Milano celebra il genio di Alfons Mucha
Fino al 20 marzo 2016 a Palazzo Reale sarà possibile scoprire le opere dell’artista ceco Alfons Mucha, celebre per le sue donne affascinanti ed eleganti. Uno dei simboli dell’Art Nouveau.
Milano inizia il suo percorso di celebrazione dei grandi movimenti artistici a cavallo dell’Ottocento e del Novecento con la mostra “Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau”, che con 220 opere racconta ed esalta quel periodo meglio noto in Italia come Liberty.
Impossibile non essersi imbattuti almeno una volta negli splendidi volti femminili disegnati da Mucha, presentati con tratti leggeri, un’inconfondibile eleganza, chiome fluenti e una sensuale dolcezza. Ed è proprio la donna a caratterizzare il lavoro dell’artista ceco, una sorta di topos perenne che lo accompagnerà nel corso della sua sterminata produzione e che verrà declinata all’interno di tutti i temi cari agli esponenti dell’Art Nouveau.
La mostra infatti si apre con un manifesto dedicato ai sessant’anni di regno della Regina Vittoria e alle Arti, per poi proseguire in un viaggio alla scoperta degli elementi propri del Liberty, così come reinterpretati dallo stesso Mucha.
Tra queste tappe principali spicca quella dedicata al suo rapporto con il teatro e in particolar modo al suo sodalizio artistico con Sarah Bernhardt, la più nota diva dell’epoca, resa immortale dai poster dell’artista ceco. “Gismonda”, “La Dame aux Camélias”, “Médeée”, “La Samaritaine” sono solo alcuni dei ruoli interpretati dall’attrice e allo stesso tempo alcuni dei disegni più celebri di Alfons Mucha.
Non mancano poi i celebri poster pubblicitari commissionati da importanti aziende dell’epoca. Ancora oggi le stampe di Mucha realizzate per i biscotti Lefèvre-Utile, lo Champagne Ruinart o la Bières de la Meuse sono tra le immagini più note nell’immaginario collettivo. Un chiaro esempio di come Mucha fu a suo modo un precursore dei tempi, comprendendo (e con lui le aziende che gli commissionarono i lavori) come spesso un prodotto sia fortemente legato all’immagine ad esso associato. Mucha non tradisce le aspettative dei consumatori, trasfigurando questi prodotti in regali quasi “divini” presentati da figure eteree e affascinanti.
Le stesse sono poi presenti nelle altrettanto celebri affiches create da Mucha per oggetti di uso comune, quali le biciclette Waverley o Perfecta, o il famoso manifesto per le sigarette Job dove l’artista gioca con le spire dei capelli e il fumo stesso si tramuta in un nastro rosa.
Non mancano a chiusura del percorso artistico e della mostra stessa, due sale dedicate rispettivamente al rapporto di Mucha con la gioielleria e con essa la serie dedicata alle pietre preziose, e il legame con il tempo. L’artista realizzò infatti, diversi calendari dell’epoca, sempre accostando il concetto del fluire del tempo alla figura femminile. Universalmente noti sono i pannelli decorativi dedicati ad esempio alle stagioni, ai momenti della giornata o alle stelle.
Protagonista assoluta rimane sempre la donna, ora vista come una figura eterea e fragile, ora come una femme fatale ammaliante. Figure sempre giovani e sinuose, che catturano l’interesse e l’occhio dello spettatore e che colpiscono per l’alone quasi irreale e irraggiungibile che le avvolge.
Una mostra, questa ospitata fino al 20 marzo 2016 al Palazzo Reale di Milano (poi si sposterà a Genova presso il Palazzo Ducale a partire dal prossimo 30 aprile) che celebra non solo l’impatto dell’opera di Alfons Mucha durante quel preciso periodo storico, quanto l’impatto che l’Art Nouveau ha rivestito a 360° nel campo dell’arte. Grazie ad esempio ai mobili di Carlo Bugatti, le maioliche di Galileo Chini o i vetri di Emile Gallé, è possibile notare e apprezzare all’interno dell’esposizione le diverse sfaccettature che hanno caratterizzato questo movimento artistico. Una corrente che ha saputo esprimersi sotto diverse forme e con differenti materiali e cha ha irrimediabilmente lasciato un’impronta indelebile in quel dato momento storico.
“Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau” riesce perciò nel compito, non sempre facile, di non rimanere meramente una celebrazione del singolo artista quanto ad essere il racconto di un’epoca dentro la quale Mucha ha avuto l’estro e la capacità di esprimersi. Un percorso espositivo capace di presentare e far conoscere lo stile Liberty in modo chiaro, fluido e preciso, bilanciando il genio di Mucha con la storia del movimento artistico del quale è stato sicuramente uno, e forse il più noto, esponente.
Alfons Mucha e le atmosfere Art Nouveau
Palazzo Reale – Piazza del Duomo 12, Milano
fino al 20 marzo 2015
Info su mostramucha.it
Grazie per l’articolo, molto bello!