“Il mestiere dell’omicidio”, dove nulla è come sembra
Un gioco psicologico che dipana lentamente scena dopo scena, fino all’implacabile colpo di scena finale. Un inizio perfetto per la nuova stagione dello Stabile del Giallo di Roma con Il mestiere dell’omicidio
Gli habitué dello Stabile del Giallo, storico teatro romano che ha come come scopo (e piacere) quello di far appassionare letalmente gli spettatori alla sconfinata produzione teatrale e non di gialli e mistery, rimarranno piacevolmente sorpresi al termine della visione de Il mestiere dell’omicidio.
La piecé di Richard Harris, scritta nel 1981, dopo esser stata un successo nel West End londinese approda sul palco del teatro romano con un cast che si rivela affiatato e interessante.
Ciò che colpisce è il suo staccarsi totalmente dal classico concetto di giallo, per virare con forte decisione verso il thriller psicologico, capace comunque, malgrado l’assenza di un vero e proprio mistero da risolvere, di tenere alta la concentrazione dello spettatore.
Quello che infatti capita quando ci si confronta con un piecé ambientata sempre nel medesimo ambiente e con tre soli attori, è di ritrovarsi di fronte a più cali di attenzione.
Ciò che invece accade con “Il mestiere dell’omicidio” è l’esatto opposto. Fin dalla primo momento, un perfetto inizio in media res, e proseguendo per entrambi i due atti, la storia cattura la curiosità dello spettatore trasmettendogli una sottile ansia e tensione costante fino all’ultima inaspettata scena.
Merito sicuramente, oltre che di un testo travolgente, anche del trio guidato da Paolo De Vita, che regala una performance eccellente nei panni dell’insignificante quanto machiavellico Sig. Stone, colonna centrale del testo e dello spettacolo.
Incredibilmente convincente nei panni di un vecchio anonimo, capace di modulare la voce trasmettendo nei giro di poche battute ansia, dubbio, paura e tranquillità. A noi come a Dee (Linda Manganelli) la nevrotica e nervosa scrittrice di gialli, bella e di successo, quanto consumatrice su base quotidiana di pillole per ogni emozione e disturbo da placare.
Suo perfetto contraltare è il Sovrintendente Hallett (Paolo Romano) che bilancia la paura e il terrore della sua metà femminile con un atteggiamento a tratti “spaccone” quanto sarcastico e aggressivo.
Sono due poli opposti perfetti, che si scontrano con l’ambiguità avvolgente di quel vecchio che li osserva costantemente, come un gatto con la propria preda e con un occhio malatamente divertito.
Si tratta per l’appunto di un fine thriller psicologico, perché tale è la pressione che viene esercitata su questa coppia dal Sig.Stone e il cui disegno si dipana scena dopo scena. Nessun intermezzo sanguinoso, nessun assassinio efferato (se non quello che da il la alla storia, come si scoprirà più avanti) nessun serial killer da stanare.
Qui il gioco a cui si assiste è più sottile e intricato. Un vecchio appassionato di gialli in tv, una scrittrice e un poliziotto. Tutti legati dal “mestiere dell’omicidio” come spiega Stone. E quando la scena sembra svelata, il mistero risolto e la fine vicina, ecco un colpo di lama che stravolge la storia e la soluzione solo apparentemente conclusiva. Rimane così un campanello che suona, due vite traballanti e una domanda che aleggia nella mente degli spettatori ben oltre la fine effettiva dello spettacolo.
Scritto da Richard Harris e diretto in questa versione da Raffaele Castria, “Il mestiere dell’omicidio” è sicuramente un inizio diverso ed estremamente piacevole della nuova stagione dello Stabile del Giallo. Che merita sicuramente grazie a un cast che mescola bene le proprie personalità, caratterizzando splendidamente i rispettivi personaggi e il cui affiatamento è ben visibile sul palco.
Un gioco di incastri e mosse strategiche, dove solo al calare del sipario si può davvero dire di avere (forse sono in parte) compreso.
Che poi come dice Dee, il giallo tradizionalmente contiene quello che spesso manca alla vita… un lieto fine. Forse mai come in questo caso… potrebbe sbagliarsi.
Il mestiere dell’omicidio
Stabile del Giallo, Roma
fino al 29 novembre 2015
Biglietto: intero 22€ | ridotto 18€
stabiledelgiallo.com