“Sister Act”, un grande classico al Brancaccio di Roma
Al Teatro Brancaccio di Roma un grande classico, “Sister Act – il Musical”. La storia dell’ambiziosa Deloris e del coro delle scatenate consorelle è portato in scena dalla Compagnia della Rancia e diretto da Saverio Marconi. Il musical è una ventata di funky, soul e gospel che regala allo spettatore l’atmosfera del film con musiche completamente originali
Un tale classico non poteva che produrre un musical altrettanto apprezzato, che ha acceso Broadway sin dal ’92 con gli splendidi brani composti da Alan Menken, che ne ha ricreato la musica conservando lo spirito. Per la prima volta, grazie alla fruttuosa associazione tra Viola Production e la ben nota Compagnia della Rancia, arriva in Italia tradotto da Franco Travaglio ed è in scena al Teatro Brancaccio di Roma.
Le suore canterine si esibiranno per la Capitale in “Sister Act – il Musical”, dirette da Saverio Marconi per la regia e Stefano Brondi per la musica. La storia è ancora quella dell’esuberante Deloris, una bravissima cantante che non riesce a sfondare in un ambiente complicato come quello degli spettacoli di Philadelphia, legata ad uomo potente ma disonesto che le promette un lancio che non avverrà mai.
Deloris assiste per caso all’omicidio di uno dei suoi scagnozzi ed è costretta a fuggire per non essere freddata, in attesa del processo la accolgono le consorelle di Santa Maria sotto il nome di suor Maria Claretta. I rapporti con la Madre Superiora saranno immediatamente difficili, ma la passione per il canto e l’inarrestabile energia di Deloris porteranno qualcosa di sorprendente alla chiesa ed anche alla sua vita.
Ad impersonare la dinamica Deloris Van Cartier la madrilena Belìa Martin, protagonista anche della versione spagnola del musical, ed invitata a fare il provino anche in Italia. Una voce calda, suadente, soul ma anche cristallina, un’interpretazione sicura ed una forza mimica perfetta, ad incorniciare una performance imperdibile per chi è affezionato alla Deloris di Whoopi. La giovane attrice è accompagnata da un cast altrettanto interessante: Pino Strabioli nel ruolo di monsignor O’Hara, Manuela Tasciotti in quello di suor Maria Patrizia e Felice Casciano in quello di Curtis.
Ad illuminare il palco Francesca Taverni nei panni della Madre Superiora, che dona a questo ruolo uno spirito nuovo, ironia e gestualità ringiovaniscono e si ride con questa figura ben più di quanto la si rimproveri.
La sua voce inoltre, limpida e potente, fa da perfetto contraltare a quella di Belìa, concedendo alle orecchie degli spettatori un vero “paradiso”. Dunque, nonostante le canzoni non siano quelle a cui siamo strettamente legati dall’infanzia, quelle del musical ne conservano lo spirito e trascinano gli ascoltatori con grande forza nella storia.
Trascinante e quasi famelica è anche la scenografia di Gabriele Moreschi che, insieme alle voci, è la vera protagonista della pièce. Ambienti credibili, curati in ogni dettaglio, meccanismi lucidi e cambi di scena efficaci e sorprendenti benedicono lo spettacolo profondamente, distruggendo la quarta parete fino ad eguagliare un film tridimensionale. Il tocco di glitter e luccichio che Deloris avrebbe voluto, contribuisce invece a portarlo la costumista Carla Accoramboni che agghinda i propri attori superando gloriosamente i limiti e seppellendo la bella Belìa in una pioggia di strass dorati.
Una prima senza sbavature quella al Brancaccio, impreziosita dalla presenza di suor Cristina (celebre talento del talent show The Voice) nel ruolo di suor Maria Roberta, la giovane novizia, che si integra bene con gli attori professionisti e dà uno splendido saggio della sua potenza vocale sul palco. Un ricordo, ma anche una novità: non è un classico che dovete aspettarvi di vedere, semmai una versione totalmente a sé, ma ben costruita e gioiosamente riuscita che vi smuoverà e divertirà distinguendosi. Siamo certi che Whoopi avrebbe apprezzato, ed indubbiamente lo farete anche voi.
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