iDyssey, il viaggio di Ulisse con l’iPhone
Alle Officine Fotografiche di Roma fino al 27 febbraio la mostra iDyssey di Stefano De Luigi, curata da Laura Serani, ispirata all’Odissea di Omero e raccontata tramite gli scatti di uno smartphone
Parte integrante del progetto multidisciplinare “La metafora del viaggio al tempo di Internet” ispirato all’Odissea di Roma Creativa 2015, il percorso espositivo presentato alle Officine Fotografiche ripresenta le dodici tappe del viaggio di Ulisse nel Mar Mediterraneo, secondo la particolare costruzione dell’ellenista francese Victor Berard.
Stefano De Luigi, vincitore di quattro World Press Photo, uno dei premi più importanti per la fotografia internazionale, è infatti tornato nei luoghi del “viaggio dei viaggi” da Troia a Itaca, che oggi coincidono complessivamente con la Turchia, la Tunisia, la Grecia e l’Italia, portando con sè un mezzo fotografico inaspettato per un professionista: l’iPhone.
La rimediazione del poema omerico non avviene quindi solo attraverso il linguaggio espressivo, dalla parola alla fotografia, non solo attraverso la distanza temporale praticamente abissale, ma anche tramite l’utilizzo in via sperimentale di un mezzo nuovo, o per lo meno poco considerato per delle finalità artistiche. Il punto di vista non è più quello del fotoreporter in ambienti e situazioni fuori dall’ordinario, ma diventa lo sguardo comune di ognuno di noi, abituati a a filtri instagram e alle condivisione sulle mura virtuali di un museo, il web, sempre più pop(olare), democratico e globale.
Così, oltre allo sguardo, ad essere comune è anche l’esperienza, o l’idea di essa che il visitatore ri-crea, del viaggio ricontestualizzato agli occhi e ai temi di oggi. Dai canti che rimagono pilastri incrollabili della letteratura occidentale, parallelismi e trasferimenti di senso e significato fino all’attualità sono veloci e sentiti: da Canakkale e Djerba, nell’Odissea terra dei Lotofagi, mangiatori di fiori di loto, ora teatro semi-abbandonato della rivoluzione tunisina del 2011, passando per Nisida, dove Ulisse affrontò Polifemo, e dove ora esiste il carcere minorile di Napoli, attrezzato per pochi ma abitato da troppi, fino a Messina, nello stretto sorvegliato dai mostri Scilla e Cariddi, che ancora oggi è luogo avverso per i migranti che fuggono dai Centri di identificazione e espulsione.
Il ritorno a Itaca è attraversato non più da scontri con gli dei, con le tempeste, i Proci e le sirene, ma dalle primavere arabe, dalla crisi greca, dallo sfruttamento turistico della criminalità organizzata, ma anche dall’immensità del patrimonio naturale e culturale del bacino mediterraneo, dagli echi e dai reperti che di quel passato ci rimangono e dal viaggio in sé in quanto stato d’animo, condizione obbligata o esistenziale: come non pensare ancora al continuo vagare del giovane contemporaneo in cerca di fortuna.
Gli scatti di De Luigi colgono luci, ombre, volti antichi, statue, navi, nel tipico formato quadrato, qui solo lontanamente tecnologico; vere e proprie finestre sullo scarto tra passato e presente, a volte incolmabile, altre meno irraggiungibile, come in questo caso, laddove il mare leviga immagini e civiltà, l’obiettivo fotografico le imprime e la tecnologia le ridimensiona per gli occhi nuovi.
Per concludere, per gli appassonati, Officine Fotografiche ha lanciato il contest su Instagram #UlisseOggi, per tracciare i confini dell’Ulisse Contemporaneo: tutti possono inviare i propri scatti su una personale idea di viaggio come metafora della vita usando #UlisseOggi e #huffpostitagrame come hashtag. Le migliori fotografie saranno proiettate il 27 febbraio a Officine Fotografiche Roma durante il finissage della mostra iDyssey di Stefano De Luigi. Il challenge è in collaborazione con HuffPost Italia e Instagramers Roma.
iDissey – Stefano De Luigi
dal 6 al 27 febbraio 2015
Officine Fotografiche Roma
via G. Libetta, 1
Lunedì – venerdì 10.30 – 13.30 / 15 – 19.30
Ingresso Libero