Roma e il mistero del Nuovo Cinema Aquila
Il Consorzio Sol.co si è visto portar via la concessione del Nuovo Cinema Aquila, che il Comune ha deciso di chiudere e riassegnare con un nuovo bando. E sabato 18 luglio lo ha riaperto con proiezioni gratuite
Roma è piena di misteri, non solo a livello culturale e archeologico ma anche amministrativi.
Nel quartiere Pigneto si trova il Nuovo Cinema Aquila, una struttura nata attorno agli anni 70 e, nel 1998, sequestrata alla Banda della Magliana, che la gestiva come sala con programmazione hard. Dopo vari voli pindarici e giri infiniti, tra chiusure, aperture e attese, nel 2004 viene pubblicato un avviso per la selezione di progetti per la concessione, finalizzata alla gestione di servizi culturali da affidare a cooperative sociali, riguardo l’immobile di proprietà del Comune di Roma denominato “Nuovo Cinema Aquila”, destinato a centro culturale.
Sul sito del Nuovo Cinema Aquila è presente – e scaricabile – l’intero fascicolo sulla revoca della concessione al consorzio Sol.co, datato 19 giugno 2015 e firmato dal direttore del cinema, Fabio Meloni.
L’ANTEFATTO – La commissione di valutazione assegna il cinema alla Soc. Città Aperta Cooperativa Sociale Integrata a r.l. Onlus, ma il consorzio Sol.co – Solidarietà e Cooperazione, una Cooperazione formato da più di 40 cooperative sociali –, secondo in graduatoria, richiede l’accesso agli atti a seguito della mancata convocazione dei partecipanti, da parte del Comune di Roma, al momento dell’apertura delle buste e della comunicazione della graduatoria. Dagli atti, emergono una serie di dati che portano il Sol.co a valutare come opportuno un ricorso al TAR. Quest’ultimo accoglie il ricorso e annulla la graduatoria della commissione del Comune di Roma, aggiudicando la gestione del cinema al consorzio che ne ha richiesto il ricorso, cioè il Sol.co.
Le due cooperative coinvolte dal consorzio nel progetto legato al Nuovo Cinema Aquila sono la Fabian Art Society, costituita nel 1998, figurante come partner già all’interno del progetto presentato in sede di gara e la N.C.A. Cooperativa Sociale Onlus, nata nel 2011. Dal 2004 (anno dell’aggiudicazione) al 2008 (anno di apertura del Nuovo Cinema Aquila) si svolgono i lavori di ristrutturazione del cinema.
Al termine dei lavori, il Disciplinare di Concessione della Gara – che regola i rapporti tra il Comune e il concessionario – viene sostituito da una Convenzione di Gestione. Quest’ultima modifica alcuni punti rispetto al Disciplinare di Concessione e, nel documento, non vi è la separata firma per le clausole da considerare vessatorie – come richiesto dalla legge quando un contratto contiene delle clausole esclusivamente a favore di una delle parti.
Sempre nel 2008, la gestione dei Cinema passa da Mario Monge – coinvolto nelle inchieste di Mafia Capitale – a Fabio Meloni.
A novembre 2013, il consigliere comunale di SEL Gianluca Peciola e il direttore del cinema ottengono un appuntamento con l’allora Assessore alla Cultura Flavia Barca, con la quale discutono di un progetto da realizzare al Nuovo Cinema Aquila, denominato “Altre Visioni Mondo”. Peciola manifesta un interessamento per il cinema, sostenendo di essere intenzionato a lavorare allo sblocco dei rimborsi spese che il Comune avrebbe dovuto garantire al cinema ogni qualvolta avesse organizzato al suo interno delle attività istituzionali attraverso un finanziamento al progetto denominato “Altre Visioni Mondo”.
Alla luce dell’impegno preso dall’Assessore alla Cultura Flavia Barca, i festival e gli appuntamenti inclusi nel progetto vengono realizzati con ingresso gratuito per il pubblico o senza l’impegno del rimborso spese per le realtà e le associazioni ospitate.
A fine maggio 2014 la Barca si dimette ed il contributo economico per le attività del progetto “Altre Visioni Mondo” viene bloccato. Da questo momento, la direzione del cinema non ha alcun referente istituzionale. Il cinema durante lo scorso anno si fa carico delle spese in attesa del contributo. In un clima incerto si lavora a pieno ritmo per ottimizzare le risorse e non venire meno comunque agli accordi presi con le distribuzioni, i festival in programma. A fine estate, il cinema si confronta con la notizia che il nuovo Assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli, non sbloccherà il contributo economico al progetto “Altre visioni Mondo”, ma sarà dato soltanto un piccolo finanziamento (15.000 euro), solo a fronte di un’ulteriore iniziativa da realizzare – esclusa dal progetto “Altre Visioni Mondo”.
A quel punto, la direzione – in sinergia con i lavoratori – decide di pianificare nuove strategie lavorative, attuando anche se necessario una riduzione temporanea dell’orario di lavoro. Il solo fine è quello di evitare una crisi difficile ed un’eventuale cassa integrazione e, nei mesi successivi, la direzione si fa carico di più mansioni: svolge attività che vanno dallo sbigliettamento davanti alle sale alla presentazione dei film, dalle attività di coordinamento a quella legata alla biglietteria, dalla gestione del bar alla pulizia delle sale.
Citando il fascicolo: “Il 21 gennaio 2015 con Protocollo n.QD1704 e oggetto: “chiarimenti su Cinema Aquila” il consigliere Peciola rivolge un’interrogazione all’Assessore alla Cultura di Roma Capitale, Giovanna Marinelli, restando in attesa di informazioni sulla vicenda e ringraziandola per quanto andrà a fare. Al punto 5 della richiesta, il consigliere ricorda all’Assessore che l’eventuale violazione dell’art.24 della Convenzione di Gestione è un possibile motivo di revoca (lo stesso consigliere che un anno prima manifestava il proprio interesse a sostegno delle attività del Nuovo Cinema Aquila).
Il lunedì 26 gennaio viene nominata una nuova direttrice del Dipartimento, Cinzia Padolecchia, che dopo quattro giorni di insediamento, rigira interamente al Consorzio Sol.co la richiesta di chiarimenti del Consigliere Gianluca Peciola. Nel documento però sparisce misteriosamente un punto, il numero 11, che cita quanto segue: “quali controlli sono stati effettuati nel corso degli anni sulla gestione del cinema, sull’effettivo perseguimento delle finalità legittimanti l’assegnazione, sul rispetto delle normative in materia di lavoro e previdenziale, nonché in materia di sicurezza sia per i lavoratori che per il pubblico”. Il 5 febbraio il Consorzio risponde.
La presenza di pubblico per il Nuovo Cinema Aquila è in controtendenza rispetto alla situazione di crisi di molti altri cinema, e i numeri dell’anno precedente vengono riconfermati senza alcun calo o aspettativa disattesa. Tutti i lavoratori del cinema, che hanno affrontato in prima persona il periodo di crisi, vedono così rinnovarsi un clima di serenità che fa ben sperare in un veloce superamento della difficoltà.
Il 9 marzo 2015 l’Amministrazione comunica al Consorzio concessionario l’avvio del procedimento di revoca della concessione, ritenendo inadeguata e lacunosa la documentazione fornita dal Consorzio e comunicando a quest’ultimo la possibilità di presentare le proprie osservazioni e/o controdeduzioni entro e non oltre i 15 giorni dall’avvio del procedimento.
Le contestazioni rivolte al Consorzio riguardano: 1) le irregolarità contributive e previdenziali commesse dal concessionario in violazione dell’articolo 15 della Convenzione di Gestione Immobile “Nuovo Cinema Aquila” 2) la subconcessione dell’immobile che avrebbe fatto il Consorzio a favore delle cooperative consorziate Fabian Art Society e N.C.A. Coop. Sociale Onlus, in violazione dell’art. 24 della predetta Convenzione di Gestione.
In merito al primo punto, il Consorzio presenta al Comune la documentazione attestante la regolarità contributiva relativa all’anno 2015, confermando i pagamenti degli anni precedenti richiesti dal Comune. Mentre per la cooperativa Fabian Art Society, al momento della richiesta, il Consorzio presenta l’accoglimento dell’istanza di rateazione che ristabilisce la regolarità nel pagamento dei contributi.
Dopo la controdeduzione inviata al Comune il 16 marzo, il Direttore Cinzia Padolecchia firma ugualmente la revoca della concessione ritenendo necessaria la “decadenza della concessione a decorrere dal 9 giugno 2015”. La revoca della concessione si fonda principalmente sulla supposta violazione dell’art. 24 ovvero che il Consorzio Sol.co abbia subconcesso il bene alle due cooperative socie.
A detta del Consorzio, questa tesi non è supportata da alcun parere legale dell’avvocatura del comune e, dopo attente ricerche, si capisce che non solo non si può parlare di subconcessione del bene ma neanche di concessione del bene, bensì ci si trova davanti ad una concessione di servizi pubblici. Il Consorzio non può aver subconcesso un bene ad una cooperativa socia, perché non lo ha ricevuto in concessione a sua volta dal Comune, il quale ne ha sempre controllato e verificato le attività. Il Consorzio ha subconcesso i servizi pubblici, senza cambiare la destinazione d’uso del luogo, cosa per legge assolutamente permessa.
Le Sentenze dei Giudici Amministrativi sono chiare: bisogna procedere sempre verso una soluzione concordata tra concessionari e amministrazioni pubbliche, tutelando i fruitori ultimi dei progetti (i cittadini). L’amministrazione avrebbe potuto non procedere direttamente alla revoca di cui ne aveva facoltà, ma passando prima attraverso una regolare diffida manifestando una chiara volontà di salvaguardia e tutela verso tutti.
Il ricorso al TAR è d’obbligo, ma la risposta non arriva e il 10 giugno 2015 l’Assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli, risponde ai consiglieri del Municipio V che alcune condizioni disattese dal concessionario hanno reso necessaria la revoca della concessione e rendono illegittima ogni ipotesi di proroga. Di fronte ad un ricorso al TAR, non si concede la proroga e viene pubblicato un nuovo avviso pubblico con termine ultimo per candidarsi il 22 luglio 2015. Da qui sono state effettuate manifestazioni di protesta ma senza successo: lo scorso 9 giugno è stato sgomberato tutto e, nonostante le proteste del direttore e dei lavoratori – con l’aiuto anche di alcuni cittadini –, il Nuovo Cinema Aquila è stato chiuso.
Nel frattempo, solidarietà è arrivata da registi, attori e distributori cinematografici, e anche dalla politica, nonostante fino ad oggi tra le formazioni politiche solo il Movimento 5 Stelle ha detto la sua: “Anche eventuali irregolarità amministrative non avrebbero dovuto essere un motivo di revoca della concessione, il M5S denunciando con quale sospetta, insolita e straordinaria rapidità il Comune di Roma si è mosso per revocare la concessione a questa cooperativa“.
L’ultimo capitolo della questione ci porta agli ultimi giorni: come dichiarato dalla Marinelli, sabato 18 luglio, il Nuovo Cinema Aquila ha riaperto con una programmazione completamente gratuita, “per questa Amministrazione, questo luogo, un bene confiscato alla mafia, è una priorità per la città e non doveva chiudere. Abbiamo dunque lavorato celermente per garantirne la continuità delle attività e, dopo dei brevi lavori di manutenzione, grazie all’importante apporto di Fondazione Cinema per Roma, il cinema riapre le sue porte dal 18 al 30 luglio“.
Panem et circenses?