L’isola sono io, reality socialmente utile
Quando un format televisivo, forse tra i più bistrattati nel panorama mondiale, aiuta le persone ad abbattere barriere, architettoniche e non solo. Vi raccontiamo la storia del reality “L’isola sono io”
Immaginate di partecipare a un programma tv e che grazie a quel programma potete aiutare una persona a superare delle difficoltà, in alcuni casi gravi, della vita di tutti i giorni. Potremmo pensare a un documentario, oppure a una maratona tv. Invece no, in questo caso si tratta di un reality.
E non ci stiamo riferendo a Grande Fratello et similia. Qui stiamo parlando de “L’isola sono io”, un reality dedicato a persone disabili. Le telecamere che hanno seguito i concorrenti (4 normodotati e 4 diversamente abili) sull’isola di Tenerife (arcipelago delle Canarie in Spagna) ci mostrano persone che nonostante le loro problematiche, con l’aiuto di un compagno di squadra, si cimentano in prove sportive e non.
L’obiettivo è chiaro, ci racconta in un’intervista Viola Mura, ideatrice del programma: “Il format è stato studiato per abbattere ‘barriere sociali’ che spesso siamo noi stessi a mettere e dare invece l’opportunità a ragazzi con mobilità ridotta di dimostrare le loro abilità”.
Ma com’è nato “L’isola sono io”? Durante la nostra chiacchierata Viola mi spiega che il progetto è partito da una sua idea e di suo fratello gemello, affetto da tetraparesi spastica (forma di paralisi cerebrale che colpisce sia gli arti superiori che inferiori): “Mio fratello è un ragazzo molto attivo, che ama il mare, andare in barca e fare sport. Già in passato abbiamo organizzato eventi sportivi e ricreativi ma ci siamo resi conto che la difficoltà maggiore riguardava il coinvolgimento di ragazzi con disabilità, ad esempio per farli uscire di casa e farli partecipare”, prosegue l’ideatrice de “L’isola sono io”.
Allora ecco che i concorrenti si sono sfidati (in alcuni casi in coppia, normodotato e non) in prove come climbing, golf, kayaking, sense activity e altre ancora, il tutto per far sì che le 8 persone si aiutassero a vicenda per superare le varie attività.
Le prime due edizioni de “L’isola sono io” in Italia vanno in onda su alcuni network regionali (Rtv38, Extra tv, Antenna Blu, 5Stelle, Grp, TV13), ma allo stesso tempo alcune puntate (12 per ogni edizione) sono presenti su YouTube. Se invece fate un salto sulla pagina Facebook del reality è possibile sapere quando (e su quale canale) è in programmazione “L’isola sono io”.
Insomma, qui il reality in tv (scelto perché, racconta ancora Viola Mura, “ci è sembrato il mezzo più adatto per entrare nelle case delle persone e per diffondere il concetto di inclusione”) fa da tramite. Un’esperienza socio-culturale che permette a chi ha disabilità motorie di fare amicizia, di mettersi in gioco, di divertirsi, stare a contatto con la natura e, last but not least, integrarsi.