Il progetto Violette Sauvage: la Sharing Economy che tutela l’ambiente
Nel 2015 la Sharing Economy in Italia ha generato un giro d’affari di 3,5 miliardi di euro. L’associazione francese Violette Sauvage la applica nel fashion con i suoi eventi internazionali di “Vide Dressing”
di Arianna Acciarino
su Twitter @MyNameIsArianna
I Millennials amano la Sharing Economy.
Secondo un report pubblicato a febbraio dall’Università degli Studi di Pavia e commissionata da Phd Italia, nel 2015 questo settore ha generato 3,5 miliardi di euro di utili, originati da 11,6 milioni di utenti “digitalizzati”.
Ma come funziona questa “Economia della condivisione”?
Si basa su due pilastri: condivisione e riutilizzo (di competenze, beni e risorse): professionisti, consumatori e semplici cittadini mettono a disposizione il loro tempo, i loro beni e le loro conoscenze pratiche e teoriche per creare dei legami virtuosi che promuovono un nuovo stile di vita incentrato sul risparmio e la ridistribuzione di beni e denaro, con un occhio di riguardo per la salvaguardia dell’ambiente.
Con la crescita della cultura digitale e – soprattutto – con la diffusione degli smartphone (l’87% dei Millennials è infatti “mobile first”) si stima che nel 2025 la Sharing Economy varrà fino a 8 volte tanto, raggiungendo circa i 25 miliardi, ovvero l’1,3% del Pil nazionale.
Uno dei settori più vivi e fervidi della Sharing Economy è quello del fashion (abbigliamento e accessori), dove il risparmio economico si coniuga con la salvaguardia dell’ambiente. Una ricerca dell’Università di Copenaghen ha rivelato che il business della moda è infatti altamente inquinante.
La riduzione nella produzione (e diffusione) di ogni singolo chilogrammo di prodotti d’abbigliamento comporta infatti la riduzione di 3,6 kg di Co2 emessi nell’ambiente; un risparmio di ben 6.000 litri di acqua; la riduzione dello 0,3 kg di fertilizzanti e dello 0,2 kg di pesticidi dispersi nell’aria.
Proprio al riutilizzo in un’ottica green punta Violette Sauvage, associazione francese fondata da Rino Coletti che punta al “riutilizzo glamour” di abbigliamento e accessori fashion. Gli eventi di “vide dressing” organizzati da Violette Sauvage non sono dei semplici mercatini dell’usato ma dei veri e propri network di appassionati di moda che si scambiano capi d’abbigliamento in un ciclo continuo di ricondivisione dei beni che preserva dagli sprechi.
In primavera per la prima volta Violette Sauvage sbarcherà in Italia, per la precisione a Roma, nel weekend di sabato 8 e domenica 9 aprile presso una sede d’eccezione: la Casa dell’Architettura.
Un’occasione per ridare vita a tutti quei vestiti che noi non vogliamo più, ma che qualcun altro invece non vede l’ora di indossare.