Parma Football Club, una società alla deriva
Una partita rinviata per mancanza di fondi, mobili e panchine all’asta, giocatori disposti a pagarsi la trasferta e indagini per reati fiscali. Il caos Parma specchio di un mondo (quello calcistico e non solo) sempre più allo sbando
Una partita di calcio rinviata perché mancano i soldi per garantire le spese accessorie. Succede anche questo in Italia nel 2015. E succede al Parma Football Club, società che l’istrionico presidente Ghirardi salvò nel 2004 dal fallimento post-Parmalat. Il tutto ha inizio nel maggio 2014, dopo l’annuncio della UEFA sulla mancata licenza alla squadra emiliana per partecipare all’Europa League per dei debiti IRPEF non pagati.
Da li in poi è partito un calvario per la squadra ducale con le dimissioni, poi rientrate, di Tommaso Ghirardi, e con la cessione della società prima all’albanese Taci, poi all’attuale presidente, Giampietro Manenti. Con questa confusione, la squadra non riceve stipendi da mesi, Cassano, Felipe e altri giocatori hanno abbandonato la società chiedendo la rescissione del contratto, il resto della squadra minaccia la messa in mora della società. In tutto questo marasma, l’ufficiale giudiziario ha iniziato a portare via del materiale dalla sede della società e la Procura della Repubblica indaga per reati fiscali.
Come è possibile che una delle più gloriose società d’Italia venga svenduta a personaggi senza garanzie e senza interessi? Si fa sempre più viva l’ipotesi di portare nel nostro Paese il modello fit and proper: con questo sistema si allontanerebbero dai club di Serie A tutti quegli imprenditori che non hanno le risorse necessarie per poter garantire denaro ai debitori della società che stanno acquistando.
Questa situazione dovrebbe insegnare a non svendere le nostre squadre a chiunque. Degna di nota in questo caso la vicenda che sta riguardando Massimo Cellino e il Leeds. L’ex presidente del Cagliari ha acquistato la società inglese dello Yorkshire and Humber, il 1° febbraio 2014 per 30 milioni di euro. Ma l’acquisizione è da subito un calvario. La Football Association lo dichiara non idoneo alla presidenza in quanto dichiarato in Italia evasore fiscale. Vince in appello e completa l’acquisizione del club. Ma a dicembre nuova indagine della FA e stavolta la squalifica arriva, fino al 10 aprile , ma a quel punto, Cellino molla, e lascia la presidenza.
Torniamo al Parma. Lo show deve andare avanti e si programma la prossima partita, contro il Genoa di Enrico Preziosi, dal quale è partito un nobile gesto. In virtù dei buoni rapporti con Alessandro Lucarelli, capitano dei ducali ed ex calciatore dei Grifoni, il presidente dei rossoblu ha proposto di ospitare tutta il club crociato in un albergo di sua proprietà, opportunità rifiutata dalla squadra la quale spera nell’appoggio della Lega di A, dichiarando la disponibilità della squadra a pagarsi tutto di tasca propria con l’intento di onorare il campionato. Nel mentre, bel gesto di Massimo Ferrero, presidente dell’altra società di Genova, la Sampdoria, che in virtù del match tra le loro formazioni primavera, ha pagato di tasca sua la trasferta ai giovani gialloblu e nel mentre ha invitato tutti i presidenti del massimo campionato sperando che essi si mobilitino per aiutare la squadra in difficoltà.
Il primo gesto ci sarà durante il prossimo turno di campionato, che scatterà domani: tutte le partite inizieranno con 15′ di ritardo per solidarietà nei confronti di una squadra che in passato ha fatto sognare i propri tifosi in Italia e in Europa.