Lewis Hamilton, storia di un tre volte campione del mondo
Lewis Hamilton, dal suo debutto nei kart al terzo titolo mondiale. La storia di un pilota che ha fatto della spavalderia il suo modus vivendi e che grazie a questa sua qualità si è potuto distinguere diventando uno dei piloti più vincenti degli ultimi anni
È stato un anno importante questo 2015 per Lewis Hamilton. Perché il campione inglese in questo anno solare ha raggiunto due traguardi, a lui molto cari. Ha eguagliato prima e superato poi, il record di vittorie nella massima serie motoristica del suo idolo d’infanzia Ayrton Senna. E del suo idolo da domenica 25 ottobre 2015 ormai è divenuto pari, avendo anche lui ottenuto il suo terzo titolo iridato in Formula 1.
Quando guidava i kart, davanti a Ron Dennis, non certo l’ultimo arrivato, dichiaro: “Signor Dennis, mi dia fiducia, il mio idolo è Senna e se lei mi prende le prometto che raggiungerò i suoi stessi traguardi”. Strano a dirsi ma il coriaceo boss della McLaren diede retta alla spavalderia di questo ragazzo inglese. Lo conduce fino alla Formula 1 vive da debuttante su una monoposto di Woking nel 2007.
Il suo primo anno è superlativo. Chiude secondo solo perché Alonso, resosi conto della pericolosità del compagno di squadra, lo ostacolerà fino alla fine, permettendo a Raikkonen di conquistare il titolo mondiale. In quell’anno uscì anche uno dei lati caratteristici del pilota inglese, la propensione a litigare con il compagno di squadra quando pensa che gli remi contro. Con Alonso accadrà ben due volte, a Montecarlo e in Ungheria. Queste piste furono teatro di liti furibonde tra l’inglese e lo spagnolo.
La sua disperazione e la rabbia per un titolo perso svanirà subito in quanto, si rifarà l’anno dopo quando tra la disperazione di tutti supera Glock e batte per un punto il ferrarista Felipe Massa, il quale sarà campione del mondo per un solo giro, e conquista l’alloro. Gli occhi di Dennis brillano. L’investimento è stato azzeccato e sta portando i suoi frutti.
Nel 2009, il britannico soffre di due coincidenze sfortunate: da una parte, trova lo stratega Ross Brawn e le sue BrawnGp, dall’altra c’è una McLaren non propriamente all’altezza.
La sfortuna si abbatte proprio sulla scuderia britannica, perché dall’anno seguente, il 2010, parte l’epopea della Red Bull, con Sebastian Vettel alla guida e Adrian Newey come progettista. In quell’anno Lewis si macchia di due grossolani errori a Monza e Singapore e per colpa di essi è costretto a rinunciare al titolo.
Accetta la sfida della Mercedes, che orfana di Michael Schumacher cerca un leader. Il primo anno non si rivela quello giusto per il titolo (l’ultimo vinto da Vettel) ma permette ad Hamilton di ambientarsi e far capire agli ingegneri le sue esigenze affinché costruiscano una macchina a lui congrua. Non è solo grazie ad Hamilton che dalle parti di Stoccarda hanno iniziato a vincere. Artefice del loro successo è un test segreto effettuato con le Pirelli. Grazie a ciò, la Mercedes capisce qual è la strada da seguire per poter puntare al massimo.
Il 2014 segna la svolta. Lo strapotere Red Bull sembra giunto al termine per il lento disimpegno del progettista Newey dal comparto corse. Così il mondiale è un duopolio tra piloti Mercedes (Lewis e Nico Rosberg) che si risolve tra l’incertezza più totale nell’ultimo gran premio stagionale ad Abu Dhabi, luogo dove Hamilton si consacra, divenendo campione del mondo per la seconda volta. Questo successo lo porta a diventare l’uomo cardine delle frecce d’argento.
Il 2015 ci regala uno scontro impari tra i piloti del team tedesco, con Rosberg che ha disatteso le aspettative non mostrano quel salto di qualità a livello di cattiveria in pista e di prestazioni che ci si aspettava. Questo ha consegnato al mondiale un unico padrone, Lewis Hamilton. E finalmente un rivale valido all’inglese, Sebastian Vettel, che con la sua Ferrari ha effettuato importanti salti in avanti verso la possibilità di competere per il titolo nella prossima stagione. Nonostante lo strapotere, anche il pilota britannico che sembra imbattibile commette degli errori. Come quello commesso a Monaco quando, stando in testa alla gara decide di rientrare, chiudendo quel Gp terzo alle spalle di Rosberg e Vettel.
Ma Hamilton non è solo questo. Il britannico è famoso per il suo stile di vita fuori dal comune. Assomiglia in questo al compianto James Hunt. Forte in pista ma anche fuori. La sua relazione con Nicole Scherzinger ha fatto epoca. E Lewis viveva in maniera spasmodica questa relazione, tant’è vero che ad ogni loro crisi corrispondeva una prova opaca in pista. Ora che la relazione è stata archiviata, fa il latin lover, tra una foto in giro per il mondo con la cantante Rihanna, che lui dichiara essere solo un’amica ed il siparietto organizzato con le hostess al Gp di Sochi, con tanto di selfie per dar conferma agli scettici.
Ma d’altronde ogni campione vive il suo status come preferisce. C’è chi sceglie il modello Lauda, persona seria, dedita a lavoro e famiglia, o c’è per l’appunto il modello Hunt, di cui Lewis segue fedelmente le orme.
Ora la curiosità è tutta rivolta alla prossima stagione. Per cercare di capire se davvero il Signor Lewis Hamilton è in grado di reggere un confronto psicologico con un avversario che sulla carta è forte tanto quanto lui, Sebastian Vettel.