Sei Nazioni, all’Italrugby “serve uno psicologo”
Il Galles ha espugnato Roma 61-20 con un parziale di 47-0 in 26′. Azzurri quindicesimi nel ranking. Brunel non lascia. Sei Nazioni 2015 all’Irlanda
“Ci serve uno psicologo”. L’appello non giunge da un tifoso, deluso dal 47-0 di break rimediato contro il Galles. A parlare, infatti, è Martin Castrogiovanni. Il pilone azzurro di partite di rugby ne ha giocate parecchie. Oltre alle quindici stagioni disputate tra Italia (Calvisano), Inghilterra (Leicester Tigers) e Francia (Tolone), l’oriundo ha collezionato 110 presenze in Nazionale.
La sua voce non può non essere indifferente. “Mi vergogno – ha detto dopo il 20-61 subito all’Olimpico di Roma contro i Dragoni – facciamo un errore e poi non sappiamo rientrare in partita. È successo per tutto il Sei Nazioni, ci serve uno psicologo“.
Assente Sergio Parisse, i gradi di capitano erano stati affidati a Leonardo Ghiraldini: “Perdere così è inaccettabile – ha sostenuto il tallonatore – peccato, perché quando prendiamo fiducia siamo una bella squadra. Bisogna alzare il livello mentale. Non si può pensare di preparare il Sei Nazioni in ritiro. Il lavoro inizia prima”.
Le critiche non hanno risparmiato Jacques Brunel, sotto accusa anche per la gestione dei cambi. “Dopo due mete subite – ha spiegato il selezionatore francese, che resta al comando – c’era bisogno di gente che portasse freschezza. Dobbiamo capire come abbiamo potuto giocare una ripresa così. Non credo che avrei potuto fare di più“.
Di più dall’Italia sarebbe stato lecito attenderselo, soprattutto alla luce del primo tempo di sabato. Il Galles aveva un’unica possibilità per provare a conquistare il titolo 2015. Vincere dilagando. Nei quaranta minuti iniziali tutto si poteva attendere fuorché uno scivolone così. Gli Azzurri finalmente centravano i calci, andavano in meta (con Venditti) e chiudevano sotto di un punto: 13-14.
Nella ripresa si materializzano i peggiori incubi. Liam Williams, North (tre volte), Webb, Warburton e Scott Williams volano tutti in meta, per la gioia dei supporter in rosso. Sette try in 26 minuti non si spiegano nemmeno con la metamorfosi da Dr. Jekyll a Mr. Hyde a cui aveva abituato l’Italia durante tutto il torneo (Scozia esclusa).
Già il XV azzurro era durato un tempo contro Irlanda e Inghilterra, rispettivamente prime e seconde forze del torneo. In nessun caso, tuttavia, la luce era stata così a lungo spenta. Contro la Francia, invece, nemmeno un barlume.
La meta di Sarto a un minuto dalla fine (trasformata da Orquera) rende il passivo meno pesante (come se 41 punti non fossero abbastanza). Non hanno pagato gli otto cambi di Brunel, mentre sono state un fattore (eccome) le espulsioni per Morisi e Geldenhuys. L’Italia chiude con 62 punti fatti e 182 subiti. Nel ranking mondiale è quindicesima, con il sorpasso della Georgia. Per il Galles è stata la vittoria più netta contro gli Azzurri: nel 1999 i punti di scarto erano stati 39.
La vittoria gallese ha reso più difficile la riconferma dell’Irlanda. I Verdi hanno dovuto sbancare 40-10 Edimburgo per laurearsi campioni. Jonathan Sexton, meno preciso dal solito, ha siglato quattro penalità e tre conversioni per un totale di diciotto punti. Dall’altra parte, Greig Laidlaw ne ha messi a segno cinque come Finn Russell, autore dell’unica meta degli Highlander. Per la Scozia cucchiaio di legno e “sbiancata”, per l’Irlanda il tredicesimo titolo.
All’Inghilterra, infatti, non sono bastati i 55 punti messi a segno contro la Francia (record nei confronti con i transalpini) per superare l’Isola di Smeraldo nella differenza punti. La partita è stata spettacolare, con i padroni di casa che hanno chiuso avanti con sette mete a cinque. Quattro (due a testa) per Ben Youngs e Jack Nowell. I galletti sono diventati la seconda squadra nella storia ad aver siglato oltre trenta punti (35 alla fine) senza però vincere una partita del 6 Nazioni.
Risultati: Italia-Galles 20-61, Scozia-Irlanda 10-40, Inghilterra-Francia 55-35.
Classifica: Irlanda (campione per differenza punti: +63), Inghilterra (57) e Galles (53) 8; Francia (2) 4; Italia (-120) 2; Scozia (-55) 0.