“Penso che un sogno così”: Beppe Fiorello al Sistina di Roma
Beppe Fiorello vola verso il successo della terza stagione di “Penso che un sogno così”, scritto con Vittorio Moroni e diretto da Giampiero Solari. Lo spettacolo in scena al Teatro Sistina di Roma fino al 29 novembre, poi in Sicilia
di Marica Romeo
Giuseppe “Beppe” Fiorello si racconta in un monologo di grande bellezza per oltre due ore, accompagnato dai musicisti Fabrizio Palma e Daniele Bonaviri. Con gli occhi del “picciriddu” timido, chiuso ed introverso, poiché ultimo di quattro fratelli esuberanti, narra la sua infanzia con aneddoti divertenti, malinconici e di rara dolcezza.
Dall’incontro con il lucernaio alle vacanze estive dalla nonna con tutti i parenti fino alla festa di San Giuseppe con Giò Conforte o la gita in vespa con il padre fin sopra le colline per vedere la raffineria con le sue ciminiere che sembravano grattacieli e i suoi fumi che si confondevano con le nuvole e poi la nascita dell’ILVA, tanto lavoro quanti morti.
E poi la morte del padre, avvenuta il giorno di carnevale in macchina con le braccia dietro la testa e un sorriso stampato in volto: “Anche se lo spettacolo della vita quella sera aveva perso il mio primo attore…sapevo che nel tragitto per andare alla macchina cantò una canzone di Mimmo”.
Beppe mette a nudo la sua anima di figlio innamorato di un padre talentuoso. Il leitmotiv dei suoi racconti sono le note di Domenico Modugno: le parole del cantautore pugliese sembrano cucite addosso a tutta la sua fanciullezza e inserite all’interno dello spettacolo con grande maestria. Ripercorre le tappe di Modugno, il suo innamoramento con la moglie Franca, la collaborazione con Migliacci e la stesura della canzone “Volare”, i suoi successi a Sanremo e tanto altro..
“Penso che è un sogno così” è il racconto, con gli occhi del picciriddu, della storia di due grandi uomini che hanno segnato la sua vita: il padre Nicola che oltre alla somiglianza fisica con Domenico Modugno aveva anche lo stesso talento: cantare. Giuseppe Fiorello è riuscito a realizzare il suo sogno grazie al cantautore, che gli ha dato la possibilità di raccontare la vita di suo padre attraverso le sue canzoni e a far parlare quel bimbo timido.
Lo spettacolo si è concluso con la salita sul palco di Pippo Baudo: Fiorello insieme allo storico volto tv ha duettato intonando “Vecchio Frack“, emozionando il pubblico che ha ringraziato con una standing ovation di applausi. In chiusura Giuseppe Fiorello ha ringraziato il pubblico per la presenza (pensando agli attentati di Parigi) e ha dedicato la serata alla famiglia di Valeria Solesin, unica vittima italiana negli attacchi terroristici dello scorso 13 novembre.
“Penso che un sogno così”
fino al 29 novembre al Teatro Sistina di Roma
Info su: ilsistina.it
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