Dagli Opg alle Rems: è ancora caos
A tre mesi dalla scadenza fissata dalla legge per la chiusura degli OPG sono ancora 341 le persone internate sul territorio nazionale. Le poche Rems attive sono già al collasso. La legge 81/2014 per il superamento degli OPG “non sembra ancora oggi di facile attuazione”, ha dichiarato il sottosegretario alla salute De Filippo
Le “Residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza” (Rems), che dallo scorso 1° aprile hanno sostituito gli Opg, gli Ospedali psichiatrici giudiziari di cui già ci siamo occupati in passato (qui i precedenti articoli), tra ritardi e inadempimenti, faticano a decollare. Molte le regioni che non hanno ancora attivato le Rems sul proprio territorio e le poche avviate sono già al collasso, dovendo assumersi il carico di pazienti di altri territori.
A fare il punto sul passaggio dai 6 Opg alle Rems è stato il sottosegretario di Stato alla Salute, Vito De Filippo. Da quanto dichiarato le Rems attive sono già piene, le residenze di Pisticci in Basilicata, Pontecorvo nel Lazio e di Bologna e Parma in Emilia-Romagna, infatti, “hanno già raggiunto la loro capienza massima”. “Di certo, continua il sottosegretario alla salute, di passi avanti se ne sono fatti, se si considera che tre anni fa nei sei ospedali psichiatrici giudiziari erano ospitate circa 2.000 persone, mentre al 22 giugno gli internati negli Opg sono 341”.
La situazione peggiore è quella registrata nell’ex Ospedale Psichiatrico Giudiziario di Castiglione delle Stiviere (Mantova), trasformato in Rems polimodulare. La struttura ha 160 posti letto e ospita 230 persone, di cui ben 71 da regioni inadempienti. Il Lazio, invece, è stato tra i primi ad applicare la riforma nei tempi stabiliti dalla legge nazionale: a Pontecorvo (vicino Frosinone) si trova la prima Rems, inaugurata il 1° aprile, struttura all’interno della quale ci sono 11 donne.
Il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, in merito all’argomento Rems aveva affermato: “Questo è un passo importante per la civiltà dell’Italia che ha scelto di chiudere strutture che sembravano lager e restituire dignità agli esseri umani che seppur malati restano esseri umani“. Zingaretti aveva poi aggiunto: “Siamo orgogliosi, come Regione Lazio, di essere tra le regioni che ce l’hanno fatta in ottemperanza al rispetto delle leggi e perché condividiamo la necessità di un salto di civilizzazione per tutti”.
Dai dati riportati dal portale Regioni.it, sono solo 8 le strutture per l’esecuzione delle misure di sicurezza attive sul nostro territorio, un numero dunque troppo esiguo considerando che ogni regione dovrebbe avere almeno una Rems nella propria area di pertinenza.
In riferimento alle regioni ritardatarie sull’applicazione della legge 81/2014, il sottosegretario De Filippo auspica “un maggior impegno delle amministrazioni regionali affinché sia garantita una maggior corrispondenza tra quanto si deve realizzare e quanto e’ stato dichiarato”. D’altro canto “il Governo è intenzionato a procedere in tutti i modi consentiti dalla legge per sopperire all’operato delle Regioni e delle amministrazioni che non rispetteranno gli adempimenti connessi alla realizzazione delle Rems individuate sul territorio di competenza”.
Ebbene la legge 81/2014 è una normativa che non si limita a disciplinare la chiusura degli Opg, essa prevede che siano presentati dalle Regioni, attraverso le Asl, progetti individuali di cura e riabilitazione dei pazienti per ottenere misure alternative alla detenzione nelle Rems.
Proprio per questo il sottosegretario alla salute precisa che l’applicazione della normativa in esame “non sembra ancora oggi di facile attuazione” è necessaria infatti “una maturazione delle diverse istituzioni coinvolte”.
Il Governo a seguito delle grandi criticità riscontrate sull’iter di chiusura degli Opg superstiti e l’attivazione delle Rems, sta valutando il possibile commissariamento delle regioni inadempienti. Il Comitato Nazionale Stop Opg è intervenuto sul tema: “Ben venga il commissariamento ma tenendo conto che esso non serve solo a superare i ritardi nella chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari: deve occuparsi dell’attuazione integrale della Legge 81/2014, perché per chiudere davvero gli Opg non servono più Rems ma più servizi di salute mentale”.
Ebbene quello cui la società civile dovrebbe auspicare è un reale e concreto cambiamento di cultura per la tutela dei diritti essenziali di tutte quelle persone che oggi si trovano in situazioni di difficoltà e che necessitano di cure ed assistenza.
Se non si toglie la legge sulla non imputabilità dei sofferenti psichici, perdiamo tempo!
Trovo l’articolo molto interessante!! Mi auguro anch’io che in tutte le regioni si aprano queste Rems che andranno a sostituire quei vergognosi ospedali psichiatrici giudiziari, che garantiranno sicurezza e al tempo stesso attivazione di percorsi terapeutici riabilitativi seri.