Musica: 1MNext, Ghigliottina incontra Lastanzadigreta
Stasera seconda serata al Contestaccio delle semifinali dell’1MNext, il contest del Primo Maggio che porta sul palco di Piazza San Giovanni di Roma tre tra i migliori talenti musicali. Provenienti da tutta Italia, i dodici semifinalisti si alterneranno al Contestaccio per conquistare così il Concertone. Ghigliottina ha incontrato Lastanzadigreta
di Martina Zaralli
su Twitter @LaZetaDiMartina
Da Torino a Roma con una grande marimba e strumenti insoliti. Loro sono la Lastanzadigreta, band tra i protagonisti dell’1MNext, il contest di iCompany che promuove e valorizza le nuove proposte musicali.
Attiva dal 2009, Lastanzadigreta è l’unione di cinque musicisti, una sintesi tra diversi stili portata sul palco di moltissimi concerti moltissimi e festival, fino alla vittoria del premio Lanterne Rock 2013 per la canzone d’autore. Ai live, Lastanzadigreta alterna un’intesa attività teatrale, in collaborazione con la compagnia Arno Klein e l’attrice Marlen Pizzo, per poi approdare al cinema con la colonna sonora per il film The Repairman, opera prima di Paolo Mitton. Ai due EP, Lato A (2012) e Lato B (2014), si aggiunge il primo disco, una raccolta di dodici tracce, Creature selvagge (2016). Dal 2011 i componenti della band sono anche il cuore dell’Associazione Culturale altreArti, che propone una rivoluzione didattica nell’insegnamento della musica. Il progetto JAM, ad esempio, porta avanti la filosofia della musica bambina: un modo di fare e pensare la musica mettendosi in gioco, cercando lo stupore in ogni composizione, proprio come accade per i più piccoli.
De Lastanzadigreta abbiamo incontrato Jacopo Tomatis.
Orientarsi nel mondo della musica richiede tanto impegno e tenacia. Una forza che porta a traguardi importanti. Qual è l’esperienza che ricordi con più piacere?
Le esperienze più belle sono tutte sul palco. Anzi, forse il momento del live – da quando sali a quando poggi lo strumento alla fine – sono davvero i momenti da ricordare, la piccola percentuale del tuo tempo-lavoro che giustifica tutto il resto. L’esperienza che ricordiamo con più piacere? Forse il concerto che ha chiuso il mini-tour presentazione del nostro primo album, Creature selvagge, un mesetto fa alle Officine Corsare di Torino: il primo concerto in cui il pubblico ha cantato le canzoni! O quelle gioie inattese, come vendere 30 dischi con un pubblico di 35 spettatori che mai ti avevano sentito, come ci è capitato qualche mese fa all’Espace Populaire di Aosta.
Ecco, adesso anche il rovescio della medaglia. Ci racconti dell’esperienza che invece vorresti dimenticare?
Il rovescio della medaglia è trovarsi a suonare in posti in cui palesemente nessuno è interessato a quello che fai, dai fonici agli organizzatori: certi contest, certi concerti in apertura ad artisti ‘famosi’… Un concerto funziona se c’è un rapporto fra tutte le componenti in gioco, non solo fra artisti e pubblico. Altrimenti, non è obbligatorio né suonare, né organizzare concerti.
Secondo te, a cosa un cantautore non deve mai rinunciare per affermarsi nel panorama musicale?
La risposta standard, come da convenzioni di genere, è: “A essere se stesso”. Ma non è vero, essere originali e unici non sempre paga se il tuo obiettivo è affermarti nel panorama musicale. Se il tuo obiettivo è fare qualcosa che ti fa stare bene e di cui essere fiero, crescere ogni giorno come musicista, allora cercare di essere diversi dagli altri è una buona strategia.
La musica è anche magia. C’è un rituale che accompagna i vostri live?
Ci piace finire i concerti coinvolgendo il pubblico, facendolo cantare e suonare come un’orchestra o una grande band che fa una jam session… il che trasforma spesso i concerti in rituali collettivi veri e propri: 100 persone che cantano e suonano insieme, se non è una magia questa…
Qual è il messaggio che portate che portate sul palco dell’1MNext?
Che si può fare il rocchenrolle anche con una marimba, delle latte del caffè e un banjo-mandolino rotto.
Che progetti ci sono dopo l’1MNext?
Portare Creature selvagge ovunque. In particolare, poi, abbiamo da poco lanciato un “Manifesto della musica bambina”, per raccogliere le forze e costruire insieme a quanti vorranno aderire un nuovo canzoniere per bambini, una nuova concezione di canzone in italiano che rispetti e coinvolga i più piccoli. I prossimi mesi saranno dedicati a portare in giro il progetto, e farlo crescere. Insomma, progetti di cultura dal basso come unico modo per sopravvivere!
Lastanzadigreta sono: Leonardo Laviano (voce, chitarra acustica e classica), Alan Brunetta (marimba, bidoni, percussioni, piano rhodes), Umberto Poli (chitarra acustica ed elettrica, weissenborn e cigar box), Jacopo Tomatis (mandolino elettrico, banjolino, clavietta basso, glockenspiel, synth, harmonium) Flavio Rubatto (percussioni, didjeridoo, farfisa, piano rhodes, theremin).
Completano la line up della serata: Andrea Cerrato, Cristina Russo e Il Branco. L’inizio della serata è previsto per le 23,30; l’hashtag uffciale è #1MNext.