Vettel e Ferrari, finalmente insieme
Chiusa negativamente la stagione 2014 e con l’addio di Fernando Alonso, la scuderia di Maranello è corsa subito ai ripari ingaggiando Sebastian Vettel. Il tedesco corona il suo sogno e a Fiorano sale finalmente su una Ferrari
La stagione 2014 si è appena conclusa, e tra scuderie che festeggiano i loro trionfi ( la Mercedes, a Stoccarda), e scuderie che lottano per la sopravvivenza come Marussia (è notizia di ieri che la scuderia russa andrà all’asta) e Caterham, ce n’è uno che si è già messo all’opera per migliorare i risultati dell’annata precedente, la Ferrari. Il team più prestigioso del Circus della Formula 1 si è cosparso il capo di cenere ed ha iniziato a lavorare in previsione del 2015.
Un nuovo Team Principal, Maurizio Arrivabene, un nuovo Presidente, Sergio Marchionne ed un nuovo pilota, Sebastian Vettel, che spera di ripercorrere in rosso la carriera del suo idolo Schumacher. Questa è la triade che dovrebbe risollevare le sorti del Cavallino.
Partiamo dall’accoppiata Marchionne-Arrivabene: i due si conoscono benissimo in quanto fanno parte del Board di Philip Morris, e Arrivabene è anche vice-presidente della Philip Morris International. Con questo ruolo si è fatto apprezzare nei paddock di Formula 1, accumulando conoscenze su conoscenze. Arrivabene dal 2010 è anche membro della F1 Commission come rappresentante di tutte le aziende che investono nel circus delle quattro ruote. Proprio per questa sua elevata conoscenza del Formula 1, l’Ad di FCA l’ha nominato capo della gestione sportiva al posto di Marco Mattiacci. In questo momento la Ferrari ha bisogno di un uomo esperto che sappia come relazionarsi con i capi scuderia e con i rappresentanti dei poteri forti come Bernie Ecclestone.
Per quel che riguarda Sebastian Vettel, i buoni propositi affinché la prossima stagione sia meglio di quella appena conclusa ci sono tutti. Il tedesco, una volta sciolto il suo rapporto con la Red Bull, si è presentato di buon’ora sul circuito di Fiorano ed ha iniziato a girare, a respirare e vivere l’atmosfera Ferrari. A testimoniare il fatto che tenesse moltissimo a questo debutto il fatto che sul suo casco bianco vi era la scritta rossa citante la data del test seguita dalla scritta: primo giorno in rosso.
Vettel ha prima percorso 10 giri di pista con una F458 Special, grazie alla quale ha potuto saggiare il tracciato, preparandosi e prendendone confidenza. Verso le 10.30 è salito su una F2012. il quattro volte campione del mondo è stato meticoloso nel suo lavoro, ha effettuato diversi stint di giri intervallati da riunioni tecniche di almeno 30’ nelle quali il pilota con cura esprimeva dubbi e sensazioni e riceveva in cambio utili consigli. In questi break si è spesso confrontato con Riccardo Adami, suo ingegnere di pista alla Toro Rosso che Seb ha voluto nel medesimo ruolo nella sua avventura a Maranello. Seppur non siano stati consegnati i risultati cronometrici, ciò che ha stupito tutti è stata la pulizia di guida e la grinta con la quale Sebastian ha affrontato ogni centimetro del circuito durante tutta la durata del test.
Terminata la prova in pista, nella quale sono stati percorsi quasi 300 km, il tedesco, infaticabile, ha passato un paio d’ore al simulatore, aiutato e supportato da uno dei nuovi acquisti in casa Ferrari, Ben Ferrey, proveniente dalla Red Bull e che si occuperà di migliorarne le prestazioni.
Il programma svolto si sarebbe dovuto ripetere il giorno successivo, il 30 novembre ma causa maltempo, la prova in pista è stata annullata. Così, mentre il pilota ha passato la giornata al simulatore, la squadra ha analizzato i filmati on board che sono stati registrati da almeno tre telecamere montate appositamente sulla F2012.
Altre note liete sono giunte dai test post stagionali svolti sul circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi, grazie alle ottime prestazioni di Raffaele Marciello, pilota della Ferrari Driver Accademy. Il 26 novembre, nella seconda giornata di test, il campione in carica della F3 europea ha ottenuto il secondo posto assoluto dietro il pilota della Mercedes Pascal Wehrlein. Ciò che ha stupito di Marciello è che da “rookie” ha girato ben 6 decimi più veloce del tempo fatto registrare da Kimi Raikkonen il giorno precedente.
Non va però sottovalutato un fattore, la nuova vettura, una monoposto ancora “work in progress” e sulla quale stanno già lavorando anche le nuove leve assunte dalla gestione Marchionne, perché alla fine dei conti saranno la macchina e l’adattabilità dei piloti alla Ferrari del 2015 a determinare il riscatto della scuderia nei confronti dei suoi avversari.
In virtù di queste considerazioni, a Maranello dovranno fare il possibile e anche di più per colmare l’evidente gap con le altre scuderie. Se le nuove risorse riusciranno fin da subito a dare il loro contributo alla causa, la nuova stagione potrà finalmente segnare il riscatto del Cavallino Rampante.