Tsipras e Unione europea: l’amore ai tempi della finanza
Tre settimane fa il neo capo del Governo greco, Alexis Tsipras, ha incontrato la cancelliera Angela Merkel, il numero uno della politica dell’UE
di Andrea Rosiello
LO STALLO – Il messaggio del premier ellenico è chiaro: o l’Europa ci aiuta sulla questione dei debiti con il Fondo monetario internazionale o a fine mese saltano pensioni e salari.
Per il numero uno di Atene le cause di questa situazione sono due: i limiti imposti dalla BCE all’emanazione di titoli a breve termine e l’obbligo di dover adottare un nuovo pacchetto di riforme economiche per ottenere i rimborsi, cui ha diritto, dalle autorità del’Eurozona.
Un Paese dunque che non può pagare i debiti e, allo stesso tempo, non può riscuotere i propri crediti.
MURO TEDESCO – Al termine dell’incontro la cancelliera tedesca invia un messaggio sereno ma netto al leader greco: vogliamo una Grecia forte economicamente e libera dalla disoccupazione ma c’è bisogno di riforme strutturali e finanze forti.
Come a dire o fai quello che ti viene chiesto dell’Unione Europea per essere credibile o non otterrai nulla.
SALE LA TENSIONE – Una settimana dopo, di fronte al parlamento greco, Tsipras si dice ancora una volta pronto ad un compromesso a patto però che sia “onorevole” . Propone quindi una serie di riforme tra le quali la lotta al contrabbando di tabacco e petrolio e una stretta sui trasferimenti di capitali.
Le riforme sono giudicate insufficienti da Bruxelles e, nello stesso giorno, il commissario europeo agli affari economici Pierre Moscovici gli ricorda di “rispettare gli impegni presi” visto che “le scadenze si avvicinano“.
Le parole di apertura della Merkel di una settimana prima sembrano ormai solo un vago ricordo.
AUMENTANO LA PRESSIONE – Le tensioni continuano a salire: si avvicina il termine ultimo, per la Grecia, per pagare la tranche del debito con l’FMI.
Passa una settimana e alcuni rappresentanti delle istituzioni europee rivelano al Financial Times che a Bruxelles sono in molti a volere che Tsipras si apra a una coalizione più moderata con il centro sinistra di Pasok e To Potami e scarichi le frange di estrema sinistra.
Il solito discorso, visto in numerose altre occasioni in tutta Europa, del rapporto tra la volontà nazionale, espressa nel voto politico, e gli obblighi comunitari.
L’AMICO PUTIN – Ma Alexis Tsipras non è uno che demorde e l’8 aprile, a distanza di pochi giorni dal suo discorso al Parlamento greco, vola a Mosca ad incontrare Vladimir Putin, ufficialmente per “rapporti diplomatici”.
Secondo alcuni il leader greco avrebbe raggiunto un accordo con la Russia per la partecipazione della Grecia a un nuovo gasdotto che da Mosca, passando per la Turchia, arrivi ad Atene.
Nessun aiuto finanziario, per ora, da parte della Russia verso la Grecia ma solo una possibile partecipazione di Mosca al piano di privatizzazioni greche.
PAURA EUROPEA – La paura dell’UE di questa nuova alleanza è forte e il portavoce della Commissione, Margaritis Schinas, all’indomani dell’incontro dichiara “Abbiamo sempre considerato la Grecia parte della famiglia europea e ci aspettiamo che mantenga l’unità dell’Europa”. Solo l’unità, aggiunge, “rende più forte la squadra Europa“.
Tsipras con un colpo solo ha messo paura all’Europa e agli Stati Uniti, che non vedono affatto di buon occhio questa primavera di relazioni tra i due Paesi.
L’ESAME EUROPEO – La Grecia dopo aver pagato la tranche del prestito al FMI, 450 milioni di euro, si prepara al vertice informale dell’Eurogruppo il 24 aprile.
In quell’occasione Bruxelles esaminerà il nuovo e dettagliato pacchetto di riforme di Tsipras. Un passaggio necessario per poter sbloccare i nuovi aiuti alla Grecia, che fa sapere di avere liquidità in cassa fino al 24 aprile per finanziere le normali attività dello stato, (stipendi ai dipendenti pubblici e pagamento delle pensioni e dei servizi pubblici essenziali).
Anche se Tsipras finora ha vinto alcune mani e ha giocato bene le proprie carte, la partita è ancora lunga e il premio in palio è troppo importante per poter perdere: il benessere dell’intera nazione greca.
(Fonte immagine: http://www.rtl.fr/)