FOIA4Italy: verso le nuove norme sul diritto di accesso
In occasione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, nel panel dedicato al Freedom of Information Act arriva la notizia attesa. Il nuovo diritto di accesso è a un punto di svolta
Su Ghigliottina.it torniamo a parlare dell’Italia che vuole cambiare.
Quell’Italia che, in occasione del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, ha mostrato il suo lato più costruttivo e che guarda al FOIA (Freedom of Information Act), la proposta di legge per un nuovo diritto di accesso, ad oggi disciplinato dalle norme della legge 241/1990, come il futuro di una collettività democratica e moderna.
Facciamo il punto. Anzi, partiamo da un punto che fa riflettere.
Il panel, “Freedom of Information Act Italiano a portata di mano”, si apre con l’intervento di Helen Darbishire, fondatrice di Access Info Europe, che definisce il diritto di accesso alle informazioni possedute dalla Pubblica Amministrazione come un diritto fondamentale, come, allo stesso modo, è percepito dalle Organizzazioni Internazionali e dalla Corte di Strasburgo.
Una prerogativa che segna il suo raggio d’azione su più fronti: nei rapporti tra amministrazioni e cittadini, nella libertà di espressione, nella partecipazione del singolo alla vita collettiva. Sebbene, però, legislazioni del genere siano già presenti in molti Paesi, il nostro rimane ancorato alle disposizioni di più di venti anni fa.
L’Italia del 2015 non è più quella del 1990. Quindi, è tempo di cambiare.
Un cambiamento intrapreso da circa un anno, quando trenta associazioni della società civile sono confluite in FOIA4Italy, progetto che si trova, oggi, ad una svolta.
“Una maturità della classe politica”, la definisce l’On. Anna Ascani, giovane deputata del PD, che durante il panel , dichiara che il Ministro per la Pubblica Amministrazione e la Semplificazione, Maria Anna Madia, ha deciso di inserire nella riforma della PA anche il Freedom of Information Act mediante delega al Governo.
Ciò, sicuramente, rende più snelli i tempi di attesa. Il FOIA sarà approvato entro l’anno e, cosa ancora più soddisfacente, per il testo si partirà da quello delineato dalle trenta associazioni promotrici.
Dieci sono i punti irrinunciabili affinché possa parlarsi di Freedom of Information Act, che si traducono in principi in linea con gli standard internazionali e che consacrano, definitivamente, il diritto di accesso come imprescindibile per l’individuo.
Tra questi ritroviamo: l’accessibilità alle informazioni per chiunque, senza obbligo di motivazione e verso qualsiasi atto, documento posseduto dall’Amministrazione; la gratuità di quanto richiesto, la celerità nella risposta, eccezioni chiare e tassative, nonché sanzioni qualora l’accesso venga illegittimamente negato.
L’Avv. Ernesto Belisario, promotore dell’iniziativa, partner dello Studio E-Lex di Roma, ribadisce l’importanza trasversale del FOIA in un Paese democratico dove la trasparenza è tema etico e economico. Come ha ben spiegato in una precedente intervista a Ghigliottina.it (qui l’articolo) “negli altri Paesi dove è presente il FOIA, la parte maggiore di richieste di accesso per ottenere informazioni utili per lo sviluppo di prodotti e servizi. Il Freedom of Information Act diventa, così, strumento di tipo competitivo”.
Un diritto, certamente, ma anche una responsabilità che impone al cittadino una partecipazione attiva, una nuova coscienza civica che non deve assolutamente fermarsi, ma anzi deve portare ad un costante monitoraggio di quanto, con le nuove norme, è possibile ottenere.
Il FOIA è una nuova fiducia nella pubblica amministrazione e la trasparenza diventa la nuova Italia… Allora, firmiamo e condividiamo FOIA4Italy.
Adesso tocca a noi.