A Pescara torna il Festival Mediterraneo della Laicità
Ghigliottina.it media partner della settima edizione della manifestazione organizzata dalla Associazione Itinerari Laici dal 17 al 19 ottobre 2014 a Pescara. Abbiamo parlato della tre giorni di dibattiti e convegni con Silvana Prosperi, presidente dell’Associazione Itinerari Laici
Il Festival Mediterraneo della Laicità è arrivato al suo settimo anno di vita. Con che spirito e con quali propositi affrontate l’edizione 2014?
La settima edizione, l’attuale in corso, ha rappresentato una svolta importante del Festival Mediterraneo della Laicità, manifestazione che propone temi di riflessione sulla dimensione culturale laica. Sono due le grandi opportunità che abbiamo potuto cogliere per migliorare la proposta culturale che ci vede impegnati. La prima è che il Festival – ideato ed organizzato dall’Associazione “Itinerari Laici” – invita importanti intellettuali ad offrire un contributo per individuare un terreno d’incontro e di confronto sulla laicità come dimensione culturale indispensabile per lo sviluppo, la convivenza pacifica e l’integrazione nell’intero bacino del Mediterraneo. Il Festival ha ricevuto un importante riconoscimento dall’Ufficio dell’Otto per Mille della Tavola Valdese che lo ha scelto tra i progetti culturale da sostenere in Italia. Questo non rappresenta solo un grande motivo di soddisfazione per il riconoscimento del nostro lavoro, ma ci consente di poter organizzare i nostri incontri con grande autonomia anche finanziaria. Il secondo evento importante è rappresentato dal rapporto di collaborazione scientifica che da quest’anno abbiamo avviato con il LabOnt, Laboratorio Ontologico del Dipartimento di Filosofia dell’Università di Torino e con il suo Direttore, il Prof. Maurizio Ferraris. Un rapporto che offrirà alla manifestazione, al suo pubblico ed a tutto il nostro territorio una programmazione che può mirare a sviluppare un programma culturale sempre più ricco e significativo per promuovere una sempre più efficace integrazione dell’intera area Adriatica in particolare e, Mediterranea in generale, al di fuori della loro stretta area geografica di provenienza, passando per Pescara e per l’Abruzzo.
Come ben sappiamo, in Italia la laicità, nonostante sia esplicitato nella nostra Costituzione, è un argomento “scottante”, a partire dalle questioni legate al rispetto reciproco delle persone. In che modo si pone il vostro festival rispetto a questa materia? Perché secondo lei bisognerebbe partecipare alla manifestazione?
Proprio partendo da queste considerazioni, l’associazione culturale “Itinerari Laici” è nata nel 2006 per promuovere la dimensione culturale della laicità proponendosi di coniugarla in tante sue articolazioni, ogni anno scegliendo un tema da approfondire con l’aiuto di ospiti che lo sviluppano, l’ampliano e lo articolano secondo le proprie sensibilità e competenze.
Negli incontri, convegni e dibattiti pubblici alla presenza di esponenti del mondo della cultura, della filosofia, della scienza e della letteratura l’associazione Itinerari laici ha proposto e realizzato l’evento come manifestazione di alto contenuto culturale, articolata in giornate di appuntamenti con conferenze, dibattiti, spettacoli musicali e selezione di film per coinvolgere il pubblico al confronto ed alla riflessione sulle tematiche proposte.
Ci auguriamo che partecipare ai nostri incontri sia un modo per avvicinarsi e sviluppare una sensibilità se non un impegno a coltivare, sottolineare e coinvolgersi nella difesa, promozione e diffusione della concezione laica dello Stato e della cultura.
Il tema di quest’anno è “Laicità e arte: libertà di pensiero e libertà di espressione”. Oggi queste libertà a che punto sono nel nostro Paese? E dove non ci sono, secondo lei che cosa bisognerebbe fare per pensare al futuro con positività?
È sotto gli occhi di tutti – o meglio, di quanti hanno sensibilità personale e culturale – la condizione di sostanziale arretratezza del nostro paese sui temi così detti “sensibili”. A fronte di una società sempre più secolarizzata, il perenne trinomio di potere, denaro ed ipocrisia, sul piano pubblico, condiziona e ritarda tutti quei passaggi legislativi e normativi indispensabili per apprezzare il grado di civiltà di un contesto sociale. Con la proposta del rapporto tra laicità ed arte abbiamo inteso cogliere un approfondimento su una componente imprescindibile ed esemplare che svolge un ruolo di critica, rappresentazione e modificazione nelle e delle forme di vita e le relazioni con il mondo in un rapporto di condivisione. Arte intesa sia come linguaggio universale, sia come elaborazione simbolica delle libertà personali. Arte che esplora l’esistente rappresentandolo e criticandolo e di volta in volta offrendone un’immagine, attraverso i suoi vari linguaggi, in modo dinamico, provvisorio e spiazzante. Arte come sinonimo di libertà e pensiero condiviso, possibile appunto in una prospettiva culturale laica, priva di ideologie e condizionamenti se non quelli che interrogano la libertà coniugata al senso di responsabilità e condivisione.