Africa Stop Ebola: la musica contro la diffusione del virus
Come fermare la diffusione dell’ebola? I consigli e le indicazioni per evitare che il virus si diffonda sono affidati alle voci degli artisti africani, che scendono in campo per lanciare un messaggio di speranza
In Africa, la lotta alla diffusione del virus passa attraverso la musica. Accanto a campagne di sensibilizzazione, comunicati, messaggi, le radio locali stanno trasmettendo “Africa Stop Ebola”, in cui artisti africani di fama internazionale hanno unito le proprie voci per sensibilizzare la popolazione sui rischi della diffusione del “nemico invisibile”.
Il testo, scritto da Kandia Kora e Sakou Kouyaté su un’idea del professor Carlos Chirinos della New York University, fornisce indicazioni e consigli su come comportarsi, invita a lavarsi regolarmente le mani e a evitare il contatto con persone infette e con i corpi dei defunti. Accanto agli autori, vi sono il duo Amadou & Mariam, Oumou Sangaré, Mokobé e Salif Keita dal Mali; Didier Awadi dal Senegal; Mory Kanté, Marcus e Sia Tolno dalla Guinea; Barbara Kanam dalla Repubblica democratica del Congo; il cantante reggae ivoriano Tiken Jah Fakoly, il primo ad aderire al progetto.
“Abbiate fiducia nei medici”, cantano, invitando a cercare un medico in presenza dei sintomi. E’ un messaggio positivo quello contenuto in poco più di 5 minuti e mezzo di musica, che lascia spazio alla speranza e ricorda che l’Africa ha bisogno del vaccino e di cure.
La forza della campagna non sta solo nel testo, ma anche nel linguaggio semplice e diretto. La canzone, trasmessa da tutte le radio, è stata registrata in due versioni: una in francese e una con le lingue locali dei Paesi maggiormente interessati dal virus – malinké, lingala, bambara, soussou, kissi – in modo da raggiungere tutta la popolazione, indipendentemente dal livello di istruzione.
“Africa Stop Ebola” è solo uno dei tanti progetti lanciati degli artisti africani che hanno messo a disposizione la propria voce e la propria immagine gratuitamente per contrastare il diffondersi del virus. Secondo i dati pubblicati il 25 ottobre dall’Organizzazione mondiale della sanità, sono oltre 10mila i casi di ebola, con 4922 morti. I Paesi più colpiti sono la Guinea, Liberia e Sierra Leone, mentre il Senegal e la Nigeria sono riusciti a fermare il contagio.
Ad aprile, l’etichetta “Meurs libre productions” ha lanciato il singolo Un geste pour la vie Stoppons Ebola – un gesto per la vita. Fermiamo l’ebola, nato da un’iniziativa del rapper Ablaye M’baye, del gruppo “Degg J Force 3”, che ha riunito alcuni cantanti della Guinea e dell’Africa occidentale. Informazioni sui sintomi e sugli accorgimenti da adottare si ritrovano in altri video diffusi negli ultimi mesi, tra cui quello del blogger ivoriano Israel Yoroba.
Le informazioni sul virus e sulle modalità di trasmissione sono fondamentali per spiegare un fenomeno a molti sconosciuto e per distruggere i falsi miti che impediscono di intervenire, come l’idea che la malattia possa essere curata dalla chiesa o con la medicina tradizionale, che in molti casi ha visto la popolazione allontanare il personale sanitario dai villaggi.
Mentre l’Africa combatte con campagne d’informazione il diffondersi del virus, nei Paesi occidentali nascono altre campagne. Sono quelle contro la diffusione di allarmismi e stereotipi, alimentati da mezzi di informazione e strumentalizzazioni politiche. Tra le più note, “I am a Liberian, not a virus”, lanciata negli Stati Uniti contro lo stereotipo che vede l’Africa occidentale sinonimo di ebola.