Guarda dentro l’obiettivo, e #dimmicheviaggiosei
Attraverso i propri itinerari e le proprie storie, il Festival della Letteratura di Viaggio di Roma, arrivato alla sua ottava edizione, si è concluso lo scorso 13 settembre. Ma in fin dei conti non è terminato. Dal giardino di Palazzetto Mattei a Villa Celimontana, riflessioni sui nuovi modi di raccontare e osservare luoghi e culture, vicini e lontani
Provate a cercare una definizione alla parola “vïàggio”, facendo affidamento alla vostra conoscenza o a un vocabolario, e troverete magari più accezioni, letterali, familiari, per iperbole. Come quando ci si incammina verso una destinazione e si scoprono molteplici itinerari da percorrere, trovandosi coinvolti in un’esperienza che va oltre la percezione sensoriale, ma che mette in gioco prima di tutto olfatto, udito, tatto, vista e gusto.
Fin dalla prima edizione, il Festival della Letteratura di Viaggio, promosso dalla Società Geografica Italiana, dedica l’incontro con autori, narratori e viaggiatori al racconto del mondo attraverso antropologia, disegno, fotografia, geografia, giornalismo, letteratura, musica e storia.
Compagni di viaggio e linguaggi che negli anni cambiano numeri e forma, restano e si consolidano, oppure si aggiungono e aumentano, ritrovandosi ogni volta “a fare i conti” nei Giardini di Palazzetto Mattei a Villa Celimontana.
La cifra di un’esperienza di viaggio sembra essere sempre più determinata dalla presenza sul web di storie e blogger, e dalla relativa quantità di follower che ognuno di loro registra. Un trend condizionato senza dubbio dall’immediatezza del web, come sostiene Francesca Chiusaroli, docente di glottologia e linguistica all’Università di Macerata e ideatrice del blog Scritture Brevi. “Un tempo la veridicità era supportata dal ‘sentito dire’, mentre al giorno d’oggi è il ‘qui e ora’, il ‘tempo reale’ a dare autorevolezza”.
Non lascia decisamente spazio a dubbi nemmeno il nome del dibattito, In Web We Travel, e dell’omonimo premio lanciato in questa edizione.
Talvolta “se non compare il selfie su Facebook non stato in vacanza. La scrittura lascia il posto alla didascalia”. Addirittura poi “l’hashtag abbinato all’emoji, su Instagram, codifica e condivide l’emozione”, e più generalmente “assicura e potenzia la connessione”.
Una connessione imprescindibile, live ad ogni ora del giorno e della notte, anche quando il viaggio dovrebbe essere in solitaria. Il condizionale pare d’obbligo, dopotutto, tanto che Tommaso Giartosio, scrittore e autore radiofonico, moderatore del dibattito domanda “Si viaggia da soli?”.
A rispondere è Francesca Di Pietro, travel psychologist e coach, che racconta della sua Transiberiana e di altre esperienze dalla sua pagina Viaggiare da Soli. “Tendenzialmente no, perché capita di incontrare followers. Ti senti parte integrante della community”, che arriva a interagire e suggerire luoghi e itinerari, con il desiderio di portare ad una dimensione reale un rapporto tutto virtuale. O anche, perché no, a preoccuparsi delle conseguenze di un piccolo incidente di percorso, chiedendo al traveler quale sia stato il parere del medico dopo un malore o un colpo preso.
“Per il blogger è un grande supporto emotivo” aggiunge la Di Pietro, perché emotivo è il suo approccio, sottolinea Federica Giuliani, food travel blogger, con lo sguardo personale che toglie spazio alla vecchia “scrittura turistica”. Lasciandolo piuttosto ad un taglio più giornalistico, dedicato ai sapori e agli abbinamenti tra cucine e culture in Travel to Taste.
Oppure al diario di viaggio, composto da immagini o testi che riflettono il modo unico di ognuno di effettuare la narrazione di un’esperienza, presentato da Giuliana Zagra dell’associazione GoTellGo, anche attraverso gli itinerari letterari di APPasseggio.
Fino alla piena irruenza del visivo, che attraverso il live streaming, si unisce a social media e turismo nella campagna Melbourne Remote Control Tourist, promossa nel 2013 dall’agenzia turistica dello stato di Victoria (Australia) e raccontata da Fabrizio Ulisse. O forse sarebbe più corretto dire dai 4 urban explorer che in 5 giorni “hanno viaggiato a piedi, in bicicletta, in elicottero, hanno partecipato ad una maratona, assistito a concerti, assaggiato cibi, indossato vestiti nei mercatini, interagito con gli abitanti di Melbourne, e persino organizzato una proposta di matrimonio!”
Sulla scia di tale iniziativa, è naturale pensare come “la rete funziona meglio, se ci si vede dal vivo”. Con l’obiettivo di aggregare, da un’incontro di Ulisse, Roberta Milano e altri professionisti del web marketing turistico è nato #LAZIOisME, “un viaggio di valorizzazione del territorio” reso ancora più ampio attraverso Twitter Plurale, il primo Social Media Team Diffuso del Lazio.
Una finestra sulla realtà ben diversa da quelle dei paesaggi quotidiani inseriti nella raccolta “50 scrittori 50 vedute” di Matteo Pericoli, architetto e illustratore, che partendo dalla sua vista sull’Upper West Side ha voluto disegnare il rapporto tra l’immersione e il contemporaneo isolamento dall’ambiente e dal contesto, proprio e di altri autori.
Andando a catturare quello che i loro occhi cercavano, ricercando dove fosse il vero luogo – “fuori o nella mente?” -, mettendo il minimo di sé in ogni ricostruzione.
Differentemente da Fausto Giaccone, fotografo nei luoghi di “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez. Come “la narrativa di Garcia Marquez parte dalla realtà, un realismo magico nel quale scavando si trovano altre storie”, così Giaccone diviene autore di un viaggio tutto suo, puntando l’obiettivo di “Macondo” attraverso lo sguardo dello scrittore di origine colombiana.
Ogni viaggio che si rispetti è ricco di scoperte ed eventi. Dal canto suo, il Festival propone ogni anno laboratori, letture, mostre, performance, passeggiate letterarie, premi, visite guidate e tour interculturali, che si articolano prima, durante e dopo le sue giornate.
Come l’esposizione fotografica “La lettura visiva del mondo. Un’antologica“, che aprirà oggi, martedì 22 settembre, negli spazi di Officine Fotografiche a Roma, e permetterà di visitare fino al 15 ottobre materiali tratti dalle otto edizioni di Festival della Letteratura di Viaggio.
Un altro luogo da visitare, racconti e vedute da cui lasciarsi ispirare.
Ad ognuno di noi, il compito di scegliere posti e modalità di viaggiare.