La privacy e la dimensione umana delle Rete

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In occasione della Giornata europea della protezione dei dati Montecitorio ha ospitato il convegno “Il pianeta connesso, la nuova dimensione della privacy”. Diritto, economia e tecnologia insieme per la delienazione dell’ecosistema digitale

di Martina Zaralli

©Martina Zaralli

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Abbiamo deciso di celebrare la Giornata europea della protezione dei dati promuovendo una riflessione sul futuro della privacy, sulla possibilità di accompagnare il progresso e l’innovazione con la tutela dei diritti fondamentali, in un tempo nel quale la continua evoluzione tecnologica modifica con incredibile velocità i nostri modi di vivere“, ha dichiarato il Garante della Privacy, Antonello Soro, in apertura del convegno ‘Il pianeta connesso, la nuova dimensione della privacy’.

È, dunque, l‘ambiente digitale, il nuovo ecosistema vivo e vitale il punto da cui partire, non solo nella definizione di nuove regole, ma, prima, nella cosciente constatazione del superamento della dicotomia tra reale e virtuale, in un momento in cui la Rete è la quotidianità.

Ciò consente di affermare con facilità, almeno di pensiero,  la necessità di una normazione, di diritti fondamentali, ossia norme garantiste dell’individuo, come singolo o come parte  collettività, che soddisfino, e conseguentemente supportino, la nascita e l’affermazione della democrazia 2.0.

Regole nuove e nuovi modi di fare le regole, affinchè la convergenza sistematica di concetti e principi delinei nuovamente uno spazio nel quale i confini tra diritto, economia, politica, etica appaiono sempre più sbiaditi e dove le interazioni tra gli individui sono il nodo dell’intera questione.

La socialità delle connessioni, oggi, non è la mera presenza digitale, ma ne è una sua dinamica evoluzione: è la partecipazione con il prossimo, l’appartenenza ad una civiltà che eleva l’accesso a principio basilare, misura delle proprie potenzialità.

internet of thingsNon un Internet social, ma un Internet-Uomo o, almeno, un Internet verso l’uomo: Internet of Things. Internet delle cose, nelle cose: la tecnologia umanizzata, scenario non più fantascientifico.

Il flusso continuo di dati che vengono così scambiati in ogni momento e in ogni luogo, se da un lato allarma, dall’altro fa riflettere: la duttilità sociale delle relazioni sposta il suo baricentro sulla coppia uomo-informazione, e non più tra uomini.  C’è, però,  reciprocità in questo nuovo rapporto? Stiamo assistendo al sorpasso del future senza rendercene conto? La capacità predittiva della tecnologia è funzione o rischio? Domande alle quali è molto difficile trovare una risposta.

Internet sinonimo di vita, sinonimo anche di economia. La trasparenza  è, oggi una varabile della NET-economy, dove il Governo e le Autorità sono dei players importantissimi nella complessità del mercato IoT, e non solo, sempre più sensibile ad un bisogno di pianificazione della sicurezza digitale.

Per citare ancora il Garante: “L’obiettivo è quello di arrivare ad un modello di sicurezza e di protezione dei dati perfettamente integrato in ogni dispositivo fin dalla progettazione e non aggiunto a posteriori, in quanto una volta esplosa dei consumatori sarà difficile ricondurre tutto entro un contesto di reale salvaguardia per I diritti individuali”.

Questo non è il futuro, è il presente: la costruzione innovativa di una consapevolezza digitale in termini di ricerca e di studio della dimensione etica del cyberspazio.

Essere nella storia, essere nella Rete.

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