Erasmus e diritto di voto: è ora di agire
I ragazzi dell’Erasmus Student Network sollecitano il governo con una conferenza alla Camera
Lo scorso 13 Novembre la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati ha ospitato “Dall’Europa agli europei. Verso una cittadinanza attiva”, conferenza fortemente voluta e ottenuta dall’associazione Erasmus Student Network Italia (ESN) con l’obiettivo di scuotere le Istituzioni sul diritto di voto ancora negato agli studenti italiani che partono per un’esperienza Erasmus.
Approfittando del semestre italiano di Presidenza Europea, l’associazione studentesca sta lavorando da mesi per ottenere questo diritto. Gli studenti Erasmus ancora oggi sono costretti a tornare in Italia per esercitare il proprio diritto di voto o a rinunciarvi malvolentieri per mancanza di disponibilità economica o di tempo. Una proposta di legge, depositata alla Corte di Cassazione lo scorso 9 settembre, accende invece speranze finora vane.
Se si pensa alla Generazione Erasmus a partire dalla caduta del Muro di Berlino nel 1989, si nutriva grande fiducia verso l’Europa, terra di opportunità e libertà assolute. I “nuovi” studenti, meno disposti a sperimentare, sono invece atterriti dalla possibilità di fallire, che si sta presentando loro come certa. L’Europa nacque come un impegno tra “vicini di casa”. Con la globalizzazione, il terreno d’azione si ampliò considerevolmente e sperimentammo, ed ancora sperimentiamo, la mancanza di strumenti per affrontarla. Il Vecchio Continente necessita invece di acquisire una percezione moderna dell’essere europei, che aumenti la nostra credibilità come nazione non solo agli occhi dell’estero, ma specie ai nostri.
Il Presidente di ESN Carlo Bitetto fieramente descrive tutte le attività che hanno fatto grande l’associazione. Dalla collaborazione con le Università, al social-Erasmus per l’integrazione con gli studenti delle città europee al volontariato autogestito: “25.000 studenti italiani non possono votare perché in erasmus e tante elezioni sono state vinte per uno scarto molto più basso di questo numero”. Con la nuova legge elettorale, in approvazione a dicembre, non sarà più possibile temporeggiare: i tempi si sono fatti maturi.
Francesco Cappè, presidente di GaragErasmus, associazione di ex Erasmus, riporta le favorevoli statistiche per chi prova un’esperienza simile: ad oggi meno del 23% di essi è disoccupato. Per aumentare la mobilità del continente europeo la ESP Association punta a creare una rete lavorativa di collaborazione tra imprese ed università, una nuova dinamicità. Maurizio Oliviero, ambasciatore Erasmus per l’Italia, ha invece ricordato che i giovani sono il presente, più che il futuro. L’attesa per un diritto fondamentale deve finire, l’università transnazionale va costruita adesso. Solo la mente deve essere il limite, si punta ad un erasmus for all indipendentemente dalle condizioni economiche.
Ma cosa ci si aspetta per il futuro? Claudia Peritore dell’Agenzia Nazionale Erasmus+ Indire ha presentato Erasmus+, programma che punta ad avere nel 2020 il 20% degli studenti italiani con un’esperienza Erasmus. Finalmente più di un viaggio per ciclo di studi, compreso il dottorato e sostanziosi aiuti in borse di studio, per realizzare il sogno di tantissimi studenti.
Angela Cardinali, in arrivo da Bruxelles, descrive invece l’opportunità per 800 volontari di collaborare con lo stand delle Nazioni Unite all’Expo2015. Come? Usando il network Erasmus come diffusore virtuale dei dibattiti che si svolgeranno fisicamente a Milano, grazie ad una vantaggiosa collaborazione con ESN.
In chiusura di conferenza è stato presentato il sesto ICE (Incontro Culturale Erasmus), che dal 13 al 16 Novembre ha portato a Roma tremila studenti grazie anche ad accordi con i Musei in Comune della Capitale e con i Musei Vaticani. L’obiettivo di ESN è di essere propositivi, credendo in un futuro nel quale l’Italia possa eccellere.
Le Istituzioni devono rispondere positivamente agli input di un’associazione che proietta l’Italia verso il futuro. Otterremo il diritto di voto in tempi brevi? Chiede uno dei partecipanti. Alessandro Fusacchia, Capo di Gabinetto del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, ribadisce che è un progetto al quale il governo è fortemente interessato, ma che in democrazia per ottenere ciò in cui si crede è innanzitutto necessario combattere. La raccolta firme e le iniziative di Esn possono centrare il bersaglio, il diritto di voto è il motore di una cittadinanza attiva, la causa avrà un riscontro pari al suo seguito. Il progresso è a portata di mano, non resta che unirsi tutti per realizzarlo.
Articolo molto interessante, ti proietta verso quel bel futuro dove la cultura è di tutti e per tutti.
Un articolo sintetico ed esauriente che sensibilizza anche chi è estraneo al problema : io per esempio non avevo mai considerato questa difficoltà degli studenti italiani all’estero che meritano tutta la nostra solidarietà ed a cui questo diritto dev’essere riconosciuto come la cosa più normale del mondo!
Un diritto fondamentale che non può e non deve essere negato… Questa “battaglia” è necessaria, perché i giovani sono il futuro di questa nazione, e lo Stato non può usare l’Erasmus come scusa per opacizzare questo diritto fondamentale…
Il diritto al voto, per gli studenti “in Erasmus”, è sacrosanto: già da anni possono votare i nostri connazionali residenti all’estero e, a maggior ragione, devono poterlo fare i nostri studenti. A parte questa considerazione, l’articolo è interessante perché sottolinea il fatto che, ormai, è impensabile che i nostri ragazzi, dopo una certa età, non compiano esperienze di studio in paesi della Comunità europea.
Otterremo il diritto di voto in tempi brevi? E’ innanzitutto necessario combattere…
Continuare a parlare e a scrivere in merito è il miglior modo per raggiungere l’obiettivo.
Lucia De Nicola scrive: “bisogna combattere”… purtroppo è vero; dico “purtroppo” perché, al contrario, i nostri parlamentari dovrebbero essere sensibili al problema senza bisogno di lotte. Ma non è così.
Sono pienamente d’accordo , è assurdo pensare che con le moderne tecnologie, i giovani ” ERASMUS” non possano esercitare il diritto di voto a distanza.