Basket & Giovani: da Ostia fino in Lettonia, l’avventura del Lido di Roma
Il Lido di Roma, società giovane ed ambiziosa dove la parola d’ordine è la passione. Abbiamo provato a raccontarla insieme al presidente Matteo Picardi
di Giorgia Limiti
su Twitter @GiorgiaLimiti
Iniziamo la nostra avventura nel basket giovanile presentandovi una realtà del territorio romano che, in pochissimi anni, sta già raggiungendo risultati importanti. La storia parte il 20 luglio 2012, quando sul profilo Facebook di Matteo Picardi, attuale presidente del Lido di Roma, compare un post con scritto: “WELLcome Lido di Roma”.
Un progetto ambizioso, nato dalla voglia di costruire qualcosa di “diverso” partendo dai giovani, come ci spiega lo stesso Picardi: “Le idee realizzate sono il bene più prezioso e la Lido di Roma è il frutto del volere di tante persone, troppe da citare in un solo articolo. Era nata per raccogliere i talenti del territorio lidense prendendo il meglio delle realtà locali. La LdR tournaments aveva già fatto il suo primo evento ‘Christmas Trophy Mare di Roma’ nel gennaio del 2012, rassegna divenuta famosa grazie alla presenza dell’allora U13 Luka Doncic, ora in forza al Real Madrid. Lido di Roma quindi era Giovani, con la G maiuscola. I dirigenti del territorio decisero di coinvolgermi prima come socio fondatore, poi come consigliere”.
Un percorso impreziosito dall’esperienza vissuta per un anno a Siena come allenatore, con l’inserimento in un sistema professionale e vincente, per poi fare ritorno sul litorale romano.
In quei giorni avevo da poco perso la finale scudetto a Desio con la Stella Azzurra, categoria Under 15. Ero deluso e felice, ambiziosamente impazzito dal voler vincere lo scudetto e mi accordai con la Montepaschi Siena. Vincemmo lo scudetto alla fine della stagione e tornai a casa. Era ora di dare il mio vero contributo al progetto LdR e divenni presidente. Avevo chiare due cose: mettere in campo ciò che avevo appreso dalle esperienze passate, costruire un club che potesse davvero permettere a dei giovani talenti di ambire al massimo. La cosa più difficile è stato avere a disposizione uno staff dirigenziale competente ed in grado di sostenere, fino in fondo, il main goal dell’associazione sportiva. La strada è ancora molto lunga, ma dalla stagione 2016-2017 abbiamo trovato la giusta quadra per sostenere il percorso formativo di atleti in crescita, oltre che piccoli e piccolissimi che si avvicinano al gioco della pallacanestro.
Nella stagione 2014-2015 parte il progetto Academy, cosa significa seguire questi ragazzi anche fuori dal campo di gioco? Com’è organizzata la vostra foresteria?
L’atleta è un ragazzo che prima di tutto va a scuola. Ed il suo corpo e la sua mente sono fondamentali per la sua crescita sportiva. Non possiamo esigere il meglio in campo se non sappiamo come e cosa mangia, come gestisce il suo tempo libero, quali eventuali esperienze positive o negative ha affrontato, quali sono le sue passioni, le sue paure, i suoi sogni. Ci avvaliamo di professionisti per seguire i ragazzi dentro, ma anche fuori dal campo e dal 2014 è nata la foresteria. Inizialmente ospitava 4 ragazzi provenienti da tutta Italia. Ora 13. L’intento è di seguirli da vicino, avvicinandoli gradualmente al mondo del professionismo. Crediamo fermamente nell’efficacia degli allenamenti individuali.
Dall’Under 15 fino a chi gioca in campionato senior, ogni ragazzo ha un programma individualizzato, programmato e deciso per piccoli cicli in modo da valutare tutte le variabili del caso, dal carico dei compiti alla stanchezza psicofisica. Il basket é di tutti ed è per tutti, quindi svolgiamo piccole integrazioni agli allenamenti anche per i gruppi amatoriali e per i più piccoli: vogliamo condividere il credo sportivo con quanti più atleti possibili. Non solo con i migliori.
Campioni regionali nel 2014 e nel 2015, dal 2013 ad oggi siete sempre stati presenti alle fasi interzonali; due squadre alle finali nazionali nel 2015 fino al quarto posto raggiunto a giugno 2016 con il gruppo under 16 alle finali nazionali di Caorle. Qual è il segreto per raggiungere un livello competitivo così costante in “soli” 4 anni?
La sensazione che abbiamo, dall’interno, è di aver dato credito al valore delle persone. Qui si fa davvero in modo ‘diverso’ come si dice in giro di noi. Spesso veniamo criticati, siamo al centro di polemiche per i nostri modi di fare, ma il nostro modello è stato copiato. Addirittura c’è chi ha plagiato il nome della nostra associazione sportiva, altri il nome dei nostri tornei, altri hanno estirpato il nostro know-how per proprie ambizioni personali. Vuol dire che stiamo sulla strada giusta, la nostra.
Raccontarla è difficile, scriverla ancora di più, ma spero di riuscire a trasferire il concetto che crediamo in quel che facciamo. Siamo appassionati. Quando scrivo al plurale non intendo solo staff dirigenziale o tecnico, parlo soprattutto dei giocatori, l’anima di questi successi, i veri protagonisti.
Chi veste maglia Lido di Roma sa che il nostro logo è un lupo che ha l’onda al posto della coda. La forza del branco è il lupo. La forza del lupo è il branco. Chi veste maglia Lido di Roma è lupo, è branco. Va oltre la pallacanestro.
Facciamo un salto ed arriviamo ad oggi: state partendo (27-30 aprile) destinazione Lettonia per le finali dell’European Youth Basketball League dopo un cammino che vi ha visti protagonisti in una competizione europea, le tue sensazioni?
Nel luglio 2016, appena dopo il quarto posto alle finali nazionali U16, il nostro direttore sportivo Giuseppe Agostini riceve la chiamata per partecipare all’Eybl. Non esitiamo ad accettare. È stato un vero e proprio tuffo in questa nuova avventura. Abbiamo partecipato al primo stage di Lodz, in Polonia, dal 22 al 25 settembre. Successivamente a Szeged, in Ungheria, dal 26 al 29 gennaio. La classifica, dopo queste prime due tappe, ci ha visto qualificarci ai play-off di Szekesfehervar, in Ungheria, dal 23 al 26 marzo. Nel complesso abbiamo disputato 12 partite, vincendone 10 e perdendo solo all’esordio e contro i primi della Central Europe, l’Usk Prague.
In questi giorni affronteremo a Riga le migliori 6 della division I, oltre a Praga ed i padroni di casa ospitanti.
Comunque andrà, sarà un successo. Esserci conta molto più di qualunque altro tipo di ambizione. Questa competizione ci ha tolto risorse ed energie preziose dai campionati senior e under. Non scordiamoci che il gruppo 2000 svolge, con il supporto di 3 ’99, la Serie D, l’Under 20 e l’Under 18. In ogni competizione abbiamo raggiunto i play-off, questa stagione sarà da ricordare.
“La forza del lupo è il branco e la forza del branco è il lupo”, cosa c’è nel futuro del Lido di Roma?
La prima regola è rimanere sulla nostra strada. La seconda, condividerla. Quindi stiamo valutando seriamente alcune proposte di collaborazione. In passato abbiamo sicuramente sbagliato partner e tali scelte ci hanno obbligato a ripartire, nonostante i successi sportivi siano rimasti al top. Non vogliamo commettere lo stesso errore, quindi l’intera dirigenza è a lavoro per trovare le migliori sinergie. Anche se nati nel 2012, la prossima stagione aprirà un nuovo capitolo, il quarto. In un ambiente cangiante, pieno di rischi imprenditoriali e di concorrenza spietata, é fondamentale avere la capacità di tener fede alle proprie idee ed implementarle senza mai restare fermi. Continueremo ad essere quelli copiati e saremo orgogliosi di questi. Il giorno che cio’ non accadrà più, vorrà dire che avremo un problema. Il centro delle nostre attività resta il lupo, ovvero l’atleta. Bolle in pentola il primo gruppo tutto femminile, oltre che tante altre attività nuove in collaborazione con la Tigers. La porta è aperta per tutti gli appassionati, cerchiamo persone che vogliano condividere con noi questo percorso, nel branco Lido di Roma.
European Youth Basketball League: http://www.eybl.lv/new/index.php
Sito ufficiale Lido di Roma: https://www.ldrbasket.it/a/