Forza Italia, Ricostruttori o distruttori?

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Voleva dare un messaggio chiaro e c’è riuscito. Peccato che intendesse dire l’esatto contrario e non è stato compreso (o non si è fatto capire per bene)

di Andrea Rosiello

fittoberlusconi

(fonte immagine: agi.it)

Da “il partito è mio” si è passati a “qui non comanda più nessuno”.  E’ forse arrivato il momento che qualcuno dica a Berlusconi che è “nudo” e lo aiuti a riverstirsi?

Il fatto – Pochi giorni fa il coordinatore regionale pugliese, il senatore Francesco Amoruso, è stato nominato da Silvio Berlusconi responsabile del Dipartimento delle Politiche per il Sud.

Il nuovo compito del senatore azzurro sarà quello di “armonizzare le attività di Forza Italia in tutte le regioni interessate e di proporre le soluzioni organizzative idonee a rendere più incisiva la presenza azzurra nel Mezzogiorno“.

Al suo posto è subentrato l’ex sottosegretario alla giustizia Luigi Vitali, uomo di fiducia di Berlusconi.

I due negli ultimi mesi, complici la sconfitta alle elezioni europee e la recente elezione a Presidente della Repubblica, del candidato del PD, Sergio Mattarella, ormai vivono da separati in casa.

Il fondatore, ostinato a proseguire con l’attuale organizzazione, convinto che bisogna mantenere saldo il timone durante la tempesta e il ricostruttore, che da mesi sfrutta le sempre più frequenti e palesi sconfitte per spingere la base (e i vertici) all’azzeramento di tutte le cariche.

Il messaggio – Il numero uno del Partito di San Lorenzo in Lucina, non potendolo espellere, sta provando a mettere in minoranza il leader dei ricostruttori, colpendo lì dove fa più male: nel suo regno elettorale, con la scusa di riorganizzare il Partito in vista delle imminenti elezioni regionali.

Colpire lì dove il neo europarlamentare azzurro è stato eletto prima Governatore e, poi, più volte deputato è un azzardo bello grosso: basti pensare che il 75% dei voti che Forza Italia ha ottenuto in Puglia alle ultime elezioni europee, sono stati raccolti grazie a Raffaele Fitto (su 385mila voti per Forza Italia, Fitto ha raccolto 284mila preferenze dirette).

La risposta – In una nota congiunta, inviata poche ore dopo il predetto commissariamento, i coordinatori provinciali e i vice coordinatori regionali pugliesi di Forza Italia, i ricostruttori, uomini fidati di Fitto, si sono dimessi in massa dal loro incarico.

“Con ciò – scrivono nella nota congiunta – liberiamo il commissario incaricato dall’onere di valutare il nostro livello di allineamento ‘al nuovo corso’, sgombrando il campo da qualunque equivoco circa la nostra coerente battaglia, al fianco di Raffaele Fitto”.

In sostegno alla nota congiunta, Fitto organizza a Roma una convention dei “ricostruttori” di Forza Italia per lanciare alcuni messaggi chiari al Cavaliere: “il popolo di Fi è spaesato. Vuole imboccare un’altra strada, quella del cambiamento e noi siamo pronti a indicargliela” e ancora Noi stiamo e staremo all’interno del nostro partito”.

Insomma Fitto c’è e non molla. E con lui tutti i suoi ricostruttori fuori e dentro la Puglia.

La vera strategia – Nulla vieta ci vieta di pensare che il vero motivo alla base della scelta plateale di sostituire il coordinatore regionale sia un’altra.

Negli ultimi mesi Silvio Berlusconi, attraverso il Comitato per le regionali di Forza Italia, ha provato a spingere Fitto a candidarsi nuovamente a Governatore della Puglia, per le elezioni del 2015.

Poi ha provato a fargli accettare il suo candidato alle elezioni, Francesco Schittulli. Ora la rottura definitiva e palese.

E’ chiaro: l’attuale numero uno del Partito sa che la partita delle regionali è già persa e sta provando a contenere i danni per conservare più elettorato possibile e a far cadere la colpa su Fitto per indebolirlo.

E’ troppo presto per dire se è questa la strategia e se funzionerà. Per ora è certo che gli azzurri stanno diventato sempre più grigi. E chissà che, se le cose continueranno così, in molti non stiano pensando di passare dal grigio al verde pontida

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