Le Lingue, rock italiano al 100%

Tempo di lettura 3 minuti

Il cantante della band romana Emilio Mari ci racconta in una intervista il percorso che Le Lingue stanno percorrendo, a cominciare dal loro primo EP

di Graziano Rossi

le lingueCinque ragazzi che hanno nel loro “carattere musicale” tre elementi portanti: la musicalità, la lingua (l’italiano) e Roma. Le Lingue, la cui formazione è composta da Emilio (voce e chitarre ritmiche), Marco (chitarra solista e cori), Giuseppe (basso), Daniele (batteria, percussioni e cori) e Lorenzo (sassofono), è una band con una mission precisa, quella di viaggiare e far viaggiare con l’immaginazione chi li ascolta.

Guardndo la tracklist dell’EP è facile intuire che il rock proposto da Le Lingue segue una strada particolare che negli anni ha saputo farsi strada sulla scena romana, e non solo, grazie alla partecipazione al MEI, il meeting delle etichette indipendenti e il festival Alternative Version del 2010 che li ha visti vincitori. 

Il termine “lingua” fa pensare ai Rolling Stones, ma anche al fatto che le vostre canzoni sono in italiano. È una scelta precisa o in futuro potreste cantare anche in inglese?
No, canteremo sempre in italiano, perché questa è la lingua che ci è stata data. Non abbiamo tempo per lamentarci e cercare voli Ryanair. Il nome “Le Lingue” è certo un piccolo omaggio affettivo agli Stones, ma allo stesso tempo allude alla potenza comunicativa della musica, alle funzioni essenziali che la lingua svolge nella nostra vita, dall’arte all’amore. 

Da Hollywood a Berlino in un viaggio musicale che in alcuni momenti ricorda le sonorità swing e world di Sergio Caputo. Quali mete avete in programma per il 2015, considerando che il vostro primo EP è in giro da sei mesi?
Continuare il nostro viaggio, scoprire nuove città, “immagazzinare” storie interessanti da raccontare in un prossimo lavoro.

Le Lingue LogoChe tipo di band vi considerate? Oggi non è facile trovare formazioni che “ospitano” percussioni, sassofono e cori.
Una “rock’n’roll band” piuttosto classica, quasi demodé. Per il nostro piccolo, vecchio bel Paese, una novità assoluta!

“Le Lingue” (in precedenza LOUD!) e la Città Eterna: descrivete “Roma e nevica”, quarta traccia del vostro EP, un tributo al luogo di nascita della vostra band. Se doveste pensare a un aggettivo per descrivere Roma oggi, quale usereste e perché?
Direi “immobile”: mentre il mondo intorno gira, le città europee si sviluppano, la nostra resta ferma, morbosamente attaccata ai fasti del passato, per nulla proiettata verso il futuro. I recenti fatti di cronaca non lasciano sperare in un prossimo cambiamento. Roma è come il mostro marino arenato sulla spiaggia che guardava Marcello Mastroianni nel finale della “Dolce Vita”: bellissima e inerte. Tra l’altro, la Roma che raccontiamo nella nostra canzone è proprio quella di cartapesta di Cinecittà: a Roma, quella vera, non nevica!

Le Lingue – “Le Lingue EP”
(Edizioni Musicali 22R)
1 – Hollywood, Hollywood!
2 – Fine Estate
3 – Visioni di un Carnevale
4 – Roma e Nevica
5 – Berlino ‘79

www.lelingue.com
youtube.com/lelingue

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