Basket, la Virtus Roma ripartirà dalla A2?
Il futuro della Virtus Roma potrebbe essere in Serie A2. Con una nota la società di Claudio Toti ha comunicato l’intenzione di richiedere alla FIP l’iscrizione nella seconda serie italiana
Dopo giorni, anzi, settimane di passione, la Virtus Roma richiederà alla Federazione Italiana Pallacanestro l’iscrizione alla Serie A2. Con un comunicato inviato questa mattina, il presidente Claudio Toti ha sciolto le riserve sul futuro del club capitolino, ora appeso alle decisioni federali.
Cambio di rotta – Dunque, rispetto alla conferenza stampa dello scorso 8 luglio, durante la quale lo stesso patron virtussino aveva detto “O Serie A o niente, piuttosto una retrocessione sul campo“, Roma, si legge nel comunicato, “richiederà nelle prossime ore alla FIP l’iscrizione al campionato di A2, puntando su un programma di rilancio che coinvolga concretamente il mondo giovanile intorno alla pratica della pallacanestro“.
A questo punto, se la Federazione concederà una deroga per l’iscrizione in A2 (i termini sono scaduti il 9 luglio), nella massima serie italiana dovrebbe essere ripescata Caserta, retrocessa d’ufficio nell’ultima giornata del campionato 2014/2015.
Quella della Virtus Roma sarebbe a tutti gli effetti una “autoretrocessione“, ma la società, almeno da quanto si legge nella nota, “dedicherà grande attenzione alla crescita e alla valorizzazione di giovani talenti sportivi e punterà ad aumentare ulteriormente il radicamento del club nella città di Roma, anche facendosi parte attiva nella realizzazione di progetti di carattere formativo e sociale, a livello sportivo e con il coinvolgimento delle scuole. È questo lo spirito che animerà la squadra durante la prossima stagione, la quale lavorerà con grande entusiasmo per rilanciare in modo strutturale il basket a Roma, anche lavorando alla creazione di Casa Virtus“.
Questioni economiche – Stando alla nota, il club “potrà contare sull’appoggio di sponsor storici come Lamaro Appalti e Acea Spa. Quest’ultima, in particolare, ha voluto confermare il proprio supporto proprio per rendere possibile l’avvio di iniziative che vedano nel basket un volano di coinvolgimento di giovani sportivi e appassionati della pallacanestro“.
Ma questo progetto di rilancio della Virtus Roma a cosa servirà? Se si pensa che appena due anni fa il club romano rinunciò all’Euroleague e oggi “rischia” di finire in Serie A2, i dubbi attorno al movimento cestistico nella Capitale sono tanti. Che tipo di settore giovanile ci sarà? Dove giocherà la squadra in attesa dell’eventuale realizzazione della “Casa Virtus”? Quale sarà il budget a disposizione per un campionato di secondo livello?
Potremmo continuare a porci molte altre domande. Ma prima di poterle fare e dare anche delle risposte bisognerà aspettare il Consiglio Federale di domani, che potrebbe sancire per il club capitolino l’addio alla Serie A dopo 35 anni. Trentacinque anni in cui la Virtus ha vinto uno scudetto, una Coppa Campioni, una Coppa Intercontinentale (trofei alzati negli anni ’80), due Coppe Korac (1986 e 1992) e una Supercoppa italiana (2001), oltre ad aver disputato le finali 2007-2008 e 2012-2013 durante l’era Toti.