Sei Nazioni: regressione totale Italia
Nell’ultimo match del Sei Nazioni di rugby azzurri sulle gambe e senza idee: a Murrayfield l’Italia cede pesantemente 29-0 contro una Scozia bella solo a tratti. E per la nostra Nazionale è il 12° cucchiaio di legno in 18 anni
di Sergio Basilio
su Twitter @TagoSergio23
Il sole di Roma è solo un tiepido ricordo, a Edimburgo la pioggia e il freddo sono di casa e con loro anche la poca lucentezza vista a sprazzi nelle gare precedenti dell’Italrugby al Sei Nazioni 2017.
Si capisce subito tutto dalla prima mischia, come e quanto spingono gli scozzesi, primo minuto e primo assalto, praticamente senza opposizioni e senza ostacoli, che termina con il primo calcio di punizione col piede di Hogg, calciato benissimo 3-0. L’Italia è un muro stanco e senza i necessari pilastri per reggersi in piedi, si sgretola piano piano sotto il cannoneggiamento della Scozia. Tutte le volte che la squadra di O’Shea si riaffaccia nella metà campo avversaria subito i padroni di casa (e di questo sport) li ricacciano indietro, arretrando continuamente i metri di manovra azzurra.
Dalla mischia tenuta discretamente, l’Italia ne esce vittoriosa e dalla successiva rimessa laterale guadagna un altro calcio, si incarica della battuta Canna con cui avanzano leggermente avanti e dalla rimessa laterale segnali si cominciano a vedere di risveglio. Qualche minuto dopo grandissima progressione di Gori che come un carro armato va dritto per dritto prendendosi un calcio di punizione. Calcio che viene affidato ovviamente a Canna che, come nella precedente partita, sbaglia rimanendo sul 3-0.
Ma non è una gran giornata per la nazionale di casa, dopo 23 minuti ha fatto praticamente di tutto per far segnare l’Italia sbagliando tutto quello che c’era da sbagliare. Ritratto di questo momento quando prima Jones scivola tutto solo davanti alla linea di meta e qualche secondo dopo arrivano i 5 punti ma a gioco fermo per un’irregolarità banale (da quello scivolone lo stesso Jones ne uscirà infortunato).
Nella mischia successiva dopo tre tentativi bloccati dalla difesa azzurra Russell arriva a meta con il calcio si va a 10-0 e si inizia a percepire l’ennesimo pomeriggio di passione per i colori azzurri.
Riprendendo il discorso della sterilità in attacco degli ospiti (già molto evidente nel match contro la Francia di sette giorni fa), dopo 30 minuti l’Italia non si è ancora affacciata dalle parti della meta scozzese se non solo dopo un’altra possibilità su calcio da fermo, sempre con Canna su calcio al 32’ per rimanere legati alla partita ma il tiratore azzurro sbaglia anche questo. Troppi, troppi errori per il numero 10 di O’Shea in questo Sei Nazioni che sono costati minimo dieci punti in cinque partite.
Gestione pessima dell’Italia, che si distrae nella mischia vicina ai propri pali al 38’ e con un pallonetto la Scozia manda il giocatore avanti per ricevere la palla e si va sul 15-0 perché si permettono di sbagliare il calcio da fermo successivo.
La prima buona azione dell’Italia avviene solo allo scadere del primo temp, da cui scaturisce il calcio di Canna anche questo sbagliato, con la palla ovale che sfiora il palo e qui si chiude la prima metà di gioco.
Secondo tempo sotto tono da entrambe le parti, si gioca poco per le molte interruzioni di infortuni leggeri, la tecnica lascia spazio alla forza bruta senza ragione e la spinta avanti della disperazione azzurra dura nemmeno una decina di minuti iniziali senza produrre la meta, oggi onestamente poco meritata.
Una squadra che vale un secondo posto del Sei Nazioni (anche se oggi si è visto a tratti) si aggiudica la partita per 29-0 lasciando nuovamente l’Italia con un impietoso zero nella casella delle vittorie, il 12° cucchiaio di legno in 18 edizioni del torneo, oltre ai ben più gravi pensieri rivolti a un futuro francamente poco roseo. Troppe ombre, “poca voglia” di colmare il gap con le altre superpotenze per via di scelte federali poco felici e lungimiranti.
Il messaggio che lascia questo torneo è chiaro e duro come il risultato acquisito: o si cambia rotta o si andrà incontro a un futuro colmo di brutte figure come queste e sinceramente, visto il buono prodotto nel passato recente della nostra nazionale. Sarebbe un peccato.
SCOZIA – ITALIA 29-0 (15-0)
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Tommy Seymour, 13 Huw Jones, 12 Alex Dunbar, 11 Tim Visser, 10 Finn Russell, 9 Ali Price, 8 Ryan Wilson, 7 Hamish Watson, 6 John Barclay (c), 5 Jonny Gray, 4 Grant Gilchrist, 3 Zander Fagerson, 2 Ross Ford, 1 Gordon Reid
A disposizione: 16 Fraser Brown, 17 Allan Dell, 18 Simon Berghan, 19 Tim Swinson, 20 Cornell Du Preez, 21 Henry Pyrgos, 22 Duncan Weir, 23 Matt Scott
Marcatori Scozia
Mete: Russell (28), Scott (37), Visser (61), Symour (73)
Conversioni: Russell (29, 62, 74)
Punizioni: Hogg (4)
Italia: 15 Edoardo Padovani, 14 Angelo Esposito, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Luke McLean, 11 Giovanbattista Venditti, 10 Carlo Canna, 9 Edoardo Gori, 8 Sergio Parisse (c), 7 Maxime Mata Mbandà, 6 Abraham Steyn, 5 George Biagi, 4 Marco Fuser, 3 Lorenzo Cittadini, 2 Ornel Gega, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Leonardo Ghiraldini, 17 Sami Panico, 18 Dario Chistolini, 19 Andries Van Schalkwyk, 20 Federico Ruzza, 21 Francesco Minto, 22 Marcello Violi, 23 Luca Sperandio