La débâcle degli azzurrini contro la Rep. Ceca
Black out dell’Italia nella seconda partita del girone, persa 3-1 contro i cechi: errate scelte di Di Biagio e approccio alla gara completamente sbagliato mettono in serio pericolo la qualificazione alle semifinali. Adesso serve l’impresa contro la Germania
di Sergio Basilio
su Twitter @tagosergio23
Dagli errori non sempre si impara. L’Italia di Gigi Di Biagio si complica terribilmente la vita agli Europei Under-21 in Polonia. Dopo una prima gara convincente, giocata con pazienza e astuzia contro la Danimarca (successo per 2-0), l’approccio contro la Repubblica Ceca è stato completamente sbagliato; eppure era facile prevedere una gran prestazione da parte della squadra di Vítězslav Lavička, che dopo la sconfitta all’esordio con la Germania doveva giocarsi il tutto per tutto per rimanere in corsa per la qualificazione alle semifinali.
Un approccio errato fin dall’inizio, con la scelta del ct azzurro di cambiare alcuni giocatori a centrocampo dopo l’esordio vincente contro i danesi. Scelte che ricordano tanto quel cambio tattico di ben sei uomini su undici nella seconda partita dell’europeo inglese del ’96 da parte di Arrigo Sacchi, dopo aver dominato la prima partita. Idea che si rivelò allora disastrosa per il prosieguo di quella Nazionale piena di campioni, proprio come ieri sera contro la Repubblica Ceca.
Un inizio di gara morbido da parte degli Azzurrini, senza il giusto mordente per andare a far paura agli avversari che andavano contenuti. Meno spinta da parte di Conti sulla destra e un giro palla abbastanza compassato, inoltre Grassi non è Benassi e si vede. Col passare dei minuti e col possesso palla leggermente a favore (55% a 45%), l’Italia comincia ad affacciarsi dalle parti di Zima, ma sempre con tiri imprecisi e fuori dallo specchio della porta. Una grande occasione capita sui piedi di Bernardeschi (che dovrebbe essere il faro illuminante nonché motore della manovra azzurra) ma si spegne in un tiro privo di cattiveria agonistica.
Poco dopo è la squadra di Lavička, messa benissimo in campo, a portarsi in avanti e lo scivolone sfortunato di capitan Rugani apre la via al gol del vantaggio con il capitano Travnik, complice un non del tutto innocente Donnarumma.
La reazione azzurra si spegne tutta in un tiro a fil di palo di Petagna, che di volontà ne mette sicuramente tanta ma impiega troppo tempo per stoppare il pallone, girarsi e calciare verso la porta.
Nel secondo tempo, col risultato da recuperare, Di Biagio si gioca la carta Federico Chiesa, l’uomo che diede una scossa nella prima partita contro la Danimarca. Anche ieri il giovane della Fiorentina corre e si batte come un leone, ma a trovare il gol del pareggio ci pensa Berardi, in una delle poche buone giocate in avanti della sua gara.
Sull’uno a uno però l’Italia torna a sedersi sul risultato, sprecando due ottime occasioni con Petagna prima, a due metri dalla porta e con Bernardeschi poi, non riuscendo mai ad assestare il colpo del ko a una squadra composta da buoni giocatori più Schick, che lentamente si rimbocca le maniche e riesce a riportarsi in vantaggio con un’azione corale conclusa da Havlik.
A quel punto è notte fonda per gli Azzurrini, che spingendosi disperatamente in avanti subiscono l’eurogol di Luftner da distanza siderale, bucando per la terza volta un Donnarumma più preoccupato dalle polemiche continue di questi giorni che concentrato sulla partita.
Il 3-1 finale porta all’Italia al secondo posto nel girone insieme proprio alla Repubblica Ceca a quota 3 punti, mentre la Germania è prima nel gruppo C grazie al rotondo 3-0 sulla Danimarca, maturato tutto nel secondo tempo. Ricordando che passano in semifinale le prime di ogni girone e la migliore seconda, sabato 24 giugno (ore 20.45, diretta su Rai1) gli Azzurrini senza fare calcoli dovranno tirare fuori l’orgoglio, l’attaccamento alla maglia e la prestazione perfetta per battere i tedeschi nella classica partita da “dentro o fuori”.
Una risposta
[…] squadra che sa vender cara la pelle, che sa affrontare chiunque senza paura. La partita contro la Repubblica Ceca può essere una battuta d’arresto in questo cammino […]