Piazza Apollodoro | Le cose son certe o son supposte
Torna l’appuntamento con la rubrica di Ghigliottina | Un nuovo taglio all’informazione con pensieri e riflessioni di un tifoso “invisibile”, amante della pallacanestro e della Virtus Roma. In questo numero il post-derby perso contro l’Eurobasket. “Piazza Apollodoro”, ‘na rubrica virtussina
Necessario partire dai fatti.
Fatto: cinque sconfitte nelle ultime sei partite, per un totale di quattro vittorie e cinque sconfitte. Lo scorso anno, alla stessa ora le vittorie erano tre e le sconfitte sei. Non un’annata (quella scorsa ) da ricordare.
Fatto: se la squadra corre e corre bene, vince.
Fatto: la Virtus Roma ha perso il derby. E il derby, per valori assoluti e tralasciando ogni singolo altro elemento, non è una partita come le altre. E tendenzialmente a Roma, città che di stracittadine se ne intende, le partite valevoli per il primato urbano bisogna puntare a vincerle.
Fatto: servivano testa, cuore e palle. La Virtus Roma li ha messi in campo per cinque minuti e per poco erano vicini ad essere sufficienti, poi basta.
Fatto: ci sono dei problemi strutturali e bisogna affrontarli.
Fatto: in tre anni i tifosi della Virtus Roma hanno visto la rinuncia alla Serie A, l’ultimo turno dei playout con Omegna in A2 e la sconfitta al derby contro Eurobasket.
Di bello della partita di domenica rimangono le quasi 2.800 persone, una bella immagine per lo sport della Capitale. Un rischio c’è però: esclusi i tifosi della Virtus Roma e quelli dell’Eurobasket, di cui diamo per assodate le fedi (o i cambi in certi casi), il tifoso neutrale accorso per assistere alla sfida tra le due squadre, quale delle due andrà a vedere la prossima volta? E chissà, cosa ne penseranno quelli che hanno visto la partita in diretta nazionale?
Sbagliare è umano ma cambiare è obbligatorio.
Un vecchio detto dice che le cose “o son certe o son supposte”. Ora c’è di certo che un punto di non ritorno è vicino ad essere toccato e nulla si può lasciare al caso, ma tutto ciò necessita un cambio di rotta: negli obiettivi ed in ciò che si vuole essere e diventare, affinché le cose che oggi sono certe in senso negativo lo diventino invece in senso positivo.
La fortuna di avere un pubblico sta nel supporto di quest’ultimi che nonostante tutto ci saranno sempre, in un modo o nell’altro. Sta in tanto ed in tutto: nel tifoso che sarà tifoso, nel giocatore che sarà giocatore, nello staff che sarà staff, nel giornalista che sarà giornalista (finché ortografia, normale uso della lingua italiana e vane glorie acconsentiranno). Tutti nella stessa direzione, ognuno con le sue competenze.
Anche perché le cose supposte non sono mai state facili.
Tristezza tanta, orgoglio ancora di più.
Paolo Tiziano