Basket, i mille dubbi sulla Virtus Roma
Continua il calvario della Virtus Roma di Claudio Toti. Dopo l’autoretrocessione e l’iscrizione in A2, girano voci ma finora l’unica notizia arriva dal mancato accordo con le giovanili dell’Eurobasket
IL MANCATO ACCORDO – In principio si era parlato di un accordo a tre tra la Virtus Roma, la Stella Azzurra di Germano D’Arcangeli e l’Eurobasket di Armando Buonamici per mettere delle basi forti per un progetto a lungo termine. Ripartire dai giovani e dal territorio, come più volte ribadito dal Presidente della Virtus Claudio Toti.
Il primo ad alzarsi dal tavolo è stato D’Arcangeli che ha di fatto passato la palla al duo Toti – Buonamici. Con il passare dei giorni anche il numero 1 dell’Eurobasket ha deciso di abbandonare la trattativa, perché non c’era accordo tra le due parti per quanto riguarda l’organizzazione e gli obiettivi.
IL TOTO COACH – Tra i mille punti interrogativi rimane anche quello sul coach. Dopo i “no” ricevuti da Luca Dalmonte e Marco Calvani, entrambi non convinti del progetto di Toti, dalla mancanza di garanzie tecniche e con Davide Bonora confermatissimo coach della prima squadra dell’Eurobasket, nelle ultime ore è iniziato a circolare il nome di Guido Saibene, già a Roma come vice. Per il ruolo di Ds si è parlato di Simone Giofrè, ma nulla è ancora stato confermato ufficialmente dalla società capitolina.
LE GIOVANILI ED IL ROSTER – Dopo l’abbandono della trattativa da parte delle due realtà romane più in vista e con il roster ancora tutto da costruire, uno dei problemi più grandi della società capitolina rimane sempre quello delle squadre giovanili, requisito fondamentale per la partecipazione al campionato. Oltretutto, e questo ci sembra abbastanza ovvio, come si può parlare di “progetto” e di programmazione a lungo termine se non si ha la garanzia di avere un terreno “fertile” sul quale lavorare anno dopo anno? Le squadre giovanili e, volendoci allargare, il settore minibakset, sono la prima garanzia per il futuro. A questo punto Claudio Toti sarà costretto a bussare alle porte delle altre realtà di Roma per cercare di porre rimedio ad una situazione che doveva, molto probabilmente, essere monitorata e gestita nel corso degli anni per non ritrovarsi ad oggi in queste condizioni.
La speranza è che nelle prossime ore si possa fare chiarezza e che, questa volta, l’ottica sia veramente quella di una programmazione a lungo termine e di una collaborazione sul territorio che non tenga conto delle differenze e delle rivalità in essere, ma punti sulla crescita del movimento.