Sei Nazioni, l’Italia illude poi crolla contro l’Inghilterra
Nella seconda giornata del Sei Nazioni a Twickenham gli azzurri avanti 0-5 nei primi 20′ ma i padroni di casa recuperano e segnano 6 mete. Nel 47-17 finale anche 2 try di Luca Morisi
Un piccolo passo per l’Italia, un grande passo … chissà! Gli Azzurri del rugby escono battuti 47-17 da Twickenham, roccaforte dell’Inghilterra, nella seconda giornata del Sei Nazioni 2015. I segnali positivi rispetto all’esordio contro l’Irlanda non mancano. Il bicchiere potrebbe apparire mezzo pieno, dunque, purchè si continui a lavorare.
Più o meno due anni fa era stata disputata la stessa sfida. Gli inventori del gioco vinsero, come sempre accaduto finora, ma erano più impauriti che mai. Finì 18-11 e Andrea Masi venne eletto il miglior giocatore dell’incontro. Come diceva il lord inglese Baden Powell, “vedi il peggio, ma guarda il meglio”.
Il “meglio” del sabato è stato l’avvio della squadra di Brunel. Dopo tre minuti capitan Sergio Parisse ha ammutolito il pubblico di casa volando in meta. Gli inglesi hanno impiegato un quarto d’incontro per prendere le fila dell’incontro, ma quando lo hanno fatto sono stati dolori. In otto minuti il XV della Rosa è andato due volte in meta (Billy Vunipola al 23’ e Jonathan Joseph al 26’), centrando altrettante volte la via dei pali con George Ford (punizione al 20’, trasformazione al 28’).
Il numero dieci metterà il sigillo alla gara nella seconda frazione, dopo che la prima si era chiusa sul 15-5. Dopo cinque minuti sarà già 18-5 con un calcio dello stesso Ford. L’Italia si è illusa con una meta targata Luca Morisi quattro minuti dopo. È il sassolino che scuote il gigante. In quattordici minuti sugli Azzurri è caduto una valanga bianca: quattro mete (Ben Youngs, ancora Joseph, Danny Cipriani, Nick Easter), tre trasformazioni e un calcio, con il sigillo di Ford.
Il punteggio al 49’ indicava 18-10 e poteva fare presagire il sapore di un’impresa. Venti minuti dopo, sul 47-10, i sogni erano definitivamente sfumati. Non l’orgoglio, che ha portato Morisi a siglare il terzo “try” di giornata (secondo personale), trasformato da Tommaso Allan a un minuto dalla fine.
Segnali positivi, dunque? Tre mete, un buon inizio di entrambi i tempi e una buona fine. Segnali negativi? L’intensità che va a corrente alternata. Un salto di qualità che ancora tarda a mancare. In quindici anni (e due incontri) di partecipazioni alla manifestazione continentale l’Italia ha vinto undici gare sulle settantasette sin qui disputate. Esattamente una gara su sette. In compenso, per dieci volte su quindici gli Azzurri hanno finito una rassegna all’ultimo posto e per cinque non hanno fatto nemmeno un punto.
Se la Francia ha impiegato circa quarantanni per ambientarsi nella competizione sin dalla fine del XIX secolo destinata a Inghilterra, Galles, Irlanda e Scozia, allora la speranza non può mancare.
Gli stessi transalpini hanno avuto una battuta d’arresto contro i Verdi. A Dublino i campioni in carica sono stati trascinati dal redivivo Jonathan Sexton, autore di quindici punti, tutti dalla piazzola. È terminata 18-11 per i padroni di casa. Successo esterno, invece, per il Galles, che ha sconfitto 26-23 la Scozia al termine di una gara adrenalinica.
Dopo la pausa, gli Highlander saranno il prossimo avversario per Parisse e soci. Chi perde resta a quota zero. Salirà a quattro chi vincerà la sfida tra Francia e Galles, mentre tra Irlanda e Inghilterra c’è in palio il primo posto a punteggio a pieno (e una buona fetta del trofeo). I Bianchi hanno superato i detentori del trofeo in virtù della miglior differenza punti. Con una vittoria dei Verdi tutto potrebbe cambiare.
Risultati: Inghilterra-Italia 47-17, Irlanda-Francia 18-11, Scozia-Galles 23-26.
Classifica: Inghilterra (differenza punti 35) e Irlanda (30) 3; Francia (0) e Galles (-2) 2; Scozia (-10) e Italia (-53) 0.
Prossimo turno (sabato 28) Scozia-Italia (ore 15.30), Francia-Galles (18); (domenica 1 marzo, ore 16) Irlanda-Inghilterra.