La pioggia fuori e Nebbia dentro: Gazebo Penguins al Monk di Roma
La band emiliana lo scorso 27 aprile ha portato nel club romano il proprio Nebbia Tour esaltando il pubblico con sonorità distorte e una grande esibizione
di Cristiano Tofani
su Twitter @BigC921
Foto di Marta Bandino
Un forte temporale, una pioggia incessante che avrebbe fatto desistere chiunque, forse non una delle migliori premesse, o almeno non una delle migliori condizioni per uscire di casa. Sarà stato solo il meteo serale, eppure l’atmosfera ricalcava alla perfezione lo spettacolo che da lì a poco sarebbe andato in scena sul palco del Monk.
L’arduo compito di scaldare il pubblico è affidato ai Diffèrence, giovane duo attivo dal 2011, che non nasconde la forte emozione di aprire il concerto di una delle band che più li ha influenzati nel corso della loro carriera.
Un pubblico esaltato, una pioggia battente fuori, ma la Nebbia inizia a prendere piede nel locale, salgono i Gazebo Penguins sul palco.
La band, composta da Andrea Sologni, al basso, voce e sintetizzatore, Gabriele Malavasi, a chitarra e voci, e Pietro Cottafavi, alla batteria, arriva a Roma per il tour di supporto all’ultimo lavoro del gruppo: Nebbia.
Bismantova apre la scaletta serale, seguito proprio da Nebbia e Febbre come nell’album.
Tra il pogo generale e l’adrenalina provocata da un forte inizio di live a svettare, per le atmosfere musicali ricreate, è il centrale sintetizzatore Korg che riempie i brani della band costruendo una costante climax tra una canzone e la successiva. Una scalata di ritmi e toni che è apprezzata dal pubblico che esplode insieme alla band ad ogni pezzo in una perfetta unione.
Si continua con Atlantide e si segue fino a Pioggia in una prima parte di concerto che regala al pubblico in sala l’esecuzione live di tutto Nebbia, una scelta decisamente apprezzata.
Il tempo di un break e la musica torna protagonista, Finito il caffè apre la seconda parte del concerto seguito da Difetto, entrambe tratte da Raudo, album del 2013. La scarica adrenalinica provocata dalla sequenza dei due pezzi è forte e al pogo tra il pubblico si iniziano ad aggiungere i primi tentativi di crowdsurfing, il pubblico si sta divertendo e questo non può che essere evidente. Il tram delle 6 prosegue la scaletta, che è quasi giunta al termine, ma il pubblico non vuole saperne.
Se la prima parte del concerto è stata caratterizzata da suoni più eterei e un’atmosfera musicale più strutturata, la seconda parte è stata un uragano di energie in cui ha prevalso la natura emo-core della band. A chiusura della serata c’è spazio anche per due pezzi tratti da altrettanti EP della band: Riposa in piedi, da Santa Massenza, e Nevica, da I cani non sono i pinguini. Il concerto volge al termine ed è anche il momento di tornare dalla nebbia alla pioggia battente che fuori del locale continua ad essere protagonista. Nebbia è sicuramente un album strutturato e complesso, segno di una maturazione artistica o meglio una fusione tra musica progressiva e hardcore, che eseguito live guadagna emozioni e suggestione, una scelta artisticamente sicuramente valida.
La scaletta
Bismantova
Nebbia
Febbre
Atlantide
Fuoriporta
Porta
Scomparire
Soffrire non è utile
Pioggia
BIS
Finito il caffè
Difetto
Il tram delle 6
Riposa in piedi
Nevica