COP22 tra effetto serra e riscaldamento globale
In questi giorni 197 Paesi sono riuniti in Marocco per rendere operativo l’accordo di Parigi. Obiettivo primario è quello di ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050 e del 100% entro il 2100
di Alessandra Bernardo
su Twitter @alebernardo79
Si è aperta il 7 novembre a Marrakech la 22ª edizione della conferenza annuale sul cambiamento climatico prevista dalla Convenzione quadro delle Nazioni Unite. Sono 197 i Paesi coinvolti nell’impegno, assai gravoso, di dare seguito all’accordo siglato a Parigi lo scorso anno ed entrato in vigore lo scorso 4 novembre.
La COP21, infatti, aveva raggiunto un’intesa unanime i cui obiettivi principali sono: contenere l’aumento della temperatura globale del pianeta ben al di sotto dei 2°C, non incrementare le emissioni di gas serra e versare 100 miliardi di dollari ogni anno ai paesi più poveri per lo sviluppo di fonti di energia meno inquinanti.
Tra i principali nodi da sciogliere nel summit di Marrakech vi è, dunque, la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra con il dovere di non superare i +2 gradi centigradi nel 2100. L’Obiettivo, nello specifico, è di ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2050 e del 100% entro il 2100.
Veronica Caciagli, presidente dell’Italian Climate Network, su Ghigliottina ha commentato: “Sarà il primo banco di prova per testare quanto gli Stati siano veramente propensi a trasformare gli impegni per la lotta al cambiamento climatico in azioni. Insomma, nella Conferenza di Parigi del 2015 l’obiettivo era raggiungere l’accordo globale. Adesso a Marrakech si negozierà su come implementarlo: come alzare gli impegni, come assicurare la trasparenza del processo e delle comunicazioni, come verificare i progressi. Sarà una COP più tecnica, da “nerd” dei negoziati; ma non meno importante perché sarà determinerà l’efficacia dell’Accordo appena entrato in vigore – e quindi anche rispetto al percorso di decrescita delle emissioni dell’economia. Per questo è ancora molto importante il ruolo dei cittadini e della società civile: tocca a noi controllare e stimolare gli Stati affinché attuino le loro promesse nei tempi previsti e aumentino i loro impegni per la riduzione delle emissioni di gas serra”.
Per attuare e rendere operativa la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra (siglati come Indc) è fondamentale la revisione degli Indc e, ad oggi, in molti dichiarano che si è molto distanti da questo obiettivo. In conformità a tali impegni dichiarati, nel 2100 non si arriverà a +2 gradi centigradi ma a +2,7. Numerose Ong hanno lamentato che “gli Indc attuali porteranno a sforare ampiamente la soglia dei 3 gradi” e per la Terra questo significherebbe una vera catastrofe.
Secondo una recente ricerca, pubblicata su Nature: “I livelli attuali di concentrazione di CO2 in atmosfera porteranno il clima planetario ad infrangere la soglia del +1.5 gradi di riscaldamento globale”. Laurence Tubiana, ambasciatrice della Francia, ha dichiarato: “La grande sfida a Marrakech sarà quella di precisare le regole utili per tradurre in atti concreti l’Accordo di Parigi, indicando al contempo la data di finalizzazione delle stesse”.
Gli organizzatori chiedono, inoltre, che alla conferenza si intraprendano dibattiti anche su argomenti sociali, come l’equità e il rispetto dei diritti umani perché senza questi “la lotta ai cambiamenti climatici non potrà che dare un esito negativo”. Ebbene il contesto globale in cui si andrà ad operare non è semplice e molta è ancora la strada da percorrere affinché il nostro futuro sia più sostenibile.
Fonte immagine: exitmedia.it e lifegate.it
Sempre temi importanti !! BRAVA alla giornalista !! Penso sia essenziale il ruolo di noi singoli cittadini perché direttamente o indirettamente influenziamo le decisioni degli Stati .