Acque di balneazione pulite in tutta Europa, ma l’Italia resta indietro
Sono buoni i risultati della relazione annuale dell’Agenzia Europea dell’Ambiente che valuta la qualità delle acque di balneazione, il 96% dei siti soddisfa i requisiti minimi e l’84% raggiunge risultati eccellenti, in Italia la qualità delle acque resta “scarsa”
di Alessandra Bernardo
su Twitter @alebernardo79
Come ogni anno, a inizio estate, l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) e la Commissione Europea hanno reso pubblici i dati relativi alla qualità delle acque di balneazione in Europa e i risultati ottenuti sono incoraggianti.
Per il nuovo rapporto “European bathing water quality in 2016” sono stati coinvolti oltre 21.000 siti di balneazione costieri e interni fornendo indicazioni sulle migliori zone in cui sarà possibile trovare acque pulite e non contaminate. L’analisi parte dalla campionatura e dal monitoraggio dei maggiori elementi inquinanti quali la contaminazione fecale, le acque reflue e di drenaggio provenienti da aziende e terreni agricoli.
Il 96,3% dei siti ha raggiunto il requisito di qualità “sufficiente” stabilito dalla direttiva dell’UE sulle acque di balneazione (con aumento rispetto al 96,1% registrato nel 2015) mentre l’85% delle aree monitorate ha ottenuto la menzione “eccellente” per la qualità dell’acqua (rispetto all’84,4% registrato nel 2015).
Karmenu Vella, Commissario per l’ambiente gli affari marittimi e la pesca, ha dichiarato: “L’eccellente qualità delle acque di balneazione europee non è casuale: è il risultato di un duro lavoro di professionisti competenti e impegnati, che mostra l’importanza di promuovere le politiche dell’UE che creano un’occupazione verde. Quest’anno la nostra Settimana verde europea (29 maggio – 2 giugno) sarà dedicata a questo investimento. Tecnici dell’acqua, addetti alla protezione contro le inondazioni, chimici dell’ambiente, gestori delle acque reflue: tutti svolgono un ruolo essenziale nel mantenere alta la qualità delle acque di balneazione”.
La relazione, che ha analizzato tutti i siti di balneazione degli stati Europei e anche quelli di Albania e Svizzera, ha indicato i cinque Paesi che hanno ottenuto il riconoscimento di qualità “eccellente” delle acque e sono Lussemburgo (tutti gli 11 siti di balneazione), Cipro (99% di tutti i siti), Malta (99% di tutti i siti), Grecia (97% di tutti i siti) e Austria (95% di tutti i siti). Di contro per Italia (100 siti, pari all’1,8%), Francia (82 siti, pari al 2,4%) e Spagna (39 siti, pari all’1,8%) è stata evidenziata una qualità delle acque “scarsa”.
Per Hans Bruyninckx, Direttore esecutivo dell’AEA, “Fa piacere vedere che sempre più siti di balneazione in tutta Europa soddisfano i requisiti di qualità più rigorosi. Questo permette ai cittadini europei di scegliere consapevolmente i siti di balneazione che intendono visitare quest’estate e dimostra anche l’efficacia delle nostre politiche ambientali nonché i vantaggi pratici della protezione della salute umana e della vita quotidiana quando si effettuano eccellenti raccolte e analisi di dati”.
Sono, dunque, positivi e incoraggianti i dati del rapporto dell’AEA che mettono in evidenza gli sforzi che, negli ultimi anni, l’Unione Europea ha messo in atto per garantire acque pulite e salubri. Per l’Italia, nello specifico, il bilancio, però, non è altrettanto lusinghiero essendo risultata tra gli stati con la più bassa qualità delle acque.
Ebbene il nostro Paese ha ancora molti problemi da risolvere, l’impegno delle istituzioni e della collettività deve essere rivolto a un maggiore rispetto dell’ambiente in cui tutti viviamo e dal quale dipende la nostra stessa salute.