Letteratura e diritti umani: consegnati i Premi Giorgetti

Tempo di lettura 3 minuti

Al Teatro di Documenti di Roma consegnati i premi letterari e per i diritti umani “Marisa Giorgetti”. Tra gli altri, riconoscimenti a Pinar Selek, Oscar Martinez, Goli Taraghi e il documentario Metropoliz

 di Andrea Pulcini

Piegati da un peso
che non sempre si vede
avanzano nel fango o nella sabbia del deserto,
chini, affamati,
uomini di poche parole dai pesanti caffetani,
adatti a tutte le stagioni,
donne vecchie dai volti sciupati
che portano qualcosa, un neonato, una lampada
-un ricordo- oppure l’ultimo tozzo di pane.
(per leggerla tutta clicca qui)

depliantgiorgetti_romaCon questa poesia si è aperta al Teatro di Documenti di Roma la serata dedicata al Premio etico internazionale Marisa Giorgetti, istituito per volere della famiglia Giorgetti, in collaborazione con l’I.C.S. (Consorzio Italiano di Solidarietà) Ufficio Rifugiati, con A.S.G.I. (Associazione per gli Studi Giuridici sull’Immigrazione) e con altri enti che sostengono il premio.

Si è scelta questa poesia in quanto il tema fondante dei premi assegnati quest’anno è emigrazione e i migranti. Ad accompagnare la lettura di alcune tracce dei libri vincitori, Massimo Racozzi, che modellava illustrazioni basandosi sui brani letti.

Il primo premiato (sezione letteraria) è Oscar Martinez, giornalista salvadoregno che ha presentato il suo libro “La Bestia“, che narra della tratta di migranti tra il Messico e gli Stati Uniti, fatto attraverso un treno denominato per l’appunto “La bestia”, in quanto i migranti, seppur il treno sia vuoto, sono costretti a salirci in corsa e a stare sul tetto.

L’autore per descriverlo e per descrivere il suo mestiere dice che scrivere libri come questi aiuta l’opinione pubblica, che viene a conoscenza di fatti che altrimenti rimarrebbero  nel dimenticatoio, e che servono, perché rendono la vita difficile ai corrotti. Martinez ha aggiunto poi che sono gli USA ad aver creato i presupposti affinché l’emigrazione avvenga ma che non sono pronti a subirne le conseguenze.

Goli Taraghi nel suo libro “La signora melograno” parla invece della tristezza dell’emigrazione forzata a causa dello scoppio di una rivoluzione. Si tratta di un libro autobiografico, all’interno del quale è visibile la speranza di tornare a casa in tempi brevi, rendendosi conto che ormai la casa dell’infanzia, dopo averla lasciata per tanto tempo, non è più tua. Ma la rivoluzione ha imposto una sua espropriazione immediata.

Pinar Selek (sezione diritti umani), forte d’animo e di spirito con la sua composizione “La maschera della verità”, ci racconta la verità sul genocidio armeno da parte dei turchi. Lei, per aver avuto il coraggio di difendere i suoi ideali si è stata due anni e mezzo in carcere. La Selek è una sociologa femminista-antimilitarista e attivista per la pace, una delle figure più rappresentative della Turchia. Nel suo intervento ha sottolineato quanto sia importante lottare per difendere i propri ideali.

In conclusione, premiato con una menzione speciale il documentario Metropoliz sul progetto dell’ex salumificio Fiorucci di via Prenestina, 913 a Roma. Una fabbrica dismessa che si sviluppa su una vasta area nel quartiere di Tor Sapienza dove coabitano circa duecento persone provenienti da diverse parti del mondo come Perù, Santo Domingo, Marocco, Tunisia, Eritrea, Sudan, Ucraina, Polonia, Romania e Italia. (per vedere gli episodi clicca qui). Il progetto Metropoliz punta all’integrazione di questi migranti che invece di chiudersi dentro questo ex salumificio lo hanno aperto al mondo usando la metafora della luna in quanto utopisticamente essa è l’unico luogo dove non ci può essere guerra ne proprietà privata ed è stata realizzata grazie alla collaborazione di ogni singolo membro della comunità.

Per saperne di più: premiogiorgetti.org

Il Premio internazionale Marisa Giorgetti  intende valorizzare coloro che, in Italia o all’estero, sono rimasti poco noti, o persino sconosciuti, per condizionamenti geografici, politici o sociali, o per scelta di riservatezza, pur avendo prodotto opere letterarie di pregio (nelle forme più varie, dal romanzo, al raccolto, al reportage) tramite le quali hanno saputo indagare a fondo i cambiamenti, anche dolorosi, che le migrazioni, forzate e non, determinano sia nelle società di destinazione che in quelle di origine.

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Una risposta

  1. Maria Dicuonzo ha detto:

    Bravissimo
    Un articolo veramente ben scritto …contenta di averne visto la nascita …
    Sono la signora bionda che era seduta accanto a te durate la serata
    Riconosciuto dalla foto
    Alla prossima

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