Accordo di Parigi e COP22: quale futuro per il clima del nostro pianeta?

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La presidente dell’Italian Climate Network, Veronica Caciagli, commenta su Ghigliottina | Un nuovo taglio all’informazione la recente entrata in vigore dell’Accordo di Parigi sul clima e gli obiettivi della COP22, la conferenza sui cambiamenti climatici che si sta svolgendo in questi giorni in Marocco

di Veronica Caciagli
presidente Italian Climate Network,
giornalista Ambientale & Social Media Expert free lance

cop22-marrakech1L’Accordo di Parigi è un accordo storico, che giunge dopo anni di negoziati. Sono tre i principali elementi:

  • Il primo è l’obiettivo di contenere l’aumento della temperatura media globale ben sotto i 2°C, con uno sforzo di arrivare a un massimo di +1,5°C.
  • Il secondo è il percorso: gli Stati hanno già sottoposto degli impegni di riduzione delle emissioni, ma sappiamo già che non sono ancora sufficienti. Perciò nei prossimi anni si svolgeranno degli ulteriori negoziati per aumentare progressivamente gli impegni.
  • L’ultimo elemento, e come si suol dire, last but not least, è un segnale: è il segnale che la trasformazione energetica è ormai in atto e inarrestabile. Pensate che l’Accordo di Parigi è entrato in vigore in tempi record, in meno di un anno, il 4 novembre scorso. Per il Protocollo di Kyoto c’erano voluti invece ben 8 anni tra la firma (nel 1997) e l’entrata in vigore (nel 2005).

Quindi, l’Accordo di Parigi è un primo passo di un lungo cammino. Ma il percorso è avviato.

La prima tappa sarà la COP22, la ventiduesima Conferenza delle Parti della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, che si è aperta ieri a Marrakech in Marocco: sarà il primo banco di prova per testare quanto gli Stati siano veramente propensi a trasformare gli impegni per la lotta al cambiamento climatico in azioni.

logo-italian-climate-networkInsomma, nella Conferenza di Parigi del 2015 l’obiettivo era raggiungere l’accordo globale. Adesso a Marrakech si negozierà su come implementarlo: come alzare gli impegni, come assicurare la trasparenza del processo e delle comunicazioni, come verificare i progressi. Sarà una COP più tecnica, da “nerd” dei negoziati; ma non meno importante perché sarà determinerà l’efficacia dell’Accordo appena entrato in vigore – e quindi anche rispetto al percorso di decrescita delle emissioni dell’economia. Per questo è ancora molto importante il ruolo dei cittadini e della società civile: tocca a noi controllare e stimolare gli Stati affinché attuino le loro promesse nei tempi previsti e aumentino i loro impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra.

Vi invito a seguirci attraverso i nostri canali, il sito italiaclima.org, il nostro bollettino di informazione dalla COP22 e i social network dell’associazione e miei personali, mi trovate come @VeronicaClima su Twitter e Facebook.

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Una risposta

  1. 14 Novembre 2016

    […] Caciagli, presidente dell’Italian Climate Network, su Ghigliottina ha commentato: “Sarà il primo banco di prova per testare quanto gli Stati siano veramente […]

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