Ferrari, la rinascita della fenice rossa

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In Malesia la Ferrari torna a vincere dopo 676 giorni: Vettel in grande spolvero e Raikkonen autore di una grande rimonta. Secondo Hamilton davanti a Rosberg, male le Red Bull

di Andrea Pulcini

(fonte immagine: jamesallenonf1.com)

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Yeeeesss, Siii, Grazie Ragazzi, daii, forza Ferrari!”. È con queste parole che Sebastian Vettel comunica al muretto box tutta la sua gioia. È un giorno speciale per lui e per Maranello. Il giorno in cui un tifoso vince un gran premio con la squadra dei suoi sogni, la Ferrari. Perché questo è per Vettel: un sogno che diventa realtà.

Dentro a queste grida, c’è tutta la volontà e la grinta di un ragazzo che non assaporava il gusto della vittoria dal 24 novembre 2013, dal Gran premio del Brasile.

Un digiuno comune, considerando come il Cavallino Rampante non vinceva una gara da esattamente 676 giorni, dal gran premio di Spagna del 2013. Si capisce, si assapora la particolarità della giornata, anche dall’emozione dei tecnici via radio.

Great Drive, Numero1 is Back, Ferrari is Beck”. Maurizio Arrivabene, Team Principal della Ferrari, profetizza però umiltà, nonostante la visibile emozione: “È una vittoria di squadra la SF15T e figlia di tutti quelli che lavorano a Maranello. manteniamo i piedi per terra e testa bassa,  due  vittorie erano pronosticate ed una è centrata”. Parole queste, di un uomo concreto che conosce il suo team e che non si entusiasma per le vittorie così come non si scoraggerà davanti alle difficoltà. Un  uomo a cui va riconosciuto l’aver dato stabilità in un team scoraggiato e disilluso dopo l’hannus orribilis 2014.

Questa vittoria, unita all’ottimo posto di Kimi Räikkönen (alla fine del primo giro era ultimo causa un contatto con Nasr) certifica la bontà del prodotto di Maranello, lanciando un piccolo campanello d’allarme in casa Mercedes.

A Sepang è stata la giornata del ragazzo di Heppenheim, non solo pilota, ma tifoso del Cavallino, fin da quando guardava di nascosto a Fiorano le gesta del suo idolo, Michael Schumacher. È la realizzazione di un sogno coltivato fin dalla prima vittoria del 2008 sotto il diluvio di Monza con la Toro Rosso.

E la memoria ritorna ai tempi della coppia Schumi-Ferrari, anche attraverso le movenze di Vettel, che sulle note dell’inno italiano fa il direttore di orchestra proprio come il 7 volte Campione del Mondo di Formula 1.

La vittoria di “Seb” a Sepang può essere riassunta in tre momenti fondamentali: un giro di qualificazione perfetto che lo porta in prima fila, la scelta strategicamente giusta di non rientrare quando è uscita la prima safety car, il sorpasso a Rosberg,

La gara ha regalato anche altre emozioni, come le  due Toro Rosso, guidate dai baby terribili VerstappenSainz Jr. sopravanzare le “sorelle maggiori” Red Bull, la Wiliams, che dopo un anno da anti-Mercedes si scopre terza forza del campionato, e in ultimo la crisi della McLaren, che coinvolge un Alonso, che chissà come avrà preso la vittoria della sua ormai ex Ferrari.

Appuntamento il 12 aprile in Cina a Shanghai per il terzo Gran Premio di questo mondiale.

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