Ciclismo, Diego Ulissi tra presente e futuro
Il corridore italiano della Lampre-Merida (dal prossimo anno Lampre-Tj Sport) ha risposto ad alcune nostre domande sulla sua ottima stagione e sugli obiettivi del 2017: dopo i bei risultati al Giro d’Italia e aver visto sfumare il sogno Olimpiadi, il pensiero di Ulissi è ora rivolto alle classiche
di Graziano Rossi
su Twitter @grazianorossi
In questo 2016 Diego Ulissi, corridore classe 1989 della Lampre-Merida, ha conquistato diverse vittorie, tra cui due tappe al Giro d’Italia, arrivando 21° in classifica generale, poi il successo nella cronometro nel Giro di Slovenia, un’altra nei Paesi Bassi e la vittoria finale del Giro della Repubblica Ceca. In particolare nella corsa rosa il livornese di Cecina ha conquistato le frazioni di Praia a Mare e Asolo in due modi diversi: nella 4ª frazione scattando a 8 km dal traguardo e nell’11ª battendo in volata due protagonisti del Giro di quest’anno come Jungels e Amador.
Diego, come reputi dunque questa tua annata, considerando anche le gare di fine stagione?
La mia stagione è stata buona, con sei vittorie e altri otto piazzamenti sul podio. Il mio momento migliore è stato il Giro d’Italia, nel quale ho vinto due volte e durante il quale sentivo di avere una grande condizione. Anche il settimo posto all’Amstel Gold Race e l’ottavo alla Freccia Vallone sono stati segnali interessanti in chiave classiche. Mi piacerebbe ovviamente riuscire a lasciare finalmente il segno in una grande classica, sento che ci sono ormai tutte le premesse affinché io possa riuscirci.
Il ciclismo italiano nelle gare maschili di Rio 2016 ha vissuto momenti di grande amarezza, con la caduta di Vincenzo Nibali nella corsa in linea, e di grande gioia, con l’oro conquistato da Elia Viviani nella gara omnium. Tu come hai vissuto questi Giochi? Per diverso tempo sei stato anche tra i papabili in lizza per una maglia azzurra.
Non nascondo che mi sarebbe piaciuto far parte della spedizione azzurra per le Olimpiadi, ma sottolineo anche che gli atleti convocati abbiamo meritato in pieno il posto in squadra e si siano tutti espressi egregiamente sull’impegnativo percorso brasiliano: complimenti quindi a tutti e peccato per quella scivolata di Vincenzo in discesa.
Mi è dispiaciuto molto vedere in tv tutte le speranze di Nibali sfumare in una curva: il mio compagno di squadra Conti, che aveva partecipato nel 2015 alla gara pre-olimpica proprio sullo stesso percorso, era caduto in discesa e mi aveva spiegato quanto potesse essere insidioso il tracciato. Vincenzo ha dato il massimo nella caccia all’oro, in un momento ha perso tutto: è il fascino crudele del ciclismo, che sottolinea comunque sempre di più quanto i corridori siano coraggiosi. Anche Viviani è caduto, ma è stato più fortunato ed è riuscito a rialzarsi e a conquistare un meritato oro: Elia è molto tenace, ha lavorato tanto per l’obiettivo olimpico ed è stato pienamente ripagato per i suoi sforzi.
Come immagini il tuo 2017, considerando anche il recente rinnovo di contratto biennale con la Lampre-Tj Sport? A quali grandi corse a tappe ti dedicherai?
Dare continuità al mio percorso professionale è stata la mia priorità, quindi sono stato molto felice di aver siglato un contratto biennale con la prima squadra cinese del World Tour, che si innesterà sulle tradizionali e rodate basi del gruppo che fa riferimento a Saronni. Ci sono tutte le premesse e l’entusiasmo per dare ancora maggiore slancio a una squadra fantastica. Come accennavo prima, il grande obiettivo rimane un successo in una classica, sarebbe il coronamento di una carriera che, fino a ora, mi ha già dato tanto: vorrei renderla ancora più prestigiosa.