Felipe Massa saluta il Circus: dopo 14 anni lascia la Formula 1
Ripercorriamo la carriera di uno dei piloti più amati degli ultimi anni, dagli esordi con la Sauber alle 8 stagioni in Ferrari fino agli anni in Williams. Ecco la storia di Felipe Massa
di Andrea Pulcini
su Twitter @Purcins
Vincere, non solo il gran premio di casa ma con esso il titolo mondiale è il sogno che nel 2008 ha cullato Felipe Massa ad Interlagos. È stato campione con la Ferrari, il brasiliano, ma solo per pochi secondi, il tempo necessario a capire che Lewis Hamilton, passando Timo Glock a tre curve dal traguardo, gli aveva strappato letteralmente dalle mani il titolo regalandogli la vittoria più triste. In questa situazione è probabilmente racchiusa la carriera in Formula 1 del ragazzo di origini italiane (il nonno era di Cerignola, in Puglia) classe 1981. Pilota continuo, ma senza elevati picchi prestazionali. In tutti questi anni di carriera il massimo risultato l’ha ottenuto nel 2008, quando appunto chiuse con molte recriminazioni al secondo posto dietro l’astro nascente Hamilton.
Fin da subito nel mirino della Ferrari, Massa fa il suo debutto nella massima serie automobilistica con la Sauber nel 2002, e, dopo un 2003 passato come collaudatore della Rossa di Maranello, il brasiliano torna nella scuderia svizzera, dove nelle successive due stagioni ottiene due quarti posti, a Spa nel 2004 ed in Canada nel 2005.
Questi risultati garantiscono a Felipe l’approdo in Ferrari, affiancando Michael Schumacher, e “scortandolo” in quello che poi si rivelerà il suo ultimo anno di carriera. Massa svolge con parsimonia il suo “compito”, facendosi ben volere fin da subito da tutto l’ambiente. Nel corso dei suoi 8 anni in rosso sarà sempre il riferimento per i tanti compagni che lo avranno come compagno di scuderia. Dopo Schumi arriva Kimi Räikkönen, che al primo tentativo vincerà subito il mondiale.
La stagione successiva sembra il suo anno ma alcuni errori ed il “Crash Gate” di Singapore, nel quale Nelson Piquet Jr. si schianta volontariamente contro un muro favorendo l’ingresso della Safety Car e la vittoria del suo compagno di squadra Fernando Alonso, oltre all’incredibile ripartenza di Massa con tanto di bocchettone della benzina attaccato, con il brasiliano che concluderà solo 13°. Lewis Hamilton invece finì terzo, conquistando diversi punti in ottica mondiale.
Nel successivo Gran premio del Giappone, Massa finì 7° e Hamilton solo 12°, mentre l’inglese vinse poi in Cina proprio davanti a Massa. Ed eccoci ad Interlagos, dove Felipe vinse sì davanti al proprio pubblico, ma con il grandissimo rammarico di perdere il titolo mondiale per il 5° posto conquistato da Hamilton e il decisivo punto di vantaggio del pilota della McLaren sul ferrarista.
Se Massa avesse vinto quel mondiale 2008 avrebbe avuto la consacrazione. E invece ne ha certificato l’etichetta di eterno secondo. Da lì in poi un solo, spaventoso acuto nel 2009, quando in Ungheria la Brawn Gp di Barrichello perde una molla durante le qualifiche centrando in pieno il casco di Massa, con conseguente commozione cerebrale, frattura nella zona sovraorbitale sinistra e un taglio alla fronte, coma farmacologico e una lenta ripresa che lo terrà fuori dal mondo delle corse fino all’inizio delm 2010. Da quell’incidente il brasiliano non sarà più lo stesso e verrà sempre surclassato da Fernando Alonso, che nel frattempo è giunto sulla Rossa.
Massa lascerà poi la Ferrari per sposare il bianco-blu di una nobile scuderia come la Williams, con risultati tutt’altro che esaltanti. Emozionante però vederlo salire sul podio di Monza con questi colori ma venire osannato dal popolo italiano nel 2015. Un anno dopo, non casualmente sceglie l’Italia, la sua seconda patria, per annunciare il ritiro. Gli offrono l’onore del podio, per salutare gli italiani a prescindere dal risultato. Rifiuta perché dice di doverselo meritare. Questo è anche Felipe, un pilota che si è sempre guadagnato il rispetto e la considerazione.
Su quel podio nell’anno d’addio non ci è salito, ma otto anni con il Cavallino gli hanno lasciato intatto nel cuore un turbinio d’emozioni che difficilmente dimenticherà. Se le porterà nel cuore e lo faranno sorridere quando, dopo aver tagliato il traguardo ad Abu Dhabi il prossimo 27 novembre, nell’ultima gara di questo 2016, abbandonerà la Formula 1. Lasciando nel cuore degli appassionati un solo rimpianto, vederlo campione del mondo, un premio che avrebbe ampiamente meritato.