“Fumo l’ultima”: parte dal Quirinetta di Roma il tour di Bianco
Il cantautore torinese Bianco dà il via al suo “Fumo l’ultima tour” dal teatro romano con un live esaltante e ricco di sorprese
di Cristiano Tofani
su Twitter @BigC921
Il percorso e la maturazione di un artista la si può facilmente valutare. Un concerto, un nuovo disco, il suo successo, la sua crescita personale oppure semplicemente da come cambiano i suoi lavori. Quando un artista emergente riesce col tempo a farsi conoscere, non cambiando, restando libero nella sua arte e senza inseguire nessun pubblico si capisce nitidamente che la sua maturazione è avvenuta nel modo più corretto e chiaro che esista.
Alberto Bianco, o semplicemente Bianco, è sicuramente uno degli esempi più evidenti di come un artista possa crescere ed emergere col tempo e farsi strada mantenendo però pura la sua arte e i suoi pezzi. Sono finiti i tempi dei sold out in quel Le Mura che lo ha più volte ospitato nelle tappe romane, è arrivato il momento di solcare palchi più grandi, ma mantenendo sempre l’umiltà che negli anni lo ha contraddistinto.
Il cantautore torinese ha dominato senza problemi, ma non senza timori il palco romano del Quirinetta sabato 1 ottobre per la prima tappa del “Fumo l’ultima” tour, 4 date che porterà Bianco sui palchi di Milano, Bologna e infine, la sua città, Torino per chiudere così i conti, almeno per ora, coi live e tornare poi a comporre il successore di “Guardare per Aria”.
Una nota di merito, però, prima di parlare dell’esibizione del cantautore, va fatta ai Giulia’s Mother, che hanno avuto l’arduo compito di aprire il concerto con un’esibizione che li ha fatti piacevolmente conoscere al pubblico romano, e chissà che non tornino presto a Roma per solcare i palchi che meriterebbero.
Si parte con una cover, “Una città per cantare”, traduzione italiana di “The Road” incisa da Ron nel 1980 nell’album omonimo, che in apertura sembra quasi voler ripercorrere questo anno e mezzo di viaggio in giro per l’Italia. Il legame sembra quasi perfetto e subito dopo arriva “Splenditi”, pezzo del primo album dell’artista “Nostalgina”, ed anche qui il messaggio è chiaro: il sogno di un musicista di poter vivere della sua arte, liberamente e senza l’artificialità che distingue in maniera sempre più evidente il mercato discografico. Ed è ancora il primo lavoro, c’è “Raccontami”, a marcare ancora una volta il legame che Bianco ha con tutta la sua produzione, a partire proprio dalle sue origini.
Si torna però al presente, perché quel “Guardare per aria” è inevitabilmente forte, soprattutto nel pubblico del Quirinetta, che ancora una volta dà dimostrazione di apprezzare la musica emergente e ripaga pienamente gli artisti con un calore che dalla platea è facile percepire. Soprattutto per chi sale sul palco con una certa tensione perché, come detto, è la prima volta su di un palco così grande in quei di Roma. La tensione viene subito sciolta, “Volume” fa sentire le giuste vibrazioni e non cantarla è impossibile.
Se è vero che la felicità è un drago fatte di cose piccole così come recita “Drago”, Alberto sul palco è il ritratto di qualcosa molto vicino alla felicità, la serata è un susseguirsi di forti emozioni e poco conta se “Corri Corri” un po’ risente dell’assenza di Levante, perché Bianco riesce comunque a renderla altrettanto esaltante.
Ancora una volta arriva un salto al passato, per l’occasione ha deciso di riproporre una nuova versione di “JPG”, brano tratto dal secondo album “Storia del futuro”. La serata, però, non ha ancora regalato tutte le sorprese che ha in serbo. Sul palco insieme al cantautore torinese salgono due noti amici, Margherita Vicario e Luca Carocci, per riunire il trio “Margherita Biancocci” con “Passo dopo passo”.
Non è ancora tutto, una serata quasi infinita e quasi perfetta, “Rosso che manca di sera” eseguita insieme alla sua autrice Ilaria Graziano. A conclusione, un altro ospite: Wrongonyou. I due eseguono “Le stelle di giorno” e chiudono così una serata ricca di emozioni e divertimento. Un’estate passata in tour come band di Niccolò Fabi, 3 album all’attivo ed ognuno di grande livello. A questo punto il pensiero viene pressoché spontaneo, in che condizione saremmo, se Bianco andasse a Sanremo?” (da “Splendidi”, ndr).
La scaletta della serata:
Una città per cantare
Splendidi
Raccontami
Volume
Aeroplano
Drago
Quello che non hai
Filo D’erba
Le dimensioni contano
Corri Corri
JPG
Almeno a Natale
La solitudine perché c’è?
La strada tra la terra e il sole
Passo dopo passo
Rosso che manca di sera
Mela
Le stelle di giorno