Al cinema arriva “Le cose che verranno – L’avenir”
Dal 20 aprile nelle sale italiane la quinta opera della regista parigina Mia Hansen-Løve, Orso d’Argento alla 66ª mostra di Berlino come miglior regista
di Marica Romeo
L’Avenir- Le cose che verranno è per tutti gli amanti del cinema francese poiché rispecchia perfettamente il genere; è ben costruito dalla regia impeccabile.
Isabelle Huppert interpreta Nathalie, un insegnate di filosofia di un liceo di Parigi, che viene lasciata dal marito per un’altra donna e poco dopo affronta la morte della madre depressa.
Il film dà l’impressione di essere un ritratto, una finestra aperta sulla visione della società borghese parigina e intellettuale di oggi. Un cinema verità, una storia “normale” dove il dolore e la sofferenza, fulcro di tutto il film, vengono espressi in maniera pacata e con la massima dignità.
Il messaggio che lascia percepire la regista, Mia Hanesn-Løve, è l’amore per le proprie idee e i propri desideri che sono lo stimolo per affrontare e superare qualsiasi situazione. Nathalie dimostra di essere resiliente ai fatti che le accadono ma di continuare a vivere nel rispetto di sé e non si fa scuotere da nessuno, rimane centrata sulla sua vita anzi si concede una vacanza presso la casa di montagna di un suo ex-allievo. Tutto ciò avviene in maniera intangibile, interiore, come se le emozioni fossero soffocate e affrontate solo a testa alta.
L’unica pecca è data dal fatto che all’interno della narrazione filmica ci sono alcuni passaggi che rischiano di trasformarsi in sterili discorsi intellettuali senza scopo. La splendida regia, la bellissima fotografia ma soprattutto la fantastica interpretazione di Isabelle Huppert non bastano a conquistare lo spettatore che per tutto il tempo rimane a guardare il film senza entrare in empatia con la protagonista.
Mia Hanesn-Løve sembra molto incentrata a far bene il suo lavoro nel voler dimostrare la sua cultura e la sua bravura registica dimenticandosi per un attimo il valore del Cinema e la magia che si ha quando ci si può immedesimare riuscendo a vivere ed entrare in contatto con i protagonisti provando delle emozioni sia esse negative che positive.
Il film è un bellissimo specchio della realtà interiore, molto introspettiva ma per coglierne il senso bisogna analizzarlo a posteriori, quando è ultimato, tant’è che la chiusura avviene in perfetto stile francese con un finale aperto e il sottofondo di una canzone d’amore piena di speranza e desiderio…sulle cose che verranno!