Regina Zabo, ebook e non solo
Per il primo anniversario della casa editrice digitale sarda abbiamo intervistato Sara Cocco, Direttore editoriale di Regina Zabo
“Leggere è un punto di partenza per chi vuole cambiare il mondo“. È così che si viene accolti sul profilo Twitter della casa editrice digitale Regina Zabo. E come dare torto a un manifesto del genere?
Se ci pensiamo, per persone under 30 (e in generale) oggi non è facile mettersi in proprio e decidere di aprire un’attività, specie nel campo dell’editoria. Ma per il Direttore editoriale Sara Cocco e la sua “redazione liquida” non è così. E ci spiega i motivi in un’intervista alla vigilia del primo anno di vita di Regina Zabo (qui un link per scoprire da dove arriva questo nome).
Regina Zabo domani 24 maggio compie un anno di vita. Un bilancio di quest’avventura editoriale nata nel 2014?
Quando ho cominciato a progettare quello che sarebbe diventata Regina Zabo non sapevo davvero cosa mi sarei dovuta aspettare, se quello dell’editoria è un settore problematico, quello dell’editoria digitale si sta ancora creando, sta a noi decidere da che parte andare, in che modo interpretare i cambiamenti in atto e capire come sfruttarli per fare cultura. Siamo ancora lontani dall’obiettivo che ci siamo prefissi, ovvero riuscire a sfruttare il fenomeno della disintermediazione tra editore autore e lettori per creare un vero e proprio dialogo culturale, e comunicare i nostri valori. Crediamo che la partecipazione e l’empatia siano concetti chiave per vivere insieme in una società in continuo cambiamento. Gli ebook non sono videogames, possono assomigliarci per modalità di fruizione, ma sono i contenuti che contano. Tra i momenti per me più emozionanti c’è stata sicuramente la partecipazione a Bookcity Milano 2014, sia perché due anni prima ero lì da spettatrice e non mi sarei mai immaginata di essere tra i “protagonisti”, ma soprattutto perché ho avuto modo di conoscere Beatrice Angela Lopez e Sara Todde che sono poi entrate a far parte del team.
La vostra squadra è formata da una semiotica, un creativo e una musicista (oltre ad altri collaboratori). In che modo le diverse professionalità si intrecciano per portare avanti il lavoro sui manoscritti?
In un anno sono cambiate tante cose, e anche la nostra formazione è cambiata, il creativo ha dovuto abbandonarci perché non riusciva a conciliare il lavoro per la casa editrice con i suoi impegni di lavoro e la famiglia, Carla Locci che mi aiutò nella ricerca dei fondi e nella scrittura dei progetti per i bandi di finanziamento, ha cominciato a lavorare con noi per curare l’ufficio stampa; Maurizio Olla è passato da fotografo a grafico, ha infatti sostituito Davide nella realizzazione delle copertine e delle grafiche; a Clara Cocco, la musicista, si è affiancata Beatrice nella gestione dei social, Sara Todde dà una mano nella selezione dei manoscritti e ora stiamo lavorando insieme per rimettere in moto la macchina di Prosicultura, infine Sara D’Agostino ci dà una mano nella realizzazione degli epub. Mi piace chiamarla “redazione liquida”, perché lavoriamo a distanza, tra Sinnai, Cagliari, Milano e Bologna, solitamente ci riuniamo su Skype, molti di loro non si sono mai visti, attraverso la rete abbiamo avuto la possibilità di incontrarci e portare avanti un progetto complesso e impegnativo.
Perché la scelta di pubblicare esclusivamente ebook?
L’idea di realizzare una casa editrice digitale nasce dalle ricerche fatte per la mia tesi di laurea in cui ho analizzato il sistema editoriale in Sardegna. È stata la mia relatrice, la professoressa Cosenza, a mettermi la pulce nell’orecchio. Parlavo della difficoltà degli editori sardi di portare avanti un discorso culturale che fosse sovraregionale, sia per problemi legati alla distribuzione che per il rapporto ambiguo con la “sardità” che viene vissuta allo stesso tempo come orgoglio e fardello. Lavorare sul web significa per me superare i confini geografici e portare avanti un dialogo culturale più ampio. Gli ebook sono più facili da distribuire, e potenzialmente possono arrivare dappertutto.
Sara puoi anticiparci qualcosa sui prossimi titoli in uscita?
Dovrebbe uscire a breve per la collana #wannabepop Architetture digitali dell’uomo, un saggio di Roberto Maggi, sul potere che le architetture digitali hanno di influenzare le nostre abitudini e il nostro modo di interpretare il mondo.Come Maschiacci (il numero uno di #wannabepop) è tratto da una tesi di laurea e rappresenta il nostro contributo alla valorizzazione di questi lavori che spesso finiscono a prender polvere in qualche stanzino, ma che invece sono una vera e propria risorsa perché scritti con passione e impegno, e spesso trattano temi attuali che aiutano a riflettere su ciò che sta succedendo qui e ora. Approfitto anzi per dire a studenti e professori di segnalarci i lavori interessanti, perché ci farebbe molto piacere poter continuare nell’impresa di tirare su il livello della cultura pop, trattando con parole semplici argomenti complessi. Per quanto riguarda la narrativa stiamo lavorando su un romanzo storico sul conte Ugolino, un personaggio storico vissuto tra la toscana e la Sardegna entrato nell’immaginario collettivo per essersi mangiato figli e nipoti durante la prigionia. È il romanzo di esordio di Cristiano Niedojadko, sardo ma di nonno polacco. Le copertine di questi due ebook, come quella di Costellazione di sventure sono realizzate da artisti affermati. Ma non voglio dirvi di più.
Se volete saperne di più sulla casa editrice: www.reginazabo.com.