Coaching e leadership: etica e motivazione per ripartire
Vedere un’azienda non più come una macchina ma come un organismo vivente, pensare agli impiegati come persone con le loro motivazioni e i loro valori per raggiungere insieme un obiettivo
Non è facile parlare di coaching, un fenomeno fortemente diffuso negli Stati Uniti, ma che trova ancora poca attenzione in Italia. Eppure le cose si stanno muovendo anche qui, come dimostra la seconda edizione del Prism Award organizzato da ICF Italia, durante il coaching EXPO 2014 a Milano. Il premio punta ad incoraggiare quelle aziende che decidono coraggiosamente di avviare programmi di coaching per i loro manager e dipendenti, per cambiare la rotta delle proprie aziende, rivalutando e rivalorizzando l’etica e la collaborazione fra le persone. Ma facciamo un passo indietro.
Cos’è effettivamente il coaching? Il coach è essenzialmente un professionista della consulenza che ha lo scopo di guidare il coachee, il suo cliente, verso un percorso interiore mirato alla trasformazione e crescita personale che possa poi tradursi in successo nella vita professionale e non.
Come avviene questo? Non esiste un unico procedimento, ma alla base di tutto risiede la convinzione che le persone debbano assumere piena consapevolezza di se stessi e dei propri obiettivi. Per raggiungere lo scopo, il coach tiene degli incontri col suo assistito, durante i quali attua un ascolto sagace delle tematiche che il coachee stesso vuole affrontare, motivandolo e consigliandolo oggettivamente sugli obiettivi da porsi passo dopo passo.
Perché solo negli ultimi anni la figura del coach è diventata importante nel nostro Paese? Soprattutto con l’avvento della crisi, le aziende hanno subito una contrazione non solo economica, ma anche etica e di prospettive. Il rischio che manager e dipendenti vedano la propria azienda come oppressiva e schiacciata sulla necessità di produrre utili, limita la loro creatività e senso di intesa collaborativa. Il coach interviene in questo senso, ripristinando le dinamiche di interazione e la condivisione di valori e obiettivi comuni.
Proprio a causa del continuo evolversi degli scenari macroeconomici che negli ultimi tempi hanno cambiato il modo di pensare il business, è necessario lo sviluppo di un nuovo “mindset”, come specificato nella mission di aziende leader come NoStopEvolution: “Lo sviluppo di un nuovo mindset si traduce in un cambiamento profondo, nutrito e rinnovato di giorno in giorno, che guida l’evoluzione e l’innovazione. L’innovazione è un modo di pensare, di essere, è il nostro approccio al sistema mondo. Quando le persone cambiano, cambiano anche i contesti, le organizzazioni, e l’intero sistema cresce, migliora, si evolve“.
Al centro di ogni strategia di coaching c’è quindi lo sviluppo di una leadership creativa, che fa nascere veri e propri pionieri del cambiamento, utili in tutte le aziende per rilanciare la produttività e le performance di ogni individuo. NSE si preoccupa quindi di fornire questo tipo di leadership alle figure professionali delle aziende, “spostando il focus da un approccio basato solo sul FARE ad un nuovo mindset che integri l’ESSERE”. Questo nuovo approccio è possibile grazie a corsi formativi professionali come “The Daring Factory”, la Scuola-Non Scuola per diventare Agenti Creativi di Trasformazione e Cambiamento: “Catch Leader”.
Cambiare modo di pensare il profitto ed affrontare i problemi in maniera creativa è una delle soluzioni che nel tempo si rilevano più efficaci per fronteggiare le problematiche aziendali che si sono moltiplicate a causa dell’attuale congiuntura economica. Trasformarsi invece che arrendersi, trovare una nuova strada per rilanciarsi sul mercato, questi dunque gli obiettivi del coaching, che oggi rappresenta una risorsa in più per rendere la leadership un valido punto di riferimento per guidare le aziende verso un orizzonte più ampio e di successo.
(a cura della redazione)