#ObrigadoBernardinho: si ritira lo storico ct del volley brasiliano
Diciassette anni di “sudore trasformato in oro” hanno termine. Lascia la panchina della Nazionale brasiliana di volley Bernardo De Rezende, detto Bernardinho. Cede il posto ma non lascia i suoi ragazzi. Renan Del Zotto non sarà solo, il suo predecessore sarà infatti Direttore Tecnico e supervisore della Nazionale sudamericana
di Andrea Pulcini
su Twitter @Purcins
La fine di un’era è stata ufficializzata. Il 12 gennaio 2017 Bernardo de Rezende, per tutti “Bernardinho”, ha lasciato la panchina della Nazionale brasiliana di volley. Un epoca iniziata nel 2000, quando è subentrato a Radames Lattari. Bernardinho, nato a Rio de Janeiro il 25 agosto 1959, fa la sua prima apparizione da ct del Brasile il 4 maggio 2001 in un’amichevole vinta contro la Norvegia. Ed è un debutto col botto, perché poco più di un mese dopo l’inizio della sua esperienza conquista in Polonia il suo primo trofeo, la Word League, battendo in finale l’Italia.
È stata un’epoca d’oro quella di Bernardinho alla guida del movimento pallavolistico brasiliano maschile. In 17 anni la Seleçao: due ori olimpici (Atene 2004 e Rio 2016), due argenti olimpici (Pechino 2008 e Londra 2012), tre Mondiali (2002-2006-2010) e un argento mondiale (2014).
Ma non ha portato solo trofei Bernardinho: l’allenatore, in attività dal 1972 al 1988 nel ruolo di palleggiatore, ha cresciuto generazioni di atleti fenomenali che sotto la sua guida hanno saputo dare il meglio. Si va da Andrè Heller e Rodrigo “Rodrigao” Santana, passando per Gilberto de Godoy detto “Giba”, forse uno dei migliori giocatori avuti dal ct brasiliano nella sua storia, a Dante.
Chiude idealmente questa ristretta cerchia di giocatori Bruno de Rezende, figlio di Bernardinho. Non è un caso isolato quello che vede un Padre ct e un figlio suo giocatore. È accaduta una cosa simile nel mondo del calcio con i Maldini (come vi abbiamo raccontato nella nostra rubrica dedicata al calcio, La Sforbiciata). La convocazione, in entrambi i casi, è giunta per onorato merito. Perché Bruno, per tutti Bruninho ha occupato il ruolo di alzatore agli ordini del padre, in una delle nazionali più importanti del panorama pallavolistico perché del ruolo è diventato un punto di riferimento.
Tornando a Bernardinho, bella l’iniziativa della CBV (la federazione brasiliana di volley) di lanciare sul suo account Twitter l’hashtag #ObrigadoBernardinho, dedicandolo a chi volesse dare un personale saluto alla carriera del tecnico. Sudore trasformato in oro: non una frase, ma un mantra per il tecnico sudamericano, a tal punto da dar nome ad un suo libro. Questa sua filosofia è stata la chiave di molti successi della sua Nazionale.
Bernardinho lascia dunque il posto a Renan Del Zotto, una scelta all’insegna della continuità, così la definisce Radames Lattari, oggi è il Direttore delle Squadre Nazionali brasiliane. Non lascerà comunque soli i suoi ragazzi Bernardo, dato che per lui è già pronto il ruolo di Direttore Tecnico e Supervisore della Seleçao.
L’addio di Bernardinho segna un solco e proietta inevitabilmente la pallavolo verso il futuro. Questo congedo fa perdere sicurezza, consapevolezza agli appassionati storici di questo sport. Di avversari ne ha fronteggiati e battuti tanti, visitando innumerevoli palazzetti, e tolta l’inevitabile invidia che provoca chi vince, questo minuto tecnico col suo carisma e modo di fare ha conquistato un posto particolare nell’Olimpo del volley Maschile.