“Innovazione” a 5 stelle: Andrea Mazzillo e Massimo Colomban
Giovedì 6 ottobre i neo assessori al Bilancio e alle Partecipate di Roma Capitale, Andrea Mazzillo e Massimo Colomban, si sono presentati ufficialmente alla stampa, tracciando linee generali più che dei programmi precisi
di Gaia Cacace
Chi sono Andrea Mazzillo e Massimo Colomban? I nuovi assessori capitolini, rispettivamente al Bilancio ed alle Partecipate, giovedì 6 ottobre sono stati i protagonisti della loro prima conferenza stampa.
Entrambi hanno convenuto su un punto: ci vuole tempo, tempo per Colomban, che solo tra diversi mesi sarà in grado di capire cosa fare “nello specifico per le varie società”, alcune delle quali già in liquidazione. E tempo anche per Mazzillo, che ha ribadito la “trasparenza del Movimento 5 Stelle”, che per la verità abbiamo visto poco fin’ora, la determinazione e l’attenzione alla “esigenza dei cittadini”. Le linee amministrative verranno decise, puntualizza Mazzillo, “entro la fine dell’anno”.
Alle domande più specifiche dei giornalisti, i due hanno ribadito che, parole di Colomban, “non è stata ancora presa in mano la situazione”, ma l’assessore si è detto ottimista circa un risanamento e aperto alla possibilità di arrivare a delle privatizzazioni, anche se parziali, per salvare alcune municipalizzate. “L’inefficienza delle aziende pubbliche la paghiamo tutti con le tasse, e se si dovrà applicare una partnership con privati”, ha detto l’assessore, “perché no”.
Colomban ha precisato che questo è l’impegno più difficile che si sia mai trovato a dovere fronteggiare, e che dapprincipio non aveva voluto accettarlo. Ma poi è arrivato a Roma, e qui, la squadra di Virginia Raggi lo ha piacevolmente stupito. Perché? La sua parola chiave pare essere “innovazione”. Per innovazione aveva appoggiato la Lega Nord e Luca Zaia anni fa, e per innovazione oggi è con il M5S. Il suo voto lo dà a “chi è migliore, chi sembra possa migliorare la situazione italiana”, ma la Lega Nord lo aveva a suo tempo deluso.
Quando è arrivato a Roma Colomban ha detto “why not?” e così è iniziata la sua scalata. Ha anche affermato di “non avere mai avuto rabbia per Roma” nonostante votasse Lega, e questo interessa chi guarda con timore alla scelta dell’innovazione in sé, senza ragioni precise. “Sono sempre stato dalla parte degli innovatori”, ha affermato. Ma gli assessori non fanno politica, ha ribadito Colomban, che ha anche colto l’occasione per chiedere appoggio da parte dei giornalisti, “perché se noi facciamo un lavoro di riordino, pulizia e rilancio” e voi scrivete tutto il contrario “allora vi scavate la vostra fossa”.
A domanda, Mazzillo ha risposto d’essere un dipendente in aspettativa di Equitalia, di collaborare con l’università Tor Vergata, e d’essere commercialista (ha chiarito, cioè, d’avere svolto l’esame di abilitazione). Ma ha indicato anche una linea di continuità rispetto al suo predecessore, Marcello Minenna, asserendo che il suo lavoro era “in linea con le intenzioni indicate nel programma e nell’amministrazione”, e che Roma non è a rischio deficit, nonostante i debiti.
Per la verità, è difficile dire adesso chi siano i due nuovi assessori. Lo stallo che si è creato nella Capitale, causa della impreparazione e dei continui cambiamenti di assessorato, arriva in un momento già di per sé difficile. Un momento nel quale bisognerebbe agire, bene ed anche in fretta.