Teatroterapia: intervista a Mariagiovanna Rosati Hansen
Da 40 anni l’Istituto Teatrale Europeo si occupa di Art Theatre Counseling grazie al Metodo Hansen®. In occasione della presentazione della nuova stagione abbiamo intervistato Mariagiovanna Rosati Hansen, ideatrice del metodo
Venerdì scorso l’Istituto Teatrale Europeo ha aperto le sue porte per presentare la stagione 2014/2015. Che aspettative avete per questa nuova annata?
Devo dire che il buon giorno si vede dal mattino. Sono partiti tutti i corsi in programmazione: quelli di formazione come Operatori nel Teatro e Teatro sociale (O.S.A.T.E.) e quello di Regia Teatrale, ma anche tutti i corsi di recitazione di base, avanzato e mimo, anche serali, e quelli per bambini e adolescenti anche diversamente abili. Il cartellone degli spettacoli di produzione ITE – mediamente uno spettacolo al mese fino a Luglio 2015 – rappresentati nel nostro Teatro Abārico in via dei Sabelli 116 a San Lorenzo, ha già fin da adesso, numerose prenotazioni. In ogni caso ospitiamo anche compagnie esterne e qualche spazio per loro è ancora disponibile.
Nel 1973 ha creato il metodo che porta il suo nome, il Metodo Hansen®. Dopo tutti questi anni come e quanto è cambiato secondo lei il recupero sociale dei giovani?
Di fatto nel 1973, con il mio Metodo, è nato l’Art Theatre Counseling o Arte Teatro Terapia. Il Metodo Hansen® è nato fondamentalmente per gli Attori, per agevolarli nella loro professionalità di interpreti allo scopo di aiutarli a trovare uno “stile personale d’attore” in un mondo artistico, diciamo, forse un po’ troppo omologato e non esattamente definito “in equilibrio”.
Quasi subito è stato poi utilizzato da tutti coloro che si avvicinano al teatro per conoscersi meglio ed è ora un Metodo riconosciuto come mezzo terapeutico (leggi nella accezione di “prendersi cura) principalmente nell’ambito della salutogenesi, ma anche con i diversamente abili.
Dopo tanti anni, finalmente oggi in Italia c’è molta più attenzione riguardo l’utilizzo del teatro in ambito terapeutico, ma anche molta confusione: per esempio sono molti coloro che utilizzano il teatro nella terapia psicologica senza avere competenze teatrali!
Bisogna dire, per contro che, nonostante il nessun aiuto da parte delle istituzioni, c’è sempre più partecipazione di operatori Art theatre Counselors nel sociale. Prova ne è che tutti i nostri diplomati dal corso OSATE (Orientamento sociale nell’Arte teatrale Arti terapie Espressive) lavorano in strutture le più varie, in particolare con i bambini ed al recupero sociale dei giovani.
Quali sono i passi da fare per avvicinarsi al Teatro Terapia?
Per la verità sono sempre di più le persone che desiderano acquisire le competenze funzionali e “fare teatro” per prendersi cura di se stessi e degli altri – che è poi il significato della parola Terapia. Nella nostra sede di Roma, ma anche a Palermo ed presto a Lucca, noi abbiamo dal 1984 una scuola di Art Theatre Counseling con il corso O.S.A.T.E. riconosciuto dal MIUR. A Roma le iscrizioni scadono il 15 ottobre 2014 e sono in corso i colloqui di ammissione: è sufficiente scriverci a info@istitutoteatraleuropeo.it.
Il mio metodo è oggi conosciuto in Europa e Oltreoceano, con una rete di 11 Paesi dove operiamo dal 2006, anche con scambi culturali e la coproduzione di spettacoli multilinguisti. Come scrivo nel mio libro “L’arte dell’attore e art Theatre Counseling” (edizioni Edup), per il momento siamo un po’ i soli ad avere una preparazione che dà la stessa importanza sia alla parte artistica che a quella psicologica e nonostante questo non è assolutamente aiutata dalle istituzioni in Italia, al contrario dell’estero.
A questo punto vorrei aggiungere ciò che è stato anche denunciato da Annamaria Guzzio, Art Theatre Counselor, direttore della nostra sede di Palermo e conosciuta in quanto esperta nella costruzione della fiaba e della favola oltre che della conduzione di gruppo nel teatro creativo:
“La Teatroterapia, così come tante altre professioni di aiuto alla persona, fa parte di un lungo elenco di professioni in attesa di riconoscimento, legittimo e sacrosanto, e di compilazione di un albo professionale che garantisca i singoli operatori, gli utenti e la collettività”. (continua a leggere le sue dichiarazioni qui)
Lo scopo del Metodo Hansen® è quello di aiutare ogni allievo a migliorare la qualità della propria vita. Potrebbe raccontarci qualcuna delle sue esperienze più significative?
Da quando nel 1973 ho iniziato ad utilizzare il teatro anche come mezzo terapeutico ho avuto sempre di più la conferma che il mio Metodo è funzionale oltre che alla crescita artistica e personale dell’attore e di tutti coloro che fanno teatro in generale, anche come supporto per vivere perseguendo il proprio “ben d’essere”.
A questo proposito potrei citare i risultati di tanti nostri allievi giovani e giovanissimi, ma anche adulti che facendo teatro hanno migliorato la loro condizione psicofisiologica: ragazzi cerebrolesi, con sindrome di down, paraplegici, ma anche molte persone depresse e a disagio per questioni di vita e di condizione sociale.
Come farne un elenco e descriverne le loro storie? Sono tutte persone meravigliose, coraggiose che, una volta scoperta la possibilità di esprimersi senza sentirsi giudicati o senza dovere entrare in competizione con gli altri, ma gioiendo dei successi personali e dei compagni in egual misura, ci hanno restituito il sorriso e ci hanno insegnato e confermato che è possibile vivere “amandosi meglio”. Divertendosi.