Global Terrorism Index: 2014, l’anno del terrore
Numeri e considerazioni sul “Global Terrorism Index”, il rapporto sull’impatto del terrorismo in 162 Paesi del mondo elaborato dal’Institute for Economics and Peace di Sydney
Il Global Terrorism Index è basato sui dati del Global Terrorism Database compilato dal National Consortium for the Study of Terrorism and Responses to Terrorism (START) dell’University of Maryland. Si tratta dal il più approfondito database sul terrorismo, in quanto vi sono raccolte informazioni su oltre 104mila attentati, avvenuti dal 1970 in poi.
Analizzando i parametri che lo strutturano (numero totale di attacchi, numero delle vittime, stima dei danni), gli autori del rapporto hanno indicato che nel 2014 sono morte 32.658 persone a causa di attacchi terroristici – ossia l’80% in più rispetto al 2013 (18.111), 9 volte in più (3.329) rispetto a 15 anni fa (sono oltre 140mila le vittime dei circa 61mila attentati avvenuti dal 2000 in poi).
Il 51% delle vittime del terrorismo è attribuibile all’organizzazione nigeriana Boko Haram (6.644 morti, 77% civili) e all’Isis (6.073 vittime, 44% civili). Dal marzo 2015, i jihadisti di Abubakar Chekau sono “alleati” dello Stato islamico. Tra le organizzazioni più sanguinarie si possono trovare anche i Talebani, che hanno ucciso 3477 persone, le milizie dell’etnia semi-nomade Fulani, che operano nel sud della Nigeria e in alcune parti della Repubblica Centrafricana – sono passate dagli 80 omicidi del 2013 ai 1229 del 2014, oltre ai fondamentalisti somali di Al Sheebab (1021 vittime). Il numero dei civili rimasti vittima di attentati è aumentato del 172% rispetto all’anno scorso.
Oltre il 78% delle morti totali, 8 su 10, si sono verificate in Afghanistan (13,8% dei morti di terrorismo), Iraq (30,4%), Siria (5,2%), Nigeria (23%) e Pakistan (5,4%) – in tutto il “resto del mondo” si registra poco più del 12% delle vittime di terrorismo. In questi 5 paesi è avvenuto il 57% di tutti gli atti di terrorismo.
Il 2014 è stato particolarmente drammatico per la Nigeria: il paese africano è stato protagonista di un incremento vertiginoso delle vittime di attacchi terroristici: 7.512 morti, il 317% in più rispetto all’anno precedente. Tuttavia, è l’Iraq a detenere il macabro record di numero di morti causati da attacchi terroristici: non si era mai verificato che in un singolo paese se ne registrassero oltre 9mila (per la precisione 9.929 vittime su circa 3370 attentati). Baghdad è la città più colpita su scala mondiale: 2454 morti nel 2014, 43 vittime di terrorismo ogni 100mila abitanti.
Sempre stando al rapporto, le organizzazioni del terrore hanno ampiamente aumentato il loro “raggio d’azione”, anche se in 60 paesi esaminati non si è registrata alcuna vittima di atti di terrorismo. Nel 2014, sono stati 11 gli stati in cui sono morte più di 500 persone a causa di attacchi terroristici; nel 2013, solo in 5 paesi si era verificato tale volume di attentati. I 6 stati entrati in lista quest’anno sono Somalia (2,5%), Ucraina (2%), Yemen (2%), Repubblica Centrafricana (1,8%), Sud Sudan (1,7%) e Camerun. Da notare che, tra il 1989 e il 2014, il 92% degli attentati terroristici è avvenuto in quei paesi dove la “violenza politica” è maggiormente finanziata dalle autorità statali.
D’altro canto, l’Occidente si dimostra ancora relativamente al sicuro: a partire dal 2000, si registra solo lo 0,5% delle morti totali causate da attentati terroristici (escludendo i morti dell’11 settembre a New York). In Occidente, il 70% delle vittime di terrorismo, a partire dal 2006, è attribuibile all’azione di “lupi solitari” (8 su 10 erano estremisti politici di destra o religiosi, nazionalisti e anti-governativi, razzisti e suprematisti di vario genere; il resto, dunque in misura molto minore a quanto ci si potrebbe aspettare, era costituito da jihadisti). Nel 2014, solo il 2,6% delle vittime di terrorismo viveva in Occidente.
Inoltre, l’Institute for Economics and Peace, calcolando le cure mediche e le proprietà danneggiate, ha reso noto che il “costo del terrore” per il 2014 si aggira intorno ai 53 miliardi di dollari (+61% rispetto al 2013). Una cifra del genere non si era raggiunta nemmeno nel 2001, l’anno dell’attentato alle Twin Towers e al Pentagono, quando il mondo pagò al terrorismo circa 51 miliardi e mezzo di dollari. Negli ultimi 15 anni, il terrorismo è costato globalmente 289 miliardi di dollari.
(fonte grafici: ir-ira.com)
4 risposte