Sicurezza in città: la campagna #30elode di FIAB
Un concorso che coinvolge i bambini di tutta Italia per sostenere la proposta di introduzione nel Codice della Strada del limite di 30 km/h nelle strade urbane: è la campagna #30elode. Ne abbiamo parlato in un’intervista con Giulietta Pagliaccio, Presidente FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta), promotrice del contest
Un concorso a premi per sensibilizzare i bambini (e non solo) e sostenere la proposta di introduzione nel Codice della Strada del limite di 30 km/h nei centri urbani. Stiamo parlando di #30elode, la campagna promossa da FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) dedicata alla sicurezza stradale.
Il contest, della durata di dieci settimane, è riservato ai bambini di età compresa tra i 6 e i 13 anni, che compilando un modulo o inviando una email di circa 1.000 battute che inizi con “Caro Renzi, vorrei andare in bici perché…”. Per parlare di questa importante campagna abbiamo intervistato Giulietta Pagliaccio, presidente FIAB.
Presidente Pagliaccio, da qualche giorno è partita la campagna #30elode, con il coinvolgimento di bambini di tutta Italia per chiedere al Presidente del Consiglio l’introduzione del limite di velocità a 30 km/h nelle strade urbane. In quale situazione va a inserirsi un’iniziativa di questo genere?
Abbiamo voluto lanciare la campagna #30elode in occasione della ripresa della discussione della legge delega per la modifica al Codice della Strada, dove ci sono molte richieste che riguardano la ciclabilità. Sappiamo che le modifiche e l’iter legislativo hanno un percorso lungo, ma il provvedimento per inserire la velocità di 30km/h come standard nei centri urbani ci sembra quanto mai urgente. Si tratta di dare la priorità alla sicurezza, ridurre i dati dell’incidentalità (la velocità delle auto è la prima causa di mortalità per chi viaggia in bici) e agire a beneficio di tutta l’utenza della strada, a partire dai pedoni e dai ciclisti. Con il provvedimento che definisce i 30km/h il limite standard di velocità nelle strade urbane si cambierebbe, di fatto, l’impostazione della viabilità nelle città partendo da una visione di sicurezza e di tutela degli utenti. Rimarrebbe, ovviamente, la facoltà del sindaco di decidere quali sono le strade che possono essere percorse ad altre velocità.
Rispetto agli Paesi europei, e considerando l’European Cyclists’ Federation, l’Italia a che punto è secondo Lei in tema di sicurezza stradale, quindi per chi va in bicicletta ma non solo?
Dobbiamo fare una distinzione: nel panorama della sicurezza stradale chi ha avuto, a oggi, i maggiori benefici sono gli utenti motorizzati e, infatti, i dati ci dicono che c’è una diminuzione dell’incidentalità e della gravità degli incidenti per chi usa l’auto. L’attenzione alla sicurezza per chi si muove in bicicletta sta crescendo, anche perché è in costante crescita il numero di utenti sulle due ruote a pedali, ma siamo certamente indietro rispetto a molti altri paesi europei dove gli interventi sono stati e vengono fatti in modo più puntuale.
Nel Lazio sono presenti 5 sedi FIAB, una a Fondi (Latina) e quattro a Roma. Pensando all’attuale situazione della Capitale, cosa si dovrebbe e potrebbe fare affinché i cittadini della città più grande d’Italia possano sentirsi più al sicuro utilizzando la bicicletta, anche come mezzo di trasporto alternativo all’automobile?
Roma è una città molto complessa, una grande metropoli, la Capitale d’Italia. Il tema andrebbe affrontato in modo molto coraggioso per cambiare la politica della mobilità e, da quanto si legge e si vede nell’operato dell’attuale assessore, non riponiamo molte speranze in veloci cambiamenti. Sembra non esserci un’idea di come possa essere gestiva diversamente la politica degli spostamenti all’interno dei una grande metropoli come Roma. Ci vuole un coraggio straordinario per una vera rivoluzione, a partire dai centri di potere.
C’è tempo fino a metà dicembre per scrivere e inviare le lettere per il Presidente del Consiglio (l’indirizzo è matteo.renzi@30elode.org): i testi saranno pubblicate su www.30elode.org e condivise su Facebook e Twitter. Non solo: ogni settimana i piccoli autori dei messaggi hanno la possibilità di ricevere anche dei premi: una bicicletta Lombardo da bambino o ragazzo, una maglia da campione del mondo di ciclismo Santini, kit luci e altri accessori per la bicicletta offerti da altri sponsor (Shimano, Confindustria-Ancma) e una copia del libro Più bici più piaci di Paolo Pinzuti.