Non fate caso al…Branco, live al Wishlist di Roma

Tempo di lettura 4 minuti

La band ternana lo scorso 20 gennaio si è esibita al Wishlist di Roma per il release party del loro primo album

di Cristiano Tofani
su Twitter @BigC921

© Marta Bandino | Ghigliottina

© Marta Bandino | Ghigliottina

Non fate caso al sorriso”, un’espressione semplice che pure lascia interdetti. Se poi la frase è usata come titolo di un album, quello di debutto per di più, fa ancor più pensare. Non fate caso al sorriso è l’album di debutto de Il Branco. La band ternana composta da Nicola Pressi alla voce, Francesco Gambini alle tastiere e ai synth e Leonardo Pressi alla batteria si è esibita al Wishlist di Roma per il release party del suo primo lavoro. Una band giovane e allo stesso tempo forte e unita, come lo stesso nome fa intendere, che gira da diverso tempo per il locali romani facendosi sempre più conoscere per il suo cantautorato rock, tanto da essere diventata ormai una delle realtà più interessanti del panorama musicale laziale.

L’apertura della serata è affidata a due giovani cantautori nostrani, Mesa e Alberto Laruccia, il frontman de La scala Shepard, che riescono a scaldare il pubblico e a distrarlo per un attimo da quelli che sono i veri protagonisti della serata.

Arriva il momento, le facce tese di chi, pur girando da tanto, pare salito sul palco per la prima volta, perché comunque il debutto discografico si fa sentire e alcuni pezzi sono nuovi ai propri fan.

Il branco sale sul palco e il pubblico non può che apprezzare. Si parte con Scomodi, brano di apertura dell’album, i synth si fanno sentire e la voce graffiante di Nicola Pressi rompe gli indugi, Il Branco è sul palco e il pubblico non può fare a meno di apprezzare.

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Via Boncompagni, come nell’album segue come secondo pezzo. Il primo singolo estratto da Non fate caso al sorriso, pur essendo nuovo è già nei cuori e nelle teste dei fan che seguono l’esibizione cantando come fosse ormai un classico della band. Augurarsi un addio prosegue la setlist della serata, eppure non è poi una novità dalla band, che da tempo lo esegue live come uno dei propri cavalli di battaglia, impossibile non emozionarsi, il testo e la musica corrono unisoni perché se “decidere dove mirare fa schifo”, Il Branco qui ha fatto colpo e il pubblico lo sente.

Con Buonamorte i cuori si sciolgono definitivamente, una ballata amara come può indurre lo stesso titolo.

Ma è la volta di tornare a pezzi più noti ai fan, a chi li segue da quando più che un album avevano solo un EP, un vinile per la precisione. Inferni e primavera, Per sciogliere i nodi e Il teorema di Neanderthal sono cantate da tutti, soprattutto se poi un po’ a sorpresa, l’ultima è cantata e suonata da chi in genere siede un po’ più in dietro rispetto al pubblico. Dalla batteria Leonardo Pressi passa alla chitarra acustica e se “il futuro è un tentativoquesto di Leonardo è sicuramente riuscito, anche se alla fine la sfortuna ha voluto che si rompesse una corda della chitarra.

Ma la sfortuna non può rovinare la serata, il successo della performance è dettata dalla folla presente nel locale romano, che non ne può più fare a meno di seguire il gruppo ad ogni pezzo, ad ogni parola e ad ogni nota. Dai pezzi più vecchi si torna a quel Non fate caso al sorriso protagonista della sera. Veleno, Speranze Universali e poi fino a Canzone, pezzo di chiusura dell’album che ha fatto vincere la passata edizione del “Festival dei Castelli Romani” alla band nel 2016.

© Marta Bandino | Ghigliottina

© Marta Bandino | Ghigliottina

La fine del concerto si sta avvicinando e la sfortuna ce la sta mettendo tutta, ma il cuore e l’animo de Il Branco è saldo e forte, un synth abbandona il palco ma, seppur provato, Francesco Gambini non ne vuole sapere e i suoni dalle tastiere continuano ad uscire decisi come se nulla fosse accaduto.

Lettera aperta in due, il cui video è stato pubblicato ormai quasi un anno fa, ma che quasi può essere riconosciuto come uno degli inni della band riesce a tenere alto il morale del pubblico che non si accorge che manca ormai un solo pezzo alla chiusura della serata.

De profundis, basta il titolo forse per chiudere la recensione di questo primo concerto del 2017. Non è comunque bastato al pubblico che non ne ha voluto sapere, il bis è servito. Di nuovo la Via Buoncompagni che tanto è già amata dalla massa e meglio non si poteva congedare i fan che cantano di nuovo come se il concerto stesse per ricominciare da zero.

Un release party completo ed unico, nulla è riuscito a piegare il gruppo, nemmeno la cattiva sorte, segno che Il Branco non è solo, non è un singolo ma la forza di un gruppo e la sua gente che da qui in avanti avrà 10 nuovi pezzi, nuove storie da condividere, cantare e rivivere ad ogni live.

Setlist
Scomodi
Via Boncompagni
Augurarsi un addio
Buonamorte
Inferni e primavera
Aria
Per sciogliere i nodi
Il teorema di Neanderthal
Veleno
Speranze Universali
Ultimo appello
Auguri
Canzone
Lettera aperta in due
De Profundis

Bis:
Via Boncompagni

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