#CuRIOsità olimpiche #5 | Nuoto, Michael Phelps riscrive la storia e Federica Pellegrini chiude a 26 centesimi dal bronzo
La gioia e la tristezza, queste due facce della medaglia olimpica sono espresse da Michael Phelps e Federica Pellegrini. Il primo, gioioso come non mai per aver ottenuto a 31 anni due medaglie d’oro dopo un periodo di inattività, riuscendo anche a battere il record di nuotatore medagliato più longevo con 21 ori. La Pellegrini potrebbe chiudere col nuoto con un quarto posto che sa di beffa in quanto le ha impedito di centrare l’unica medaglia olimpica che manca alla sua collezione: il bronzo
di Andrea Pulcini
su Twitter @Purcins
Le due facce del nuoto ai Giochi Olimpici di Rio 2016 sono inevitabilmente quelle di Michael Phelps e Federica Pellegrini. Lo statunitense di Baltimora, dopo il ritiro ed un successivo ritorno a 31 anni torna a gareggiare in un’olimpiade e centra due ori raggiungendo il prestigioso traguardo delle 21 medaglie a cinque cerchi conquistate, un record. Oltre ai riconoscimenti personali Phelps entra nella storia. Scalzando dalle statistiche Duke Kahanamoku, al quale toglie lo scettro di nuotatore più longevo ad aver conquistato un oro nei Giochi. Il record durava 96 anni, da Anversa 1920. Impresa che solo “Lo squalo” così è da sempre nominato il nuotatore statunitense, poteva centrare.
Il podio è completato da giovani promettenti che avranno tempo per mettersi in mostra, sempre che Phelps non decida di tentare l’impresa di arrivare a competere a Tokyo nel 2020. Il termine di paragone sull’impresa dell’americano la da la prestazione di Laslo Cseh, coetaneo di Phelps e campione mondiale in carica, solo settimo.
Una mano all’atleta statunitense potrebbe avergliela data una terapia definita “cupping therapy”, pratica medica cinese per migliorare l’afflusso di sangue ai muscoli. La terapia consiste nel posizionare una coppa di vetro cosparsa di liquido infiammabile riscaldata da una fiamma. Quando la fiamma si spegne il calo di temperatura crea un’aspirazione. La coppa si attacca al corpo sollevando la pelle nello spazio vuoto. Una volta eseguita questa operazione si lascia la coppa “in posa” per diversi minuti eseguendo questa operazione in altre parti del corpo. Una volta rimosse, le coppe di vetro lasciano sulla pelle un colore violaceo dovuto alla rottura dei capillari che rimane sul corpo per due settimane. Questa terapia sembra alleviare i dolori muscolari aumentando le prestazioni atletiche. Phelps e tutta la delegazione USA a Rio stanno adottando questo sistema per il recupero fisico dei propri atleti.
Chiudere un’olimpiade e forse la propria storia con i Giochi a 26 centesimi da una medaglia. Questa la frustrazione toccata a Federica Pellegrini, l’icona del nuoto italiano e per tanti anni probabilmente il volto del nuoto femminile a livello mondiale. A conferma di ciò, le è stato conferito il merito di essere la portabandiera della delegazione italiana alla cerimonia di apertura in di questa edizione delle Olimpiadi.
Se per Nino, il famoso calciatore descritto da Francesco De Gregori in “La leva calcistica della classe ‘68”, non deve essere un rigore a giudicare il suo essere giocatore, non sarà certo un quarto posto, una cosiddetta “medaglia di legno” a far dimenticare al mondo cos’è e cosa è stata per il nuoto e non solo Federica Pellegrini. Perché seppur sul suo profilo Instagram la nuotatrice azzurra abbia dichiarato di non sapere cosa fare, anche in caso di addio alle competizioni non potremo certo mal giudicare la carriera di una ragazza che per lunghi anni ci ha resi orgogliosi di lei tra medaglie europee, mondiali, olimpiche e record del mondo.