20 giugno, Giornata Mondiale del Rifugiato
Alla vigilia della Giornata Mondiale del Rifugiato, mentre in Italia si cerca di gestire l’emergenza degli sbarchi, l’Europa chiude le sue frontiere. Duro e puntuale arriva il monito di Papa Francesco sulla questione migranti
Mentre l’Ungheria comunica che costruirà una barriera alta quattro metri lungo il confine con la Serbia per fermare il flusso di clandestini, Parigi inviava al confine 400 agenti di polizia per impedire l’ingresso sul proprio territorio a decine di migranti, che per giorni, hanno vissuto accampati sugli scogli a Ventimiglia, sulla linea di confine tra Francia e Italia. Intanto le stazioni di Roma e Milano sono state invase da centinaia di disperati che, nell’indifferenza generale, “sopravvivono” mangiando e dormendo come possono, sognando il Nord Europa.
Dure e puntuali arrivano le parole di Papa Francesco all’udienza generale a San Pietro: “Chiediamo perdono per le persone e le istituzioni che chiudono la porta in faccia ai profughi, fratelli e sorelle che cercano una casa dove poter vivere senza timore”. Dichiarazioni che appaiono come un monito alla vigilia della Giornata Mondiale dei Rifugiati promossa dall’UNHCR, l’Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati. Da oltre dieci anni, l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite celebra, infatti, l’approvazione della Convenzione sui profughi del 1951. L’appuntamento annuale ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione dei migranti e sul tema della protezione internazionale.
Il Papa si rivolge alla comunità pregando “per tanti fratelli e sorelle che cercano rifugio lontano dalla loro terra, che cercano una casa dove poter vivere senza timore, perché siano sempre rispettati nella loro dignità”. Francesco incentiva “l’opera di quanti portano loro un aiuto” e auspica che “la comunità internazionale agisca in maniera concorde ed efficace, per prevenire le cause delle migrazioni forzate”, esortando “le istituzioni a non chiudere le porte”.
Mai come in questi ultimi tempi l’Italia è impegnata a gestire un’emergenza che sembra non avere fine. Ogni giorno sulle nostre coste sbarcano migliaia di disperati in cerca di salvezza. La maggior parte di loro proviene da Eritrea, Costa d’Avorio e Sudan. Secondo l’UNHCR sono oltre 50 milioni le persone nel mondo che hanno lasciato la propria terra in cerca di una vita dignitosa e di un futuro migliore.
Le stime parlano di circa 170mila persone arrivate in Italia via mare nel 2014, 3.500 sono risultati i morti o dispersi in mare. La media dei rifugiati accolti in Italia è di 1 ogni 1.000. In Medio Oriente, il solo Libano, al confine con la Siria, accoglie circa 1,2 milioni di rifugiati, pari a un quarto della sua popolazione.
In tutta Italia sono molte le iniziative organizzate per la “Giornata Mondiale del Rifugiato”, come ad esempio il “World Refugee Day Live” di Firenze. Amnesty International Italia prenderà parte alla manifestazione nazionale promossa a Roma da varie organizzazioni che operano nell’ambito della difesa dei diritti umani di migranti e rifugiati.
Secondo il presidente di Amnesty International Italia, Antonio Marchesi “sarà l’occasione per ribadire le nostre preoccupazioni e raccomandazioni alle autorità italiane ed europee affinché le politiche in materia di immigrazione e asilo mettano al centro la protezione delle persone invece delle frontiere e anche per sostenere la società civile che quotidianamente si impegna per offrire una vita dignitosa a migranti, rifugiati e richiedenti asilo in Italia, da Ventimiglia alle stazioni ferroviarie di Roma e Milano“. Marchesi ha poi aggiunto che “quella in corso è la peggiore crisi dei rifugiati dalla Seconda guerra mondiale. Un milione di rifugiati ha bisogno urgente di protezione internazionale. Nel Mar Mediterraneo sono annegate 3.500 persone nel 2014 e 1.865 dall’inizio del 2015. Quanto ancora dovremo aspettare perché l’Europa cessi di privilegiare politiche egoistiche sulla pelle dei rifugiati e metta finalmente i diritti fondamentali e la solidarietà internazionale al centro della propria azione politica, dimostrando di essere all’altezza dei valori su cui è stata fondata?” .
Un dramma, quello dei migranti, che pare non trovare alcuna soluzione. Un’emergenza internazionale di cui l’Europa sembra non volersi fare carico, apparendo totalmente sorda e indifferente davanti al grido disperato di migliaia di persone che chiedono semplicemente il rispetto di diritti umani fondamentali. Non concederli equivale a indebolire i diritti di tutti.
Bell’Europa unita !!! Solo qualche pietosa promessa.. non mantenuta già alla prima occasione.
È bene tenere alta l’attenzione perché si cerchi una soluzione alla radice.. altrimenti il razzismo anche da noi, popolo accogliente, crescerà in questo periodo di crisi per tutti.